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Napoli: proposti festeggianti a S. Gennaro per una settimana

Capodanno: “Occorre anche rilanciare il nome con  un corredo per i nascituri”

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            ” Ma perché a Napoli per i festeggiamenti del Santo Patrono non viene organizzato, a partire dall’anno prossimo, un calendario di eventi della durata di almeno una settimana – propone Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero -? L’idea, che ho sottoposto anche al ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, il quale l’ha ritenuta interessante, mi è venuta osservando la locandina delle manifestazioni organizzate dalla comunità di Little Italy a New York, in occasione della 97esima festa di San Gennaro, un ricorrenza, quella del santo, che dunque negli Stati Uniti va avanti da quasi cento anni. Gli eventi in questione iniziano il 14 settembre e arrivano fino al 24 settembre prossimo, con una durata quindi di ben undici giorni. Visto anche il forte richiamo turistico della festa a Napoli, come dimostrato, tra l’altro, dalla folla che si è registrata in questi giorni segnatamente nella zona del Duomo, propongo all’amministrazione comunale partenopea, in sinergia con il ministero della cultura, con la regione Campania e con la Curia partenopea, di organizzare ogni anno, in occasione della ricorrenza di San Gennaro, una serie di manifestazioni della durata di almeno una settimana che non solo valorizzeranno l’evento ma costituiranno anche un forte richiamo turistico “.

           

            ” Inoltre – sottolinea Capodanno – come confermato gli ultimi dati sui nomