Advertisement

Un’artista a tutto tondo, Silvia Morganti. Tra ecosostenibilità e diritti umani. 

 

Advertisement

 

Silvia Morganti è un’artista a tutto tondo che da tempo esprime la sua inesauribile creatività come  costumista e fashion stylist nel mondo del cinema in tantissime produzioni  indipendenti. Roma è sicuramente la sua città di riferimento non solo perché Silvia è romana ed ha un legame viscerale con le sue radici ma anche perché la città eterna è da sempre per la settima arte un punto di riferimento per raccontare storie e fare da splendida cornice alle sue narrazioni.

 

Le collaborazioni di Silvia Morganti con registi indipendenti  non si contano e le hanno  permesso  di poter mettere a frutto con maggiore autonomia le sue competenze e i suoi talenti. Attraverso le sue creazioni Silvia ha sempre cercato di marcare i caratteri dei personaggi  perché l’abito dice tanto non solo sul personaggio in sé ma anche sul suo contributo all’interno di un racconto cinematografico.

 

 

Il colore è un elemento fondamentale nella sua arte e la fa da padrona nei suoi abiti, oltre a una ricerca precisa che Silvia fa del contesto sociale e storico in cui i personaggi  che veste sono immersi. Principio cardine del suo percorso e dei suoi lavori – per cui spesso la costumista e fashion stylist si è battuta – è sicuramente  l’ecosostenibilità che Morganti porta avanti mediante scelte che prediligono il riuso e il minor impatto ambientale possibile.

 

 

 

Silvia Morganti è anche una talentuosa scrittrice  ed impegnata nel sociale, fa parte del direttivo di Amal for Education, con cui collabora per diffondere l’importanza della lotta per i diritti umani e civili. L’ultima esperienza di Silvia è quella di giurata per un festival cinematografico online a tematica sociale e lgbtqi, Gaiaitaliapuntocom Film Fest, dove l’artista romana ha giudicato una ventina di cortometraggi di  alcuni dei nomi di spicco del nuovo cinema italiano (Pier Francesco Bigazzi, Lucia Lorè, Giulia Regini, Saverio Tavano) e straniero (Joseph Wilson, Julien Lahmi, Jean- Sebastièn Chauvin). Al festival è stato presentato in anteprima assoluta un cortometraggio con Fanny Ardant che legge un testo di Marguerite Duras, “Il s’en va” di Mehdi Ben Attia e verrà presentato il 2 ottobre il nuovo film di Paul Vecchiali, “Pas … de quartier”. Morganti si dice soddisfatta e felice di questa esperienza come giurata da appassionata di cinema e spera di ripetere l’esperienza.

 

 

Informazione equidistante ed imparziale, che offre voce a tutte le fonti di informazione

Advertisement
Articolo precedenteVariazione viabilità stradale Festa Patronale “S. Michele Arcangelo e SS. Medici”
Articolo successivoPrefigurare il futuro: continua il progetto che promuove la resilienza nelle scuole

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui