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Trasporti di animali, immagini shock dalle autostrade italiane: maiali costretti a viaggiare con temperature fino a 50°C e senza acqua – la video denuncia di Essere Animali

 

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Gli investigatori di Essere Animali sono tornati sulle autostrade italiane per effettuare controlli dei camion che trasportano animali vivi durante l’estate. Le immagini raccolte sono drammatiche e mostrano maiali boccheggianti e in difficoltà a sostenersi sulle zampe, assenza di beverini per la distribuzione dell’acqua nonostante le altissime temperature, alta frequenza respiratoria degli animali e densità troppo elevate. A rendere la situazione ancora più problematica l’assenza di controlli e un impianto normativo carente, denuncia l’organizzazione.

 

>>> VIDEO DENUNCIA

>>> VIDEO NON EDITATO PER LE TV

>>> FOTO (liberamente utilizzabili con il credit “Essere Animali”)

>>> LINK SITO CAMPAGNA

 

Milano, 27 luglio 2023 – Il team investigativo di Essere Animali ha documentato per diversi giorni sulla A1 tra Lodi e Faenza le condizioni in cui viaggiano gli animali trasportati per fini alimentari in Italia durante i mesi estivi. Gli investigatori hanno intercettato i camion carichi di animali e li hanno seguiti in molti casi fino all’impianto di macellazione, raccogliendo immagini angoscianti. Con una pistola termica hanno potuto inoltre registrare la temperatura esatta all’interno dei vani in cui venivano trasportati gli animali, documentando in un caso una temperatura superiore ai 50°C e almeno in altri cinque superiore ai 40°C.

 

«Le foto e i video raccolti mostrano maiali boccheggianti e sofferenti, in difficoltà a reggersi sulle zampe, sovraffollamento e temperature che superano i 50°C, ventole spente, assenza di beverini per la distribuzione dell’acqua e lettiera insufficiente», sostiene Chiara Caprio, Responsabile Relazioni Istituzionali. «Il caso peggiore è quello di un camion partito dal Piemonte e diretto a Faenza che ha impiegato almeno 7 ore per arrivare a destinazione. Un viaggio per nulla breve e che in condizioni di estremo caldo e senza acqua a disposizione ha sicuramente causato forti sofferenze agli animali per le quali procederemo con la denuncia alle autorità preposte».

 

Come Essere Animali ha già denunciato in passato, la mancanza di parametri oggettivi di riferimento nel Regolamento N.1/2005 sulla protezione degli animali durante il trasporto crea una vasta zona grigia non regolamentata, che di fatto non permette di intervenire in modo appropriato quando il benessere degli animali non è rispettato. Le uniche disposizioni prevedono che i mezzi di trasporto siano in grado di proteggere gli animali da ‘temperature estreme’ e vietano di trasportarli in condizioni tali da esporli a ‘lesioni o a sofferenze inutili’. Ma è inaccettabile che nel caso ad esempio dei trasporti nazionali con durata uguale o inferiore alle 8 ore, le norme attuali non indichino una soglia massima ai limiti di temperatura interna o esterna al veicolo, né obblighino a garantire agli animali l’accesso all’acqua.

 

Quest’anno il Ministero della Salute ha emanato una nota integrativa alle note già emanate in precedenza (nota N°0017588 del 3/7/2023), la quale indica che: «In caso di autorizzazione al viaggio con temperature superiori ai 30 gradi alla partenza e durante il tragitto, per mezzi privi di aria condizionata, le competenti autorità dovranno tenere in considerazione anche la percentuale di umidità atmosferica, assicurando una riduzione della densità degli animali sul mezzo, debitamente caricati mantenendo un opportuno spazio sopra la loro testa». La nota fa anche riferimento alle note ministeriali precedenti, nello specifico la N° 0014811 del 16/6/2022, la N° 0015061 del 21/6/2021 e la N° 0019295 del 3/7/2019.

 

In quest’ultima è indicato che: «I servizi veterinari competenti devono attentamente valutare gli aspetti sopra menzionati prima di autorizzare la programmazione e l’effettuazione di lunghi viaggi di animali vivi. Qualora le temperature lungo il tragitto e in partenza dall’italia fossero superiori ai 30 gradi, i trasporti non devono essere autorizzati». Ciononostante, le autorità preposte ai controlli in strada (Polizia Stradale) non hanno ricevuto tempestivamente le informazioni e ogni volta in cui gli investigatori di Essere Animali hanno contattato le autorità, la polizia stradale — e di conseguenza i veterinari  — non hanno mai effettuato controlli. La realtà documentata dagli investigatori di Essere Animali dimostra ancora una volta che queste disposizioni non sono efficaci nella pratica e continua ad essere urgente una maggiore tutela legislativa durante le operazioni di trasporto.

 

«La nota ministeriale emanata a luglio di quest’anno esclude i viaggi che avvengono interamente sul territorio italiano e che hanno come destinazione gli stabilimenti di macellazione», continua Chiara Caprio, «Ma, come nel caso del camion partito dal Piemonte e diretto in Emilia-Romagna che abbiamo documentato, non mancano episodi in cui animali di grosse dimensioni come i suini pesanti sono costretti a viaggiare sotto il sole cocente per almeno 7 ore senza poter bere acqua. Questa è una lacuna nei controlli e nella normativa che bisogna correggere, perché altrimenti finiscono per essere esclusi la maggior parte dei trasporti».  

 

L’anno scorso Essere Animali ha documentato una situazione simile, ma nel frattempo nulla è cambiato, nonostante negli ultimi mesi si sia parlato molto di trasporti a livello nazionale e UE. La Commissione Europea si è infatti posta l’obiettivo di effettuare una revisione completa della normativa in materia di benessere degli animali, compresa quella sul trasporto e sulla macellazione degli animali allevati a fini alimentari, entro l’autunno del 2023.

 

Con la campagna No Animal Left Behind, coordinata da Eurogroup for Animals e sostenuta da decine di ONG di tutta Europa, Essere Animali chiede che sia vietato il trasporto di animali vivi su lunghe distanze (superiori alle 8 ore), che siano introdotti dei riferimenti chiari anche per le temperature (tenendo conto anche dell’umidità) e circa le modalità di trasporto anche per i viaggi nazionali, e che siano definiti chiaramente alcuni parametri fondamentali, come condizioni specifiche per specie e categoria di animali, che prendano in considerazione l’idoneità al trasporto, nonché la disponibilità di spazio e la modalità di somministrazione dell’acqua.

 

«Consentire i trasporti di animali vivi quando la temperatura esterna rilevata è di 35°C e oltre, non fornire accesso all’acqua, avere una densità molto alta e le ventole spente con una temperatura interna che può arrivare addirittura a 50°C, significa non garantire il benessere degli animali. L’attuale normativa italiana e le leggi europee a protezione degli animali sono lacunose e inadeguate, per questo chiediamo all’Unione europea di allineare la nuova proposta legislativa in arrivo entro l’autunno di quest’anno alle conoscenze scientifiche ed etologiche attuali, vietando le peggiori pratiche e senza lasciare indietro nessun animale, e che il Governo italiano supporti questa linea di revisione ambiziosa e rispettosa di standard più elevati di benessere animale», conclude Chiara Caprio.

 

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