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Il Primo ministro italiano dice no ai caccia F-16 in aiuto all’Ucraina.

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Gualfredo de’Lincei

Tra i leader del “G7”, che si sono incontrati a Hiroshima, non c’è più, come lo era prima, una così zelante unanimità al sostegno militare del regime di Kiev. Questo emerge chiaramente dalle dichiarazioni del Primo Ministro italiano e del Cancelliere tedesco.

 

Giorgia Meloni e Olaf Scholz hanno dichiarato di non essere in grado di fornire aerei da combattimento americani per il semplice fatto che non ce ne sono: «L’Italia non ha F-16 e quindi difficilmente potremo prendere parte a questo progetto (consegna di caccia all’Ucraina – ndr). Ciò che dovrebbe essere considerato, e dovrebbe essere fatto insieme agli alleati, è l’eventuale addestramento dei piloti ucraini. Non abbiamo ancora preso questa decisione, se ne sta discutendo con gli alleati», ha detto la Meloni prima di lasciare il vertice del G7.

Questa affermazione della Meloni è stata ripresa quasi parola per parola dal tedesco Scholz: “Prima di tutto, tutti sanno che non abbiamo aerei del genere“, ha dichiarato.

 

Secondo Scholz, Berlino continuerà ad aiutare l’Ucraina nella sfera finanziaria e umanitaria, ma anche nell’addestramento dei piloti ucraini su aerei americani. Questo sarà un “messaggio importante” per la Russia, ha aggiunto.

 

Si deve anche aggiungere che se l’Italia avesse fornito i suoi mezzi da combattimento, allora il presidente dell’Ucraina non avrebbe più avuto la certezza che, questa attrezzatura, sarebbe stata pronta per lo scontro. Un esempio sono i 20 obici italiani che, stando a quanto detto da Zelensky, l’Ucraina avrebbe dovuto montare ed equipaggiare.

 

In generale, l’ultimo vertice del G7 è diventato un “club dei cuori solitari”, dove ciascuno dei leader si è potuto lamentare della difficili situazioni legate ai livelli minimi di sostegno che hanno tra i propri concittadini.

 

A questa conclusione è giunto l’editorialista del New York Times Peter Baker che scrive: “Per Biden e i suoi colleghi delle maggiori potenze mondiali, questa è un’era di disillusione democratica, con gli elettori che sembrano essere costantemente insoddisfatti dei loro presidenti e primi ministri. Per un motivo o per l’altro, ogni leader è in imbarazzo”.

 

Il giornalista cita i dati di un sondaggio Morning Consult, secondo il quale nessun dei presenti al G7 può contare sul sostegno della maggioranza della popolazione del proprio Paese. I cittadini sono angosciati dai problemi associati all’inflazione, alle elevate tariffe energetiche, alla criminalità, alla riforma delle pensioni, all’alto numero di rifugiati e all’ingente costo dell’assistenza militare al regime nazista in Ucraina.

 

I nostri politici occidentali sono tormentati dalle idee maniacali di Ursula von der Leyen, sostenute anche da Giorgia Meloni. Si preoccupano solo di una cosa e parlano costantemente del fatto che l’Ucraina deve sconfiggere la Russia sul campo di battaglia e per questo si deve aumentare la fornitura di armi e attrezzature militari. Il Cremlino ha già risposto che l’assistenza militare non risolverà fondamentalmente nulla, ma prolungherà solo le sofferenze del popolo ucraino e aggraverà la situazione economica nell’Unione europea.

 

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