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PESTE SUINA A “CUORI LIBERI” DI SAIRANO PV. NONO GIORNO DI PRESIDIO IN DIFESA DEI MAIALI CONDANNATI A MORTE DALL’ASL. SI APRE UN’INTERROGAZIONE PARLAMENTARE

Da nove giorni attivisti e attiviste da tutta Italia stanno accorrendo a Sairano, nel comune di Zinasco (Pavia), per partecipare a un presidio spontaneo in difesa dei maiali del rifugio “Cuori liberi”, dove la peste suina africana (Psa) è riuscita a entrare uccidendo 21 dei 38 suini ospiti del santuario, animali salvati dal macello e ad oggi sono ancora vivi 17 suini.

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Appena avuta la diagnosi è arrivata la condanna a morte di tutti i maiali, malati o sani, da parte dell’autorità sanitaria. Da quel momento centinaia di attivisti si sono mobilitati, una resistenza che, a oggi, ha garantito agli animali giorni di vita in più.

Sara d’Angelo coordinatrice della Rete dei Santuari di animali liberi in Italia informa: “Nel rifugio di Sairano stanno emergendo aspetti ancora poco noti di questa malattia: la maialina Mercoledì, dopo aver attraversato la fase acuta, ora sta bene e guardiamo a lei con grande attenzione e speranza. Alla luce di questa esperienza vogliamo che i rifugi diventino punti di osservazione della malattia, dove poter studiare in sicurezza gli individui che escono indenni dalla peste suina africana o che non si contagiano”.

Intanto il deputato Devis Dori di Alleanza Verdi e Sinistra ha depositato un’interrogazione parlamentare per chiedere ai Ministri dell’agricoltura e dell’ambiente di farsi parte attiva nel trovare una soluzione per scongiurare l’abbattimento dei suini del Rifugio.

“La presenza fissa sempre più partecipata al presidio è la conferma di una volontà collettiva d’impedire il massacro – prosegue Sara d’Angelo, – . A questi animali, quando sono stati salvati dal mattatoio, è stata fatta la promessa di una vita libera e felice, che sarebbero stati protetti e tutelati. Non possiamo mancare alla parola data e per questo l’invito è a raggiungere il presidio in loro difesa La nostra lotta proseguirà fino a quando saranno tutti al sicuro”.

I responsabili del rifugio “Cuori liberi” chiedono alle istituzioni che questi suini possano rimanere, in vita, isolati all’interno del rifugio, con tutte le protezioni e le misure necessarie per evitare la diffusione dell’epidemia.

Aggiornamenti sulla protesta in corso e sulle modalità per parteciparvi e per sostenerla sono pubblicate sulle pagine social del rifugio Cuori liberi e della Rete dei santuari.

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