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«Ascolto, confronto e sintesi siano la nostra costante». È quanto afferma, in una nota, la sindaca di San Giovanni in Fiore, Rosaria Succurro, a proposito dell’importante incontro pubblico di mercoledì 28 giugno nel municipio cittadino, promosso da Uncem e Legambiente, dallo stesso Comune silano e dalla Provincia di Cosenza, centrato sulla transizione ecologica nei territori montani e con gli interventi, oltre a quello di Succurro, del presidente del Consiglio regionale della Calabria, Filippo Mancuso; dell’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo; del capogruppo del Pd a Palazzo Campanella, Domenico Bevacqua; della sindaca di Casali del Manco, Francesca Pisani; del presidente dell’Uncem nazionale, Marco Bussone; del presidente dell’Uncem Calabria, Vincenzo Mazzei; della presidente di Legambiente Calabria, Anna Parretta; di Antonio Nicoletti, dirigente di Legambiente nazionale, e dell’imprenditore calabrese Florindo Rubbettino. «Guardare alle specificità territoriali – afferma la sindaca Succurro – è essenziale per costruire un futuro migliore. Dobbiamo puntare sulla transizione ecologica per superare la marginalità economica e sociale in cui spesso versano le aree montane. Occorre creare le condizioni, anche culturali, perché esse sviluppino più resilienza e sostenibilità dal punto di vista ambientale e sociale». «Punto di partenza può essere – osserva Succurro – una recente, specifica proposta di legge dei consiglieri regionali della Calabria Mancuso e Gallo, volta anche a valorizzare il patrimonio montano e boschivo come risorsa economica. Guardiamo con favore alla possibilità di costituire unioni tra Comuni montani per agevolare l’esercizio associato di funzioni, certi che occorre un incremento delle risorse da finalizzare e che sia indispensabile – conclude la sindaca di San Giovanni in Fiore – una nuova legge nazionale sulla montagna che consenta, indipendentemente dalle autonomie regionali, di potenziare i servizi, a partire da quelli sanitari, insistenti nelle aree montane o funzionali ai bisogni dei cittadini ivi residenti».

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