Iran: durante la rivolta nazionale, nessuno trae vantaggi dall’attacco a Shiraz
La pretesa di responsabilità dell’Isis per l’attacco disumano a Shiraz è sospetta. Salvo prova contraria, come in molti altri casi precedenti, si deve presumere che dietro l’incidente ci sia il regime dei mullah.
La signora Maryam Rajavi, presidente-eletta del Consiglio Nazionale della Resistenza dell’Iran (CNRI), ha espresso le sue condoglianze al popolo di Shiraz e al popolo iraniano per lo scioccante e disumano massacro di pellegrini innocenti a Shah-Cheragh, nella città di Shiraz.
Il video di 30 secondi che il canale Telegram della terroristica Forza Quds del regime ha postato frettolosamente all’inizio dell’attacco mette ulteriormente in dubbio la narrazione avanzata dal regime.
Oggi la rivolta nazionale del popolo iraniano ha raggiunto uno dei suoi picchi più alti quando giovani e popolazione generale si sono sollevati in almeno 62 città, comprese tutte le principali, 61 università e 35 bazar. Teheran è stata teatro di manifestazioni popolari di indignazione e protesta. In questo contesto, nessuno beneficia di più di questo attacco disumano se non il regime clericale, l’IRGC e il suo disperato apparato di intelligence. Il presidente del “parlamento” del regime, generale di brigata dell’IRGC Mohammad Bagher Ghalibaf, ha descritto l’attacco di Shiraz come “l’ultimatum finale” per “coloro che, creando disordini, hanno posto le basi per le cospirazioni del nemico”. Il ministro dell’Interno, generale di brigata dell’IRGC Ahmad Vahidi, ha aggiunto: “Le rivolte stanno prendendo una strada pericolosa. I rivoltosi si facciano da parte e i funzionari della sicurezza eserciteranno maggiore forza per proteggere (affrontare le proteste)”.
La signora Rajavi ha invitato il popolo di Shiraz e tutto il popolo iraniano a sollevarsi e protestare il più possibile contro questo regime disumano.
Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza dell’Iran (CNRI)