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 ASSOCIAZIONE UNITARIA
FAMILIARI E VITTIME DELLA STRADA ODV

 

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Una legge per limitare la guida notturna ai neopatentati. La propone Giulia Barillaro, mamma di Edoardo Divino, morto di omicidio stradale il 22 gennaio 2022. Pallotti, Ciaramella Ronzullo: “Lavoreremo per l’approvazione di questo emendamento”

 

«Limitare la guida notturna tra mezzanotte e le 5 del mattino ai neopatentati è una misura che potrebbe evitare tante morti sulle strade. È indubbio che, appena patentati, non si ha realmente esperienza di guida e mettere a rischio la propria vita e quella degli altri è da irresponsabili. Ecco perché ho proposto in Senato un emendamento che vieti la guida notturna ai giovanissimi», così Giulia Barillaro, mamma di Edoardo Divino, morto a 17 anni di omicidio stradale il 22 gennaio 2022. L’incidente fu causato da un neopatentato. «Per chi ha ucciso mio figlio – continua la mamma di Edoardo – il giudice ha previsto una pena di un anno e sei mesi di reclusione e solo due anni di sospensione della patente. Con la condizionale, il colpevole non farà neanche un giorno di carcere o di servizi sociali. E il giudice, che aveva la facoltà di revocare la patente, non lo ha fatto».

 

Giulia Barillaro sarà ospite della diretta Facebook, Youtube e Linkedin organizzata dall’Associazione Unitaria Familiari e Vittime della Strada ODV, che riunisce l’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada ODV e l’Associazione Mamme Coraggio e Vittime della Strada ODV. Sotto la regia di Biagio Ciaramella, vicepresidente delle tre Associazioni, sarà il giornalista Dino Stefano Frambati a condurre la trasmissione di venerdì 27 gennaio, alle ore 21,30. Alla diretta parteciperanno Alberto Pallotti, presidente dell’Associazione Unitaria Familiari e Vittime della Strada ODV e dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada ODV, ed Elena Ronzullo, presidente dell’Associazione Mamme Coraggio e Vittime della Strada ODV. Nel corso della trasmissione, sarà preso in esame il caso di Edoardo Divino e l’impegno profuso dalla madre perché si impedisca ai neopatentati di guidare dalla mezzanotte alle 5 del mattino.

 

«I presidenti delle nostre tre Associazioni hanno deciso di accogliere Giulia Barillaro, condannata come noi all’ergastolo del dolore, per la battaglia che sta portando avanti nei territori», dice Biagio Ciaramella, «soprattutto la sosteniamo per il suo impegno volto a far approvare una legge che potrebbe limitare le morti sulle strade e per le ingiustizie ricevute in sede processuale».

 

«Ho proposto un emendamento di nome “Edoardo” nella scorsa legislatura al senatore Ernesto Magorno, ma non c’è stato il tempo di discuterlo perché il Governo è stato sfiduciato. Sarà riproposto a breve, perché vietare ai conducenti tra i 18 e i 22 anni di guidare con più di un passeggero da mezzanotte alle 5 del mattino potrebbe limitare gli incidenti stradali», spiega Giulia Barillaro, che continua «ho studiato a fondo le cause delle stragi notturne, che provocano la morte di tantissimi ragazzi, anche attraverso un rapporto sui conducenti inesperti redatto dall’Università La Sapienza. La velocità eccessiva, una guida inappropriata, l’imprudenza, la presenza di più coetanei in auto ai quali si vuole dimostrare di essere grandi sono le cause principali della morte di mio figlio e di tante altre persone».

 

Intanto, sono diverse le iniziative di Educazione stradale proposte nelle scuole, con la partecipazione attiva di Guidaevai, per formare i ragazzi che prendono la patente. Oltre 400 scuole guida hanno già aderito e formano i ragazzi gratuitamente. «Ma bisogna insistere anche per rendere applicabili le sanzioni penali sull’omicidio stradale e lavorare sulla sicurezza delle strade con ogni mezzo – continua la mamma di Edoardo – oggi, infatti succede che i familiari delle vittime non possono partecipare al processo, neanche come parte civile costituita. Il processo non c’è. Solo un udienza in cui si decide la pena perché è stato chiesto il patteggiamento durante le indagini preliminari». «Quindi chi uccide, solo per il fatto di riconoscere che lo ha fatto, attraverso il patteggiamento viene premiato? I Giudici – conclude Barillaro – non dovrebbero accettare le richieste di un PM che si è accordato con l’avvocato dell’imputato, affinché non rimanga altro che un segno sulla fedina penale».

 

Nella trasmissione del 27 gennaio prossimo si affronterà anche il tema del patteggiamento, che non rende giustizia ai familiari e alle vittime. «Apprezziamo il lavoro della signora Barillaro, una mamma coraggio che accogliamo nell’Associazione», dichiarano Pallotti, Ciaramella e Ronzullo, «cercheremo di portare avanti la sua battaglia, che è anche la nostra, e di sensibilizzare tutti i cittadini sulla sicurezza stradale».

 

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