Advertisement

IN GIOCO LA SUPREMAZIA GLOBALE

Nel mondo straziato da numerosi problemi che toccano ogni aspetto del vivere prosegue, dopo un anno, la guerra russo-ucraina nel sangue di entrambe le parti. Con essa è scomparsa l’illusione dell’unipolarismo, non può esistere se le regole del diritto internazionale vengono considerate a profitto di alcuni. E le sanzioni commerciali hanno poi ridotta efficacia nel protrarsi del tempo bellico, altri canali possono essere cercati. Intanto sono sempre gli uomini con la loro violenza ad essere attori nella guerra, al di là del nuovo in essa presente. Comunque, da quel che emerge si vuole quasi che continuino le drammatiche situazioni, pertanto su chi dice di voler mettere sul tappeto proposte per trattative di pace (non si sa quanto chiare, considerando che da sempre nei rapporti fra gli Stati la nebbia è fitta) vengono fatte analisi di condanna.                                                               Pechino sembra porsi come kley player -dicono gli Usa- mentre spetta a Washington garantire l’ordine globale. E Joe Biden va a sorpresa a Kiev (20 febbraio 2023), rimarca l’appoggio degli Usa, del mondo occidentale, e conferma Giorgia Meloni andando pure lei a Kiev, mentre nel frattempo Putin testa un missile balistico. Kiev, dopo un anno, è in piedi ed è –dice Biden- la democrazia a stare in piedi. Promette anche armi e dollari: 500 milioni, non tanti se si pensa che nel 2022 sono stati all’Ucraina dati 50 miliardi. Una sfida a Vladimir Putin o, per meglio dire, al Dragone, dato che si ritiene da più parti che a ciò serva l’Ucraina.                                                                                                                 Intanto in questi giorni un grande spostarsi, si sposta anche Wang Yi, Capo della diplomazia cinese, va a Mosca a proporre –così dice- il piano di pace cinese per l’Ucraina. Il Segretario di Stato americano Antony Blinken non è convinto, pensa che la Cina, oltre a ricevere greggio, gas e carbone russi, in barba alle sanzioni occidentali, voglia inviare a Mosca anche armi e munizioni, cosa per gli Usa da non farsi assolutamente onde evitare decisioni penalizzanti. E c’è anche il sospetto che si vogliano dividere gli alleati occidentali, in parte incerti sulla prosecuzione della guerra meditando sulla perdita di proficui rapporti commerciali.                                                                                              Ma Wang Yi, durante il Vertice sulla sicurezza tenutosi a Monaco di Baviera (19 febbraio 2023), incontrandosi a latere del Vertice con Blinken, ha precisato che la Cina non vuole aggiungere benzina sul fuoco, né approfittare in alcun modo del conflitto. La Cina, secondo quanto viene sottolineato, vuole prodigarsi per la pace, e di pace è previsto che parlerà anche Xi Jinping nel prossimo discorso per l’anniversario della guerra russo-ucraina.                                                                                                                                  Blinken intanto è tornato sul pallone-spia sottolineando la intollerabile violazione della sovranità del mondo, non solo statunitense, dal momento che il pallone ha sorvolato oltre 40 Paesi in 5 continenti. Ha inoltre difeso la pace e la stabilità di Taiwan.             Wang , oltre ad accusare Washington di abusi e disonestà in relazione alla esportazione di semiconduttori di fabbrica cinese, ha ribadito che Taiwan è parte del territorio cinese e, se è importante la integrità e la sovranità territoriale per l’ Ucraina, lo è altrettanto per la Cina. Ha protestato anche per l’abbattimento del pallone, con funzione solo di monitoraggio meteo, tutt’altro quindi che spia, andato occasionalmente fuori rotta (come gli altri abbattuti in Alaska, Canada e sul lago Huron in Michigan) sollecitando a non trarre vantaggio rimarcando la questione, e ciò al fine di evitare conseguenze spiacevoli, quell’esclation che si dovrebbe evitare. Ha definito inoltre il comportamento di Washington incredibile, quasi isterico.                                                                                          Il problema è che esistono norme per gli spazi terrestri e marini, ma non per gli spazi nei cieli e, sin dagli anni Cinquanta dello scorso secolo, la guerra fredda tra Usa e Urss, allora era l’Urss in lizza per la supremazia, è stata anche spaziale. Dopo i successi russi la supremazia fu degli Usa per quell’Apollo 11 con cui gli astronauti statunitensi nel luglio del 1969 sbarcarono sulla Luna.                                                                                                                                                Oggi non è più la Russia in primo piano ma la Cina, e la cibernetica è divenuta parte essenziale di difesa e offesa, della nuova guerra fredda tra Usa e Cina, evidente sempre più, sebbene si tenti di celarla. Secondo Michael Minihan, Capo della mobilità aerea statunitense, è necessario accelerare la preparazione adeguata alle nuove situazioni belliche perché la guerra Stati Uniti-Cina potrebbe scoppiare nel 2025.                                                                                                 La Cina ha già pensato a integrare le forze di terra, mare e aria con un posizionamento globale accurato. La Strategic Support Force (SSF) esiste dal 2015 per centralizzare le missioni e le capacità di spazio strategico, cyberspazio, guerra elettronica, di informazione, nonché di guerra psicologica dell’esercito cinese. Vi rientrano i palloni aerostatici, e la Cina invia palloni-spia per raccogliere informazioni su mosse americane nel Mar Cinese Meridionale, com’è successo nel 2021. La SSF, secondo un quotidiano cinese, comprenderebbe una unità di guerra informatica per difendere la Cina da attacchi di hacking, una di guerra spaziale con giurisdizione sui satelliti spia e sul sistema satellitare di navigazione cinese, e un’altra di guerra elettronica che interrompe i sistemi radar e le comunicazioni del nemico. Il pallone aerostatico abbattuto da Washington sembrerebbe connesso con SSF. Secondo la Cina è il sistema per vincere la guerra.                                                                             In effetti la sorveglianza è divenuta cruciale per combattere le guerre e l’intelligenza artificiale vale sempre più ed è facilmente sacrificabile. Ciò che si vorrebbe dall’AI, che sembra potere ogni cosa, è una risoluzione delle guerre senza combatterle. Utopia, dal momento che c’è il fattore umano. Ma peggio forse se non ci fosse, a ricordare ciò che disse Stephen Hawking: Lo sviluppo di una intelligenza artificiale completa potrebbe significare la fine della razza umana… Decollerebbe da sola e si riprogetterebbe a un ritmo sempre crescente. Gli umani, che sono limitati dalla lenta evoluzione biologica, non potrebbero competere e sarebbero superati. Comunque, per ora, avere migliore sorveglianza dello spazio nelle sue varie declinazioni è pensare alla supremazia del mondo.

Advertisement

Antonietta Benagiano

Advertisement
Articolo precedenteFEDEGROUP ARRIVA IN OMAN E IN EUROPA  E PIANIFICA 28 NUOVE APERTURE IN ITALIA
Articolo successivoLa prima biblioteca Georgiana a Napoli

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui