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Intervista a Carlo Cristoforo Ronco, appassionato collezionista di carte e non solo

 

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Oggi la blogger Giulia Quaranta Provenzano ci propone l’intervista a Carlo Cristoforo Ronco, del quale è possibile visionare il profilo Instagram cliccando su https://instagram.com/carlokrisronco?igshid=MzRlODBiNWFlZA==

 

 

Ciao Carlo! Tu sei un attento e appassionato collezionista di carte e hai affermato che <<Appena vedo qualcosa che attira il mio interesse, mi viene la “scimmia” di averlo>>. Ebbene, di solito, quali sono le peculiarità che calamitano la tua attenzione al punto d’essere disposto ad acquistare ciò che hai notato? “Ciao Giulia! Sì, io sono un collezionista e sono sempre alla ricerca di cose che non ho ancora visto… quando cerco in giro o compro da privati, chiedo di “stupirmi” e dunque di farmi vedere ciò che è inedito (o che comunque lo è, inedito, per me). Vengo immancabilmente attratto da carte aventi grafica cartoonesca ma che, tuttavia, mantengano un briciolo di realtà e di storicità – non a caso, le mie carte preferite (per ora) sono quelle di Force of Will dove si possono trovare sia personaggi storici (ad es. Giovanna d’Arco) che delle fiabe (ad es. Re Artù e Lancillotto) oppure con soggetti dei cartoni ma rivisitati (ad es. lo Stregatto). C’è poi anche un’altra collezione di carte che io ho fatto che ho trovato molto bella, tant’è che mi ha attirato talmente tanto da completare due album, e si tratta di Fantasy Riders. È piena di fusioni tra animali e umani e con una grafica che, secondo me, è di alto livello”.

 

So che quando eri piccolo volevi avere più cose di vario tipo ma, alla fine, non ti soddisfacevano. Ti chiedo quindi qual erano gli oggetti che, per la maggiore, eri solito acquistare e come mai. “La mia infanzia e la mia prima gioventù si sono svolte negli Anni ’90, in cui c’è stato un vero e proprio “boom” dell’industria dei giocattoli… basta pensare a tutte le sorprese che si trovavano nelle confezioni di merendine e negli ovetti Kinder (ad es. le Tartallegre, i Fantasmini, i Vampirelli). Come i Fantasmini, pure la prima edizione delle carte Pokémon è uscita nel 1996 e anche di queste ne avevo quindi adesso, col senno di poi, a ricordare che mi sono state buttate – per fare spazio ad altro – un po’ i cosiddetti “c” girati è giusto che li abbia. Bisogna altresì tenere a mente che nel 1994 è uscita la ps1, io ho giocato inizialmente con il Sega Mega Drive (uscito nell’89). Avevo inoltre davvero tantissime macchinine e fumetti di Cattivik, di Lupo Alberto e di Topolino. Il gioco che mi è rimasto più impresso, comunque, è POG cioè quelle specie di dischetti/medagliette con un cavernicolo disegnato sopra… che è stata, probabilmente, la mia prima collezione”.

 

Hai spiegato che <<Adesso che sono cresciuto, ragionando sulle mie passioni e sui miei interessi, cerco di stare al passo con i tempi. Nell’investire su cose recenti, ho optato per le carte>>. Il fatto di esserti indirizzato all’acquisto proprio di carte, quanto è dovuto a una tua preferenza spontanea e fine a se stessa e quanto all’essere sempre sul pezzo in base a quella che è la nostra contemporaneità? “Amo la grafica delle carte e proprio la grafica è ciò che mi porta a collezionarle. Ho scelto questo tipo di collezione perché, in termini di spazio in casa, ne occupa relativamente “poco” (diciamo, un armadio di 2 metri X 60/80 cm). I Pokémon stanno ora tornando alla ribalta ma io non colleziono solo questi… so che le carte di Force of Will non sono molto ricercate e comprarle equivale a una “perdita” in termini economici eppure non mi importa, quello che mi piace lo aggiungo alla mia collezione a prescindere da tutto. Ho fatto pure gradare carte che non sono di moda adesso e nondimeno per me la spesa ne è valsa la pena perché in tale modo è stata data loro una data, vi è ossia indicato un ben preciso periodo… starà al tempo e appunto alla moda decidere l’andamento del mercato. Per quanto che mi riguarda, sono dell’idea non si possa essere sempre sul pezzo in voga nella contemporaneità dato che proprio le mode sono in continuo mutamento”.  

