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Visita dermatologica a metà, in un poliambulatorio a Roma
Ovviamente non vi dirò il nome della persona che mi ha visitato, né se si tratta di una dottoressa o di un dottore, di una dermatologa o di un dermatologo, e neppure vi dirò il nome del poliambulatorio privato o il nome del quartiere di Roma dove si trova. Vi racconterò solo come si è svolta la visita. “Sono venuto da lei per un controllo generale di tutta la pelle del corpo, e di due punti in particolare sulla testa”. Così ho detto alla persona che doveva visitarmi. La persona ha controllato i due punti che le ho indicato sulla testa e poi, per il controllo del corpo non mi ha detto “si svesta”, mi ha detto “si scopra”. Che cosa dovevo scoprire? Non me lo ha detto. Però mi è parso che con lo sguardo accennasse alla parte superiore del corpo, e così ho tolto camicia e maglietta. Ha dato una rapida occhiata alla schiena e al petto, e ha terminato la visita, ignorando la parte inferiore del corpo. Non mi ha invitato, infatti, a “scoprire” altro. Non voleva mettermi in imbarazzo oppure non voleva sentirsi in imbarazzo? Non lo saprò mai. Che dite, avrei dovuto pagare metà tariffa? Due terzi della tariffa? Magari un piccolo sconto me lo avrebbero anche fatto, se avessi riferito. Chissà? Ma sono stato zitto, non ho detto niente. Se dovessi tornarci in quello studio  medico, dirò: “Sono venuto per un controllo generale di tutto il corpo tranne le parti intime”.
Renato Pierri

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