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NON E’ PIU’ QUESTIONE DI MELONI O DI LETTA SOLO IN ITALIA, MA DI PAZZIA MONDIALE GRADUALE E PROGRESSIVA  CON I PUTIN, BIDEN, E QUELLO DELLA BIELORUSSIA, NELL’INTERO PIANETA !!!

Quando si legge uno spartito musicale di una canzonetta, ad un certo punto si arriva al cosiddetto “refrain” che dice al musicista di rileggere lo spartito da detto punto fino alla fine del brano musicale.

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Ebbene, facendo un accostamento più o meno pertinente,  detto refrain, negli ultimi anni, si sta ripetendo in chiave bellica anziché musicale, con la differenza non da poco che, al posto del suddetto punto dello spartito che invita al refrain, si riparte invece dalla guerra fredda, ora anche rovente, che, puntualmente,  suonando con altri strumenti, alias le armi,  esattamente come sta succedendo ora per Russia-Ucraina,  fa correre il rischio non scontato che, non si arrivi mai alla fine, come invece è previsto nel pentagramma relativo ad una qualsiasi canzone.

Detto questo, anche perché ormai ho esaurito le parole per parlare del conflitto in atto fra Putin e la controparte, mi vien da pensare che una fine non ci sarà mai in quanto, da una parte, Zelensky umanamente non può accettare di essere calpestato e beffato nei suoi sacrosanti diritti democratici, dall’altra, Putin, non accetterà mai di etichettarsi la fine dell’impero russo e di se stesso. Ergo: la guerra andrà avanti, posto che la pazzia non sia già in uno stadio avanzato e pensi davvero all’atomica, fino a quando ci saranno forze, armi, e quant’altro, sia da una parte che dall’altra, tenuto in debito conto che anche i canali diplomatici – come abbiamo già visto – sortiscono più o meno gli effetti dell’acqua fresca.

La libertà in Russia, ma anche in altri paesi a regime dittatoriale,  sarà pertanto un obiettivo da raggiungere attraverso le nuove generazioni con  copiose perdite di sangue, e ciò nella speranza che certe facce che hanno indebitamente invaso l’Ucraina, abbiano a scomparire “motu proprio” o per opera appunto delle nuove leve, se non addirittura ad opera degli stessi oligarchi,  che aspirano alla libertà di pensiero. Farei fatica a pensare che, in Russia, la gente possa piangere ai funerali di Putin, al quale auguro peraltro lunga vita, ma solo nella speranza che il tempo lo possa rinsavire, insieme con il suo entourage di briganti !

Farei anche fatica ad ipotizzare l’uso dell’atomica a meno che la pazzia di cui a titolo non finisca per prendere il posto della razionalità, realtà quest’ultima – e mi dispiace molto spaventare chi mi legge – sembra venir meno giorno dopo giorno, sia da una parete che dall’altra in merito al conflitto in atto che porterà alla fame, alle malattie e relative conseguenze.

Nel caso di cui trattasi, le diplomazie non servono più a niente e, se mie è concesso un pensiero fuori dalle righe, io penso che, in futuro, le terre occupate da dittatore Putin, finiranno per ribellarsi ad opera dei giovani che, come insegna la storia, amano la libertà.

C’è da sperare infine che la Cina, da sempre storicamente tranquilla sotto l’aspetto bellico, non tradisca la sua conclamata realtà innescando analogo conflitto anche per Taiwan e che il “tizio” a capo della Bielorussia, tale Aljaksandr Lukašėnka, non metta ulteriore benzina sul fuoco come pare stia facendo a favore del delinquente Putin.

Di certo, lo ripeto ancora una volta, chi oggi crede ad una soluzione diplomatica, sta emulando i suddetti pazzi.

 

Arnaldo De Porti

Belluno Feltre

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