Advertisement

Cure in arrivo per la cinghialina Maddy. Gli animalisti si oppongono alla liberazione in natura: non avrebbe senso

 

Advertisement

Maddy, la cinghialina ferita a una zampa nel Parco Nazionale Arcipelago di La Maddalena, riceve finalmente le prime cure. Un Rifugio di animali liberi è pronto ad adottarla, si attende la decisione della Regione Sardegna: liberarla in natura non avrebbe senso.

 

La cinghialina Maddy, ferita a una zampa nel Parco Nazionale Arcipelago di La Maddalena, riceve finalmente le prime cure grazie all’intervento dell’Assessore della Difesa dell’Ambiente Marco Porcu. Tutto risolto quindi? “Niente affatto!”, dichiara Meta Parma, “C’è ancora perplessità su come verrà gestirà la questione, perchè sembra che la Regione Sardegna stia pensando di liberare Maddy in natura dopo averla curata. Ovviamente questo non avrebbe senso, per vari motivi. Maddy è una cinghialina, e purtroppo la sua specie al momento è perseguitata in varie regioni italiane, Sardegna compresa. Curarla e liberarla in natura sarebbe un controsenso, perchè Maddy rischierebbe di essere uccisa a causa del possibile abbattimento dei cinghiali sul territorio locale. La Regione Sardegna e l’Ente Parco Arcipelago stanno procedendo a La Maddalena e Caprera con un piano di uccisione di cinghiali ed ibridi a cui Lav si è opposta e proposta con un progetto sperimentale non cruento di controllo della natalità. È stato pertanto chiesto all’Ente Parco, all’Assessore Regionale Ambiente, alla Forestale ed al Centro recupero selvatici regionale che Maddy, dopo le cure, venga affidata ad un santuario di animali liberi. Liberarla in natura significherebbe curarla per poi ucciderla: non ha senso.”

“La fauna selvatica in difficoltà, per ferite o patologie, dev’essere ricoverata e curata dai Carfs di Forestas. Poi, a guarigione avvenuta, dev’essere rilasciata in natura”, ha dichiarato l’assessore Porcu.

Meta Parma ribatte:”Queste norme che dovrebbero garantire la tutela della fauna selvatica, nella situazione attuale sono ormai obsolete, perchè liberare un cinghiale in natura significa metterlo a rischio di uccisione. Bisogna rivedere la situazione e valutare il caso specifico di Maddy, la cinghialina sarà al sicuro solo in un rifugio ed è giusto non negarle questa adozione, per il suo bene e per rispetto di tutte le persone che sperano di salvarla. E poi i cinghiali sono troppi o non sono troppi? Stanno programmando un piano di abbattimento per diminuirne il numero, e poi non si vuole cedere neanche un cinghiale? Ucciderli si, e darli in adozione a un santuario no? Liberare Maddy in natura non avrebbe alcun senso, ci appelliamo al buon cuore dell’Assessore Marco Porcu e alla Regione Sardegna: lasciate vivere Maddy, ha una bellissima adozione che l’aspetta. Contiamo nel cuore della Sardegna, e in un lieto fine per Maddy e tutte le persone che la amano.”

Per Maddy, la cinghialina che porta anche il nome dell’isola La Maddalena, si continua a sperare: un rifugio di animali liberi è già pronto ad accoglierla.

E chissà che il cuore della Sardegna non riservi delle belle sorprese, magari proprio accettando la proposta della Lav per il controllo della natalità, senza abbattimenti.

 

Associazione Meta Parma

Informazione equidistante ed imparziale, che offre voce a tutte le fonti di informazione

Advertisement
Articolo precedenteValutazione dei rischi ambientali nelle operazioni immobiliari, webinar gratuito il 30 marzo dalla Camera di commercio
Articolo successivo24 MARZO 2023 GIORNATA MONDIALE SULLA TUBERCOLOSI

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui