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Napoli: con i “Musei nazionali del Vomero” al via la rinascita culturale

Grazie al ministro Sangiuliano. L’unico quartiere con un polo museale autonomo

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            ” Ringrazio pubblicamente il ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, per aver realizzato un sogno che coltivavo da quando, negli anni ’80, ero presidente della Circoscrizione Vomero, il quartiere dove sono nato e dove sono sempre vissuto. Quello cioè di realizzare un polo museale autonomo che comprendesse tutti i tesori culturali e ambientali presenti nell’ambito del quartiere collinare, con la villa Floridiana, il museo Duca di Martina, l’area di San Martino e Castel Sant’Elmo “. E’ quando dichiara Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, all’indomani della notizia che il Consiglio dei Ministri, nell’ultima riunione, ha approvato lo schema di Dpcm che istituisce 17 nuovi poli museali con autonomia speciale, tra i quali i “Musei nazionali del Vomero” “.

 

            ” Si tratta di un provvedimento – sottolinea Capodanno – che concretizza la sempre declamata, ma mai attuata, vocazione culturale e turistica del Vomero, in un periodo nel quale il quartiere collinare, un tempo noto come “quartiere dei broccoli” per le ampie distese coltivate, poi sostituite da enormi palazzoni con la scempio edilizio  effettuato tra gli anni ’50 e ’60, e più  di recente afflitto da gravi problemi per la crisi dell’unico settore produttivo, quello del commercio, a seguito della chiusura di quasi tutte le attività storiche del quartiere, sostituite da ristoranti, bar e pizzerie che hanno occupato permanentemente marciapiedi e tratti pedonalizzati con enormi strutture all’aperto, vive un periodo di grandi trasformazioni alla ricerca di una nuova identità “.

 

            ” Certo – puntualizza Capodanno – la nascita del polo museale autonomo è solo un primo passo, anche se fondamentale, e di questo va dato atto al ministro Sangiuliano per il forte impegno e per la volontà manifestata al riguardo sin dall’inizio del suoi mandato ministeriale. Ma poi, una volta che si saranno insediati gli organi di governo, del nuovo istituto, bisognerà lavorare sodo. In immediato ci sono da risolvere innanzitutto vecchi e annosi problemi, tra i quali il recupero dell’oltre 40% del parco della villa Floridiana, chiuso al pubblico da quasi un decennio, oltre la restyling complessivo di tutta l’area con la creazione di una serie di servizi necessari per la piena fruibilità. Poi bisogna eliminare il  puntellamento presente da tempo immemore sul muro di contenimento di Castel Sant’Elmo, ribatt4ezzato il “muro della vergogna”, oltre a ripristinare sistemi di trasporto su gomma per consentire di arrivare al largo San Martino “.

            ” A medio e lungo termine – continua Capodanno -, insieme alla Regione Campania e al Comune di Napoli, bisognerà dare attuazione a una serie di progetti, dei quali peraltro si parla da anni, quali la realizzazione dei percorsi meccanizzati, lungo le scale del Petraio, della Pedamentina e di Calata San Francesco, la cosiddetta “città obliqua” oltre alla realizzazione della quarta fermata della funicolare di Montesanto, con il collegamento, attraverso scale mobili, all’area di San Martino e con la creazione di parcheggi d’intercambio nelle cave già presenti sotto lo stesso piazzale. Infine lungo la Pedamentina, nei fabbricati da tempo abbandonati, si potranno creare una serie di botteghe per l’artigianato campano, vivacizzando così uno dei percorsi turistici più interessati della città se non dell’intera regione “.

 

            ” Confido – conclude Capodanno – di poter offrire il mio contributo di idee e di progetti al ministro Sangiuliano, al quale ho già dato ampia disponibilità al riguardo, per rilanciare, nel panorama nazionale e internazionale, il quartiere Vomero come polo turistico e culturale di primaria importanza non solo per Napoli ma per tutta la Regione Campania “.

 

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