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  • IL 13 E IL 14 OTTOBRE LA SECONDA EDIZIONE
    DEL MONDIALE DI SCACCHI PER DETENUTI.
    PER L’ITALIA GIOCA IL CARCERE DI SPOLETO

Alla competizione, organizzata dalla FIDE,
parteciperanno 85 formazioni di 46 diversi Paesi. L’istruttore:
“Gli scacchi migliorano la vita in cella e insegnano la legalità”

Gli scacchi come esperienza liberatrice, dalla prigionia, dal rimorso, dalla sensazione di una vita che dietro le mura di un carcere scappa via. E che possono inoltre regalare una seconda chance a chi, una volta uscito, vuole rifarsi un’esistenza. Da diverso tempo la FIDE, la Federazione internazionale degli scacchi, sta lavorando a fondo per la diffusione degli scacchi in carcere. E di questo progetto è parte essenziale il “Campionato intercontinentale di scacchi per prigionieri”, che si terrà nelle giornate di domani e dopodomani, 13 e 14 ottobre, e a cui parteciperà anche una squadra italiana.

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Giunto alla seconda edizione, questo Campionato intercontinentale FIDE è una sfida on line tra squadre di quattro giocatori, composte solo di detenuti, con partite a tempo “rapid” (dieci minuti ciascuno per finire il match, più cinque secondi di recupero a ogni mossa). Quest’anno, rispetto al precedente, la partecipazione è quasi raddoppiata: scenderanno in campo ben 85 formazioni da 46 diverse nazioni. Le squadre saranno divise in gironi da 7 o da 8, che si svolgeranno il 13 ottobre. Solo le prime due classificate passeranno alla fase finale, che è prevista il 14 ottobre: altri due gironi selezioneranno le finaliste, che poi si scontreranno tra loro determinando la vincitrice. L’anno scorso a trionfare fu la Mongolia, che battè lo Zimbabwe.

Novità di quest’anno è anche un torneo dedicato esclusivamente alle squadre femminili, che saranno dodici, e uno per i detenuti minorenni, con 14 squadre.

L’Italia dicevamo: partecipa anche quest’anno con una squadra formata da prigionieri del carcere di massima sicurezza di Spoleto, che da anni si esercitano con gli scacchi per iniziativa dell’istruttore della FSI (la Federazione Scacchistica Italiana), Mirko Trasciatti. L’anno scorso i nostri sfiorarono l’impresa, arrivando terzi nel loro girone di qualificazione. Il sogno quest’anno è fare meglio e puntare a giocare anche i gironi di finale. Le avversarie dell’Italia sono Bosnia, Bulgaria, Repubblica Ceca, Inghilterra, Germania, Norvegia e Serbia. Le partite degli azzurri iniziano alle 11 ora italiana, e si potranno seguire sul canale Twitch https://www.twitch.tv/mograchess commentate dal Grande Maestro italiano Roberto Mogranzini.

“Tutti gli studi”, spiega Mirko Trasciatti, “dimostrano che gli scacchi migliorano la qualità della vita dei detenuti. Inoltre, insegnando le regole, il valore della legalità e il rispetto dell’avversario, li inducono a ripensare in modo critico alle loro scelte passate. La capacità analitiche che gli scacchi insegnano infine, le doti di “problem solving” che si acquisiscono, possono essere utili anche una volta usciti di cella, e non sono pochi i datori di lavoro che vengono colpiti favorevolmente dal fatto di aver frequentato un corso di scacchi in carcere”.

Insomma, il gioco più appassionante del mondo può offrire un grande contributo al recupero dei condannati, o almeno al miglioramento delle loro condizioni di vita. Un insegnamento che le istituzioni, grazie anche a iniziative come questo “Mondiale” di scacchi organizzato dalla FIDE, dovrebbero valutare a fondo.

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