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Violenza sulle donne, per Carlo Spinelli (IdD) necessaria la castrazione chimica
Il responsabile per la Politica Interna del movimento presieduto dal giornalista Antonello De Pierro torna a parlare di castrazione chimica per i reati a sfondo sessuale e ripropone la leva obbligatoria per far crescere, maturare e responsabilizzare i giovani
Roma 29 agosto 2023: In questi giorni si sta parlando molto dei crimini perpetrati ai danni delle donne o addirittura ragazzine, episodi che si susseguono ormai a ritmi elevati considerando poi che non tutti vengono denunciati e che rovinano per sempre la vita di chi li subisce. Si fa un gran parlare sulle possibili soluzioni che possano fare da deterrente a questi atti di violenza e anche il responsabile nazionale per la Politica Interna del movimento Italia dei Diritti Carlo Spinelli interviene sull’argomento proponendo possibili soluzioni:” Forse ciò che affermerò attraverso questo mio intervento potrebbe scatenare polemiche ma è arrivato il momento di usare il pugno duro contro chi si macchia di crimini così efferati che violano la dignità e segnano per sempre una persona. Innanzitutto pene più severe che impediscano a questi soggetti deviati di poter reiterare il reato di violenza sessuale, il metodo migliore a mio avviso potrebbe essere il ricorso alla castrazione chimica di coloro che risultano recidivi e di chi, dopo un percorso riabilitativo mostra ancora segni di perversione e di possibile reiterazione del reato. Un metodo drastico – continua Spinelli – che però eviterebbe a questi soggetti di violare ancora le intimità altrui e rovinare per sempre la vita di chi queste violenze le subisce e ne porta i segni vita natural durante, senza contare poi che possono sfociare in atti autolesionistici  fino ad arrivare al suicidio. La politica e l’opinione pubblica è d’accordo sul fatto che bisogna anche intervenire prima che questi reati si consumino lavorando nelle teste dei ragazzi che sono sempre più spesso i protagonisti di questi crimini e la proposta del ministro all’Istruzione Valditara di affermare a partire dalla scuola la cultura del rispetto è sicuramente valida ma da sola non basta anche perchè spesso, questi soggetti disertano la scuola o la frequentano con scarsi risultati. Occorrerebbe invece, a mio avviso, reintrodurre la leva militare obbligatoria, un anno che insegni ai ragazzi, la disciplina, il rispetto delle regole e che li aiuti a raggiungere la giusta maturazione diventando sicuramente più responsabili. Non sono d’accordo – prosegue ancora l’esponente IdD – con Giuseppe Conte quando afferma che insegnare ai giovani l’uso delle armi potrebbe essere deleterio perchè non mi sembra che negli anni passati il servizio militare abbia generato mostri, e posso dire anche per esperienza personale e attraverso conoscenze che la differenza tra chi ha svolto il servizio militare e chi invece lo ha evitato ( o perchè riformato o perché in famiglia aveva già due fratelli maschi ) si nota anche e soprattutto dai comportamenti e dalle decisioni prese nella propria vita da adulti. Parlando invece dei senza fissa dimora, italiani o stranieri, che si macchiano di questi reati, le cronache ci parlano di soggetti già conosciuti dalle forze dell’ordine servirebbe quindi una maggiore attenzione verso questi individui, monitorarli e affidarli ai servizi sociali che potrebbero prendersi cura di loro attraverso delle strutture ad hoc che possano ospitarli come si fa nelle comunità di recupero mentre per gli immigrati irregolari, facilitarne l’espulsione. Queste sono le mie proposte che potrebbero portare ad arginare questi fenomeni di violenza ma anche a evitare la formazione di baby gang che sempre più spesso imperversano soprattutto nelle grandi città, lasciando per ultimo – chiude Spinelli – in caso di reato reiterato o di un impossibile recupero sociale del soggetto, la castrazione chimica”.
Ufficio stampa per la Politica Interna Italia dei Diritti

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