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Sam Harris

 

Bugie

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Essere radicalmente onesti non è solo più giusto, ma anche più vantaggioso

 

Il neuroscienziato Sam Harris analizza il dilemma morale del mentire sostenendo l’approccio radicale all’onestà per vivere una vita migliore.

 

Milano, 13 settembre 2023 – Si dice che l’onestà sia la migliore politica. È un principio ampiamente condiviso a cui attenersi nella vita. Ma è proprio vero? E perché? Bugie di Sam Harris (in uscita per ROI Edizioni dal 20 settembre) ruota intorno a un quesito semplice e nello stesso tempo complesso: mentire è davvero sbagliato? Sì, è la tesi del neuroscienziato e filosofo americano, perché ogni volta che mentiamo sacrifichiamo la nostra integrità e mettiamo a rischio la possibilità di instaurare legami profondi e significativi con i nostri amici, famigliari, partner, colleghi. Le bugie, che iniziamo a conoscere dalla tenera età, causano spaccature irreparabili nelle relazioni: inganno e sospetto sono due facce della stessa medaglia, e le menzogne ci fanno diffidare di coloro a cui abbiamo dato piena fiducia fino a un certo momento nella nostra vita.

«Le persone dicono bugie per molte ragioni. Mentono per evitare l’imbarazzo, per esagerare i loro risultati e per nascondere le malefatte. Fanno promesse che non intendono mantenere. Nascondono i difetti dei loro prodotti o servizi. Ingannano i concorrenti per averne un vantaggio. Molti di noi mentono agli amici e ai famigliari per non rivelare i propri sentimenti.»

Quello di Harris è un approccio radicale all’onestà (senza eccezioni, o quasi): infatti, secondo Harris, mentire, anche su piccole cose, danneggia i rapporti personali ed erode la fiducia. Banalmente, ogni volta che rispondiamo “bene” alla domanda più comune del mondo, “come stai?”, omettiamo quasi sempre quella che, in quel momento, è per noi la verità: non menzioniamo delusioni o insoddisfazioni personali, stress professionali, problemi di salute. Partendo da questo esempio, il filosofo Harris definisce il confine tra inganni e menzogne, evidenziando il ruolo attivo dei soggetti nella costruzione di storie non vere o nell’occultamento di fatti importanti.

Emergono così due tipi di bugie: quelle di commissione, dove il bugiardo è attivo nel suo tentativo di ingannare, e quelle di omissione, dove invece semplicemente vengono trascurati degli elementi di una storia. Oltre alle bugie di commissione, che secondo questa tesi rappresentano una violazione etica più grave, Harris si concentra sulle bugie bianche: quelle innocenti, che sembrano quasi insite nel nostro modo di agire e di pensare, e che diciamo credendo di comportarci nel modo corretto (per esempio quando riceviamo regali sgraditi), mentendo, come si suol dire, “a fin di bene”, ma che secondo l’autore sono al pari delle altre.

Pagina dopo pagina, Harris presenta molti esempi di bugie di commissione e bugie bianche, legate all’aspetto fisico o a gravi malattie, a tradimenti coniugali o a ospiti inattesi, passando anche per esperienze ed episodi personali, dalla condivisione di giudizi sul talento artistico di amici scrittori e attori a un interrogatorio subito durante una perquisizione antidroga al rientro da un viaggio in India.

L’autore affronta anche il tema delle grandi bugie, che riguardano il discorso pubblico, i media, la disinformazione, la manipolazione dei dati, frequenti in caso di guerre, di conflitti militari, di vaccini, di alimentazione, di cambiamento climatico e molto altro.

Bugie apre le porte dell’onestà radicale per vivere una vita migliore grazie ai benefici del dire, sempre e con impegno, la verità, ed essere sinceri con tutti. La disonestà, secondo Harris, influenza le scelte di ognuno di noi e, al tempo stesso, determina le scelte altrui in modi che non sempre si è in grado di prevedere. Le bugie portano altre bugie e i bugiardi devono diventare molto abili in un particolare tipo di contabilità mentale, tenendo traccia delle menzogne dette e sottraendosi a ciò che più è insito nella natura umana: condivisione, legami profondi, dialogo.

Questa edizione è arricchita da due preziose appendici, frutto del lavoro dell’autore. La prima raccoglie la conversazione con Ronald A. Howard, il professore che tenne alla Stanford University il seminario che rivoluzionò il pensiero di Sam Harris. La seconda raccoglie invece una selezione di opinioni critiche espresse dai lettori (e richieste dallo stesso autore alla prima edizione di Bugie in ebook) che consentono all’autore di approfondire molti temi presenti nel saggio: dal quelle più comuni come le menzogne ai bambini ad altre più complesse che volgono lo sguardo oltreoceano, dall’arte del mentire nella cultura giapponese alla necessità di mentire, in alcuni paesi, sul proprio orientamento sessuale o sulle scelte religiose per preservare la propria incolumità.

“Un saggio davvero brillante (speravo che lo fosse, in modo da non dover mentire). L’ho amato dall’inizio alla fine.” Ricky Gervais

L’autore

Sam Harris è autore di bestseller tradotti in oltre 20 lingue, fra cui i saggi La fine della fede (vincitore del PEN Award per la saggistica), Lettera a una nazione cristiana e Il paesaggio morale. Laureato in filosofia presso la Stanford University, con un Ph.D. in neuroscienze presso la University of California, scrive, fra gli altri, su The New York Times e The Atlantic ed è il creatore del podcast Making sense. In seguito ai suoi studi con famosi maestri e alla sua pratica ormai decennale, ha creato l’app Waking Up per chiunque voglia imparare a meditare.

 

Dati tecnici:

Sam Harris

Bugie

Essere radicalmente onesti non è solo più giusto, ma anche più vantaggioso

 

ROI Edizioni

Collana “Gli essenziali”

pp. 112 – euro 14,90

In libreria dal 20 settembre 2023

 

sotto:

> cover del libro

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