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Nonostante il cristianesimo fosse penetrato nella Rus’ di Kiev soltanto nel decimo secolo, dal regno del principe Vladimir I di Kiev in poi furono erette un gran numero di chiese e di edifici sacri tanto che Ditmaro di Merseburgo, visitando la capitale nel 1018, disse che il loro numero nella sola Kiev superava le trecento unità.

 

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Solo 33 anni dopo ebbe inizio la formazione del monastero di Pečerska Lavra, che già alla fine del XII secolo diverrà un luogo di culto di primaria importanza in tutta la Russia. Fondato fuori dalle mura di Kiev, nel corso dei secoli il monastero sarebbe stato inglobato nella città vera e propria.

Domenica, come milioni di fedeli ortodossi, inzierà la Settiamana Santa. Che alla Lavra di Keiv assumerà un significato importante, che culminerà nel triduo pasquale. Ma i fedeli della Lavra di Kiev vivono da giorni la passione. Come Cristo, essi sono insultati, condotti davanti alle coorti, umilate e moralmente crocefissi. Il Santo fuoco che giungerà sabato dalla Chiesa di Gerusalemme che si accenderà mircolosamente nel Santo Sepocro e la possibiltà di celbrare la “Veglia delle Veglie” assumerà un significato profondo in quel luogo.

 

Infatti, in quel monastero, ancora una volta Cristo viene oltraggiato dalle forze del male, ma come promesso a Pietro, i tanti fedeli che da giorni pregano assieme ai sacedoti e monaci sanno che le “forze degli inferi non prevaranno” .

 

Si Cristo oggi è più che mai alla Lavra di Kiev, non è solo presente nelle Liturgie, nei canti nelle sante icone è presente realmente nei fedeli che proteggono, nell’indifferenza generale dell’occidente quel santo luogo di preghiera.  Anche io, in preghiera sarà accanto ai mie fratelli e alle mie sorelle alla Lavra.

 

Marco Baratto

 

qui la petizione al Governo Italiano

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