 

Citandoti, hai sottolineato che <<Ho basato e baso molto la mia vita sulla probabilità e sulle statistiche, facendomi domande su tutto e cercando risposte coerenti>>. Ordunque, hai voglia di raccontarci e condividere con noi qualcosina in più a tale proposito? “Come sono solito dire, le cose succedono e non è possibile avere sempre il controllo su di esse. Il tempo continuerà sempre a passare, le stagioni a susseguirsi… non voglio andare troppo sul filosofico ma, usciti dalla porta di casa, gli imprevisti lievitano e più si ha a che fare con gli altri individui e più aumentano anche i rischi. Faccio un esempio scemo: se io attraverso la strada una volta, sarò abbastanza tranquillo di preservare la mia incolumità. Se io però la strada la attraverso cento volte, basta che nel mucchio vi sia un unico automobilista distratto per finire tirato sotto a una macchina. Traslando l’or detto esempio all’ambito delle carte, io – collezionandone di parecchi generi – aumento la mia probabilità che se ne torna qualcuna di moda ne ho già alcuni album pieni… secondo me, ognuno di noi dovrebbe farsi domande e ciò non solo per aumentare le proprie conoscenze, ma pure per evitare eventuali spiacevoli probabilità o imprevisti che portano a impasse. Inerentemente le carte gradate, ho avuto a che fare con falsi… e statisticamente, se sul mercato incominciano a girare i “ falsi”, c’è il pericolo che una simile truffa diventi oggetto di pianificazioni ad alto profitto…”. 

 

Pur non collezionando solo le carte Pokémon e quelle Magic e di Yu-Gi-Oh!, non hai fatto segreto del fatto che le tue preferite sono però quelle di Force of Will. Appunto a proposito delle carte di Force of Will, che cosa trovi particolarmente pregevole della loro grafica mentre che cosa consideri bello delle altre sopramenzionate? “Le carte di Force of Will le ho sempre definite come una fusione tra quelle Magic e le Vanguard, ossia hanno la grafica cartoonesca delle Vanguard ma con il realismo di quelle Magic… anche il modo di giocare mi ricorda Magic ma, al posto delle carte di tipo Terra (che trovo che siano molto belle), in Force of Will ci sono le Pietre Magiche. Se la grafica spazia e crea più punti di interesse, fattibilmente si riuscirà a creare una community notevolmente più ampia che in caso contrario… Io, a proposito di Force of Will, ho trovato pure molto curato il dorso delle carte aventi il rilievo lucido (si vede chiaramente che c’è stata parecchia attenzione ai dettagli). Altresì le carte di Yu-Gi-Oh! le colleziono, ma non mi appassionano particolarmente. La grafica delle Magic è impeccabile e – tra incantesimi, magie e stregonerie – vi sono infinite possibilità di creare il proprio mazzo. Delle carte Pokémon, sono amante delle Full Art e delle Tag Team e poi ritengo bellissimo il fatto che per ogni Pokémon non esista solamente un’unica versione grafica ma diverse e che perciò si abbia un’ampia scelta. Ci sono inoltre le versioni foil, Holo e quelle Rainbow e chi vuole collezionare ha quindi un’amplia scelta direi…”.       

 

Parlando di Pokémon, tu sei cresciuto con la prima generazione e ora siamo già alla nona serie con Scarlatto e Violetto. Mi sorge pertanto una curiosità, ossia quali differenze ed eventuali affinità riscontri in codeste carte nel corso degli anni e se tu preferisci le creature immaginarie della tua infanzia/adolescenza o quelle attuali. “Bisogna pensare che le carte Pokémon procedono in parallelo con il gioco virtuale… il primo Pokémon sul Pokédex è stato Bulbasaur e adesso siamo al 1010°, che è Fogliaferrea. La grafica, nel corso degli anni, si è evoluta e sono state create anche alcune combinazioni tra diversi Pokémon. Ho alcuni amici che si sono dedicati a collezionare solo le carte lucenti, oppure le Ex o le GX, le Dark o le V. È difficile avere una preferenza di stile, ché le creature attuali sono un ampliamento di varietà di quelle precedenti e perciò in ogni generazione si troveranno cose che piacciono e attirano”.

 

Il tuo Pokémon preferito è Scyther e la sua evoluzione rossa Scizor (e, non a caso, mi hai detto che il rosso è il colore che associ alla tua personalità nonché il tuo prediletto). C’è un motivo specifico per cui hai deciso di crearti una tua collezione personale che ha quali protagonisti tali due “esserini”? “Essendo amante degli insetti e ritenendo molto belle le mantidi religiose, in Scyther ho trovato il mio Pokémon ideale… c’è da dire che in Pokémon RossoFuoco, nel Casinó di Azzurropoli, lo si può acquistare per 5500 Coins e – dato che è raro da reperire in giro, nella zona safari di Pokémon Giallo, a meno di spendere ore e ore ad aspettare di imbattersi in esso per un caso fortunato – io lo compravo sempre, giocando alle macchinette del casinò (è tuttavia, questo, un esempio non tanto buono)”.  

Infine, prima di salutarci, ci riveli se hai qualche progetto a più o meno lunga gettata? “Senza alcun dubbio, il mio obiettivo futuro a breve termine è quello di andare a Lucca Comics & Games 2023 e più specificatamente nel padiglione dedicato alle carte. A lungo termine, invece, vorrei ampliare la mia raccolta con cose mai viste e investire anche su carte gradate di giochi che attualmente non ho ancora preso in considerazione”.

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