Conferenza del Ramadan: uniti alla rivolta iraniana e alla resistenza per la Repubblica Democratica
Il 26 marso 2023 si è svolto a Auvers-sur-Oise convegno intitolato “Velayat al-Faqih è il più grande nemico dell’Islam, della pace e dell’uguaglianza”, in cui hanno partecipato e intervento numerosi parlamentari provenienti dai paesi arabi, personalità politiche tra cui ex ministri e religiose in Francia o provenienti del mondo arabo.
Alla conferenza, ha partecipato online anche Maryam Rajavi e intervenuto dicendo:
In Iran è iniziato il mese del Ramadan mentre libertà e giustizia, misericordia e emancipazione, i principali messaggi dell’Islam, sono stati calpestati da una dittatura religiosa sotto il nome di Islam. Secondo le statistiche del governo, la maggior parte degli iraniani vive al di sotto della soglia di povertà. Mentre il budget per il sistema militare e la repressione è aumentato e il budget per i servizi pubblici è diminuito.
La rivolta in Iran, in questa situazione, va avanti da 6 mesi. Il regime iraniano cerca di impedire la diffusione della rivolta con la brutale repressione. I pasdaran hanno ucciso oltre 750 persone, tra cui molti bambini. Tuttavia, la rivolta continua.
Il venerdì 24 marzo a Zahedan, i nostri compatrioti baluci sono scesi ancora una volta in piazza e hanno chiesto il rovesciamento del regime con gli slogan “Abasso a Khamenei!” e “Abasso all’oppressore, sia lo shah ( Re ) che mullà!”. Il 14 marzo il popolo iraniano ha trasformato la festa di Chahar-shanbeh-surì ( festa del fuoco ) in una manifestazione di protesta contro il regime e il 16 marzo, ultimo giovedì dell’anno, si è riunito presso la tomba dei martiri della rivolta e ha gridato ancora “Morte al dittatore! Morte a Khamenei!”.
Come tutte le rivoluzioni, anche noi abbiamo dovuto affrontare due imbrogli del regime e dei suoi alleati: Il primo è dire che non c’è il futuro; ci sono solo due scelte: accettare la situazione attuale o tornare alla dittatura precedente. Ma il popolo in Iran e all’estero ha risposto con decisione a questo inganno ripetendo lo slogan “abasso l’oppressore, sia lo shah che mullà!”.
Il vero Islam è contro il dominio del Velayat al-Faqih
Khomeini e il suo successore Khamenei vogliono affermarsi come rappresentanti di Dio e dell’Islam sulla terra. E vedono i loro oppositori come i nemici di Dio e dell’Islam e li chiamano mohareb.
Dall’inizio della rivoluzione del 1979, i Mojahedin del popolo hanno difeso gli obiettivi della rivoluzione antimonarchica, che era la libertà. Hanno osato dire di no a Khomeini e per questo hanno pagarono un caro prezzo. I Mojahedin-e Khalg, che hanno difeso il vero Islam, hanno annunciato che: L’Islam non è quello che dicono i nuovi governanti dell’Iran, l’Islam è una religione di misericordia e liberazione. L’Islam non è una religione misogina. L’Islam si basa sulla libertà, l’uguaglianza e la libera scelta per tutti, per tutti gli uomini e le donne musulmani e non musulmani. Questi diritti si riflettono tutti nella piattaforma di Massoud Rajavi per la presidenza della Repubblica nel gennaio 1980 e nel piano del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana, nel 1985, in cui è riportata la separazione tra religione e governo. Anche nella piattaforma in 10 punti per l’Iran di domani, si chiede elezioni libere, separazione della religione dallo Stato, uguaglianza tra donne e uomini e un Iran non nucleare.
Per noi la libera scelta è una questione morale e politica. Al regime sarebbe piaciuta molto che la sua principale forza di opposizione non fosse musulmana. La resistenza dei Mojahedin del popolo e il loro impatto sulla società iraniana ha origine dal loro impegno per i valori umani e l’autentico Islam.
Il sacrificio dei membri del Mojahedin-e Khalg contro la dittatura religiosa ha dimostrato che Khomeini e i suoi successori sono degli impostori che abusano dell’Islam per i propri interessi, criminali che hanno preso in ostaggio la nostra gente e diffondono omicidi, terrorismo e fondamentalismo nella Regione.
Cari amici,
Quello che sta per accadere in Iran è uno sviluppo storico. Voi, con il vostro sostegno al popolo iraniano e alla sua resistenza organizzata, avete un ruolo in questa grande trasformazione. Sono sicura che in tale periodo critico potrete portare i messaggi della rivolta iraniana e della rivoluzione democratica del popolo iraniano in tutto il mondo.