Prende il via oggi a BolognaFiere la seconda edizione dell’evento che riunisce 750 produttori di vino buono, pulito e giusto da tutta Italia e da 21 Paesi
«Abbiamo bisogno di una produzione alimentare e vitivinicola che ci garantisca un futuro buono, pulito e giusto piuttosto che inficiarlo. E qui a BolognaFiere ci sono centinaia di produttrici e produttori della Slow Wine Coalition che condividono riflessioni approfondite e oneste sul vino e che stanno già facendo un percorso di tutela della biodiversità, di salvaguardia della fertilità del suolo, con un un altissimo senso di responsabilità verso il territorio e il paesaggio. Quello di Slow Food è un lavoro di sensibilizzazione, educazione, e advocacy verso i decisori politici e lo facciamo anche insieme ai produttori che sono qui presenti» ha dichiarato Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia, in occasione dell’inaugurazione della seconda edizione della Slow Wine Fair, la manifestazione organizzata da BolognaFiere con la direzione artistica di Slow Food, che da oggi a martedì 28 riunisce 750 produttori di vino buono, pulito e giusto da tutta Italia e da 21 Paesi.
«La Slow Wine Fair è la prova di quanto importanti siano le fiere per il comparto agroalimentare anche in questo 2023, come riscontriamo dalla presenza significativa di espositori e visitatori. Le fiere supportano chi produce in una logica di distretti territoriali, ma rappresentano anche un’occasione per riflettere, definire strategie e confrontarsi con chi mette in cantiere nuove regole per il settore. A BolognaFiere, in particolare, oltre alla Slow Wine Fair inaugurata oggi, a Sana, il salone internazionale del biologico e del naturale, e a Marca, l’unica fiera italiana dedicata alla marca commerciale, a novembre avremo il Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti. Un calendario che dimostra come la fiera sia sempre più un luogo in cui si può ragionare in termini di sostenibilità, con una grande attenzione al locale e al nazionale, e al contempo una forte apertura all’export e all’internazionalità», ha ribadito Gianpiero Calzolari, presidente di BolognaFiere.
Al convegno inaugurale ll futuro del vino è buono pulito e giusto sono intervenuti l’assessore all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna, Alessio Mammi, che ha sottolineato come la Slow Wine Fair metta al centro il processo produttivo e le sue ricadute sull’ambiente e il lavoro, e l’assessore all’Agricoltura e Agroalimentare del Comune di Bologna, Daniele Ara, che ha evidenziato come la manifestazione si inserisca nel percorso che la città sta facendo sulle food policy per formare i cittadini e in particolare le nuove generazioni. Tra i partner, Brunella Saccone, direttrice agroalimentare e vini Agenzia ICE, che ha messo in evidenza l’interesse dei buyer internazionali, in particolare da Stati Uniti, Germania, Regno Unito e Cina verso il biologico, e Maria Grazia Mammuccini, presidente Federbio, che ha ricordato la battaglia dei produttori biologici affinché sia chi produce utilizzando chimica di sintesi a preoccuparsi di non danneggiare chi invece opera nel rispetto della salute dell’ambiente e delle persone. Battaglia di cui si parlerà nel convegno di lunedì 27 alle 14,30 Contaminazioni accidentali e tecnicamente inevitabili di prodotti fitosanitari in agricoltura biologica.
A rappresentare la Slow Wine Coalition, Pau Moragas Bouyat, vignaiolo del collettivo spagnolo l’Olivera, che ha messo in evidenza come in un mondo in cui emerge spesso l’individualità, sia fondamentale lavorare come comunità, fatta di consumatori, cittadini complici della nostra attività, e Sabiha Apaydın Gönenli, portavoce della comunità Slow Food Heritage Vines of Turkey e sommelier del ristorante Mikla, che ha ricordato il terribile terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria evidenziando come sia ancora più necessario adesso far sì che il patrimonio agroalimentare e vitivinicolo di questi territori venga salvaguardato.
Tra le presenze istituzionali, da sottolineare anche la partecipazione della Repubblica di San Marino e della Macedonia del Nord.
Oltre 3.000 etichette attendono in degustazione un pubblico di appassionati, buyer e professionisti, che avrà la possibilità di scoprire vini frutto di un’agricoltura sostenibile oltre a una sempre maggiore consapevolezza dei consumatori. Un’occasione di conoscenza e approfondimento offerta dal ricco banco di assaggio, dalle 9 Masterclass e dalle conferenze in programma nella Slow Wine Arena – Reale Mutua e in Sala Opera. Tra questi ultimi, citiamo la consegna del Premio Carta Vini Terroir e Spirito Slow, lunedì 27, e il convegno di martedì 28 La comunicazione e promozione del vino tra revisione Ocm e istanze salutiste, a cui sono invitati i maggiori rappresentanti politici e professionali del settore.
La fiera gode del supporto di ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, di FederBio e Milano Wine Week; del patrocinio del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, della Regione Emilia-Romagna e dell’Enoteca Regionale dell’Emilia-Romagna; della partnership con Tannico, Amaroteca e ANADI – Associazione Nazionale Amaro d’Italia. Tra le realtà che credono nel progetto della Slow Wine Fair citiamo: i Main partner, Luigi Bormioli, Bormioli Rocco, Parmigiano Reggiano, Reale Mutua; gli InKind partner Direct From Italy, NakPack, Pulltex, San Bernardo, WinterHalter, Fisar; Media partner sono Il Sole 24 Ore, Bar.it, BioFiera.it, Premiata Salumeria Italiana, Green Retail, Horecanews.it, I Grandi Vini, Italy Export, Italian Wine Podcast, Luxury Food & Beverage Magazine, Tabui, Vendemmie.
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