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PENSIONI: CONSULENTI LAVORO, ‘NEL 2023 SPESA RECORD DI OLTRE 250 MILIARDI, INCIDERÀ PER IL 16,5% SUL PIL’
Susini: “Per prima volta nella storia si registrerà rapporto negativo di circa 5,5 punti percentuale fra entrate contributive e spese pensionistiche”

Firenze, 20 aprile 2023 – Nel 2023 la spesa pensionistica potrebbe superare i 250 miliardi di euro a seguito degli aumenti dovuti al meccanismo della rivalutazione automatica delle pensioni e ai nuovi pensionati che acquisiranno il diritto nel corso dell’anno. Un costo che supererà abbondantemente le entrate contributive dell’ente per il medesimo anno e che si stima inciderà per oltre il 16,5% sul Pil nazionale. Lo stima Susini Group S.t.P., studio di Firenze leader nella consulenza del lavoro.
«Ci aspetta una spesa record che le parti sociali dovranno attentamente monitorare e non sottovalutare», commenta Sandro Susini, fondatore di Susini Group S.t.P.. «Per la prima volta nella storia – continua Susini – si registrerà un rapporto negativo di circa 5,5 punti percentuale fra le entrate contributive e le spese pensionistiche. Percentuale che in futuro non potrà altro che crescere, tenuto conto della numerosa platea di potenziali pensionati che raggiungeranno i requisiti nei prossimi anni».
Nel 2022, secondo l’osservatorio Inps, la spesa complessiva annua per le pensioni si era assestata a 231 miliardi di euro, di cui 206,6 miliardi sostenuti dalle gestioni previdenziali e 24,42 miliardi da quelle assistenziali. Ad oggi, in Italia, i pensionati sono quasi 18 milioni di cui, 13.766.604, ovvero il 77,6%, di natura previdenziale (vecchiaia, invalidità e superstiti). Soltanto un anno fa, nel 2021, la spesa complessiva annua per le pensioni da parte dell’Inps era stata pari a 218,6 miliardi di euro, quindi nell’ultimo anno c’è stato un incremento del 5,67% della spesa pensionistica.
Di recente, l’articolo 1, comma 309, della Legge 29 dicembre 2022, n. 197, ha rivisto il meccanismo della rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici, per il biennio 2023-2024. Soltanto a seguito dell’introduzione di questa nuova norma, si prevede a partire dal 1° gennaio 2023 un incremento delle pensioni pari al 7,3%.
In base al rapporto sulle entrate del Mef per l’anno 2022, periodo in cui è stato recuperato il gap negativo segnato nel 2020 e 2021 a causa del Covid, si sono riscontrati incassi contributivi pari a 230,5 miliardi di euro, in aumento del 6,4% rispetto all’anno precedente.

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