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Nassiryia. La commemorazione a parte dell’Associazione Nazionale Carabinieri di Belluno

 

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Una ferita che non si rimarginerà mai è stata la strage di Nassiriya ove, fra gli altri,  hanno perso la vita diciannove italiani, esattamente il 12 novembre 2003

 

Vorrei ricordare il tragico evento con le stesse parole pronunciate dal figlio di uno dei superstiti, Marco Intravaia …. Eccole :

.., quando un camion carico di esplosivi si schiantò sulla base Maestrale a Nassiriya, uno dei quartier generali del contingente italiano, impegnato in una spedizione di peacekeeping per la missione “Antica Babilonia”, persero la vita dodici Carabinieri, 5 militari dell’Esercito, un cooperante internazionale e un regista, oltre a mio padre Domenico…

…a volte, quando lo sconforto prende il sopravvento, mi chiedo il perché di quanto accaduto e perché proprio a me. Ma poi penso a mio padre e a tutti gli altri caduti all’estero nella lotta al terrorismo e so che rifarebbero le stesse scelte, perché soltanto facendo bene il proprio dovere e servendo con fedeltà lo Stato, potremo donare un mondo e una società migliori ai nostri figli. I caduti a Nassiriya, così come tutti coloro che hanno immolato la vita alla Patria, possono essere definiti eroi.

I fatti.

Alle 10.40 ora locale, le 8.40 in Italia, un’autocisterna forzò l’entrata della base Maestrale, presidiata dai carabinieri italiani, nella città di Nassiriya, in Iraq: i due uomini a bordo fecero esplodere una bomba. La deflagrazione, con un effetto domino, fece saltare in aria il deposito munizioni. L’eroico intervento del carabiniere Andrea Filippa di guardia all’ingresso principale della base che sparò agli attentatori evitò conseguenze che avrebbero potuto essere ancora più tragiche.

 

 

I morti : a Nassiriya persero la vita 28 persone, 19 italiani e 9 iracheni. Tra gli italiani, dodici Carabinieri:

Massimiliano Bruno, Giovanni Cavallaro, Giuseppe Coletta, Andrea Filippa, Enzo Fregosi, Daniele Ghione, Horacio Majorana, Ivan Ghitti, Domenico Intravaia, Filippo Merlino, Alfio Ragazzi, Alfonso Trincone.Cinque militari dell’Esercito: Massimo Ficuciello, Silvio Olla, Alessandro Carrisi, Emanuele Ferraro, Pietro Petrucci.Due civili: il regista Stefano Rolla, impegnato con la sua troupe nelle riprese di uno sceneggiato sulla ricostruzione del paese e il cooperante internazionale Marco Beci.

Nella ricorrenza della Giornata dedicata al ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha rivolto oggi il suo pensiero “alla memoria di tutti gli italiani che hanno sacrificato la vita al servizio dell’Italia e della Comunità internazionale, per il raggiungimento di una pace stabile e condivisa”.

“I tanti concittadini, che continuano a operare all’estero con generosità e altruismo per la stabilizzazione delle crisi e la soluzione dei conflitti – ha detto il Capo dello Stato – sono espressione autentica di un Paese coeso e pronto a offrire il proprio contributo nelle più travagliate regioni del mondo a salvaguardia della stabilità e del rispetto dei diritti umani, valori fondanti la nostra Costituzione. A loro la Repubblica guarda con affetto e profondo rispetto”.

Anche Belluno, ha voluto ricordare la tragedia che, tutti noi sentiamo ancora viva, malgrado le tante altre traversie che il nostro Paese ha fronteggiato in quest’ultimo lungo periodo.

Alla presenza infatti del Comandante Provinciale dell’Arma dei Carabinieri, Enrico Pigozzo, che ha voluto ricordare i nostri fratelli caduti in un paese lontano, mentre tentavano di  riportare la pace e la stabilità, non dimenticando che ancora oggi molti nostri militari rendono orgoglioso il nostro Paese prestando servizio in aree del mondo lontane dalle loro case, dei loro affetti, per aiutare popoli che soffrono la mancanza della sicurezza, realtà che noi consideriamo un diritto quasi scontato, ma che per molti è ancora vissuto come una speranza.cA dette parole di elevato spessore umano, si sono aggiunte anche quelle degli esponenti della ANC di Belluno:   Il Mar.Maggiore, Corrado Dal Borgo,  V. Presidente di ANC, in linea con il pensiero del Comandante Pigozzo,  ha rinnovato il dolore a cui è stata sottoposta l’Arma durante detto tragico evento, a cui ha fatto seguito anche Giuseppe Dal Mas, brigadiere capo e speaker ufficiale della cerimonia.

Il Comune è stata rappresentato dall’assessore alla cultura e Sicurezza, dott. Raffaele Addamiano, pure lui ex facente parte dell’Arma.

Aggiungere altro appare superfluo, per cui non resta che lasciare alle numerose foto che seguono esprimere il senso della storica giornata.

Arnaldo De Porti

Socio ANC.

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