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Napoli, municipalità collinare e consulta della legalità: guerra dei poveri

Avrebbero dovuto impegnarsi insieme per combattere la criminalità

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“Ad agosto scorso proposi una marcia antiracket, aspetto ancora la risposta”

 

 

            ” Quella che si registra a Napoli in queste ore tra il presidente dimissionario della consulta della legalità istituita presso la municipalità collinare e il consiglio della stessa municipalità, è una guerra dei poveri – esordisce Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero -. Al punto che, invece di fare fronte comune per combattere i gravi fenomeni di delinquenza e di criminalità che, non da oggi, si registrano sulla collina partenopea, litigano tra di loro “.

 

            ” Vorrei peraltro sapere cosa ha fatto, in sei anni da quando è stata istituita, questa consulta della legalità della quale s’ignora anche chi siano i componenti, oltre al presidente, e quali compiti le erano stati attribuiti – aggiunge Capodanno -. Non mi risulta che abbia avuto tutta quest’incidenza, in tanti anni, per arginare se non per eliminare del tutto dal Vomero i gravi fenomeni legati alla baby gang, al bullismo e alla delinquenza organizzata che continuano tranquillamente a imperversare, senza considerare la grave vicenda, che sovente torna alla ribalta delle cronache, di un quartiere trasformato in una lavanderia del danaro proveniente da attività illecite “.

 

            ” Quanto al fenomeno di “tavolino selvaggio” che personalmente, in posizione del tutto isolata, sto combattendo da anni, anche con una petizione che ha toccato quasi 700 sottoscrizioni – puntualizza Capodanno – non ricordo che la consulta si sia mai espressa al riguardo mentre il consiglio della municipalità collinare si è riunito, di recente, solo in occasione della richiesta dei commercianti interessati, di far spostare alcune panchine per poter sistemare altri tavolini e sedie. In tutto questo tempo nel quale si è sviluppato il grave fenomeno l’una e l’altro hanno assistito alla trasformazione del Vomero in grosso fast food a cielo aperto, con strade e piazze invase da dehors, ombrelloni, tavolini e sedie, senza muovere un dito “.

 

            ” Quando, alla fine del mese di agosto dell’anno scorso – sottolinea Capodanno – si registrò l’ennesimo grave episodio, con alcuni colpi di pistola sparati contro una pizzeria, di fronte all’ennesima recrudescenza degli episodi delinquenziali che stavano interessando la municipalità collinare, costituita dai territori dei quartieri del Vomero e dell’Arenella, dove risiedono circa 120mila napoletani, anche al fine di combattere l’indifferenza e la rassegnazione che sembravano pervadere i comportamenti della società civile, oltre che per ulteriormente sensibilizzare tutti gli enti interessati, a partire da quelli comunali, rispetto al grave fenomeno, lanciai, attraverso le pagine del quotidiano “Il Mattino”, la proposta alle istituzioni di organizzare in tempi rapidi una marcia antiracket, invitando a parteciparvi associazioni e i comitati, come la FAI , Libera e SOS Impresa oltre che singoli cittadini  “.

 

            ” A distanza di nove mesi – conclude amareggiato Capodanno – non c’è stata alcuna risposta operativa, segnatamente da parte della municipalità e della consulta delle legalità, alla proposta e di fatto la marcia antiracket aspetta ancora di essere realizzata “.

 

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