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Sabato 4 febbraio alle ore 17 presso il Teatro di Villa Lazzaroni si terrà la presentazione del volume IL POLITECNICO una storia romana degli anni ’70, a cura di Amedeo Fago e Lia Francesca Morandini. Interverranno Lia Francesca Morandini autrice, Giancarlo Sammartano direttore artistico del Teatro e Pippo Di Marca regista, attore e scrittore.

 

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Il Politecnico, che si insediò nei locali di una vecchia fabbrica artigiana all’interno di un cortile del quartiere Flaminio, fu fondato nel 1973 come associazione culturale, su idea e iniziativa di Amedeo Fago, ed è stato l’unico spazio a Roma, e forse in Italia, in cui, accanto ad una sala teatrale, una sala cinematografica e uno spazio espositivo, avevano sede una serie di studi – laboratori, di architettura, di scultura, di pittura, di ceramica, di fotografia, di musica ai quali era stato aggiunto, nei primi anni ’80, un bistrot, luogo di incontro conviviale e di discussioni culturali per coloro che al Politecnico lavoravano e  per coloro che lo frequentavano come pubblico. È stato uno spazio che, nella sua struttura originaria, è rimasto attivo per quasi quarant’anni, fino al 2013, e che, specialmente nei primi due decenni della sua esistenza, è stato uno dei motori dell’avanguardia culturale romana sia attraverso la produzione interna, che attraverso l’apertura a esperienze artistiche nazionali e internazionali. Fondamentale in questo senso fu la collaborazione, dal 1977 in poi, con Renato Nicolini e l’assessorato alla cultura del Comune di Roma, per l’ideazione e la realizzazione di progetti per l’Estate Romana.

 

Il volume prende spunto da un documentario di Amedeo Fago, della durata di 72’, prodotto dalla FAMOSA s.a.s. in collaborazione con il Dipartimento di Architettura e Progetto dell’Università di Roma “la Sapienza” (il documentario potrà essere visto ritrovandone il link all’interno del libro in una sorta di “caccia al tesoro”).

 

L’ingresso alla presentazione è gratuito.

 

A seguire alle ore 21 sarà in scena lo spettacolo RISOTTO di e con Amedeo Fago e Fabrizio Beggiato.

Le tappe di un’amicizia, nata sui banchi del liceo, e che dura da più di mezzo secolo, vengono ripercorse durante il tempo reale di preparazione di un risotto. Rievocando un passato remoto e prossimo si discorre di barbieri e di dentisti, di matrimoni e di separazioni, di politica e di sedute dallo psicoanalista: cronache minime di fatti e di ideologie.

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