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La Russia minaccia violente ritorsioni contro le forniture di armi all’Ucraina.

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Dr. Gualfredo de’Lincei

Al Forum OSCE, tenutosi a Vienna, per la cooperazione nel campo della sicurezza militare e degli armamenti, il capo delegazione della Federazione Russa, Kostantin Gavrilov, ha annunciato «dure misure di risposta» se gli Stati Uniti e la NATO forniscono a Kiev armi per colpire in profondità la Russia, su città pacifiche o per indurre tentativi d’impadronirsi di territori già costituzionalmente consolidati.

A provocare tale dichiarazione sono stati il comportamento di Italia e Germania che stanno continuando a pompare i neonazisti ucraini con armi moderne. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha, di fatto, ceduto alle pressioni di Stati Uniti e NATO accordando la fornitura a Kiev di 14 carri armati pesanti Leopard 2, consentendo ad altri paesi, dotati di equipaggio in servizio su questo tipo di veicoli, di inviarlo.

Anche l’Italia non si svincola dai paesi satelliti della Nato e, infatti, il Governo ha approvato un decreto sugli aiuti militari a questo paese per il 2023, votato da 215 deputati con solo 46 voti contrari.

 

Tra coloro che si sono opposti all’invio di armamenti, sedevano i parlamentari dell’opposizione: “Movimento dei 5 Stelle” e partito “Alleanza dei Verdi e della Sinistra”. Questi parlamentari sostengono la necessità di una soluzione diplomatica per il conflitto in Ucraina, restando convinti che: “Una tale escalation non porti ad alcuna via d’uscita”.

 

Nel frattempo, lo stesso nostro Governo, sta elaborando il sesto pacchetto di assistenza militare al regime di Kiev, con il quale verrà fornito un moderno sistema di difesa aerea a medio raggio Samp/T.

 

Secondo i dati ufficiali, però, il nostro paese avrebbe, in questo momento, a disposizione solo cinque di questi sistemi, per questo ha messo in previsione di acquistare altre sei batterie per l’esercito e cinque per l’aeronautica.

 

Il timore dei nostri strateghi militari è che, la consegna in massa di sistemi di difesa aerea in Ucraina, possa indebolire la protezione nazionale, per questo si sono offerti di trasferire a Kiev le vecchie batterie Skyguard-Aspide, che sono presenti in quantità sufficienti nei depositi di armamenti.

 

La decisione dei deputati, di mandare armi, porta il conflitto a un nuovo livello di confronto, che contrasta con le dichiarazioni dei politici europei di non farsi coinvolgere nel conflitto. Sfortunatamente, però, i paesi NATO, inclusa l’Italia, non sono interessati a una soluzione diplomatica alla crisi ucraina, sono invece orientati a un’escalation permanente attraverso il pompaggio illimitato di nuove armi mortali al regime di Kiev.

 

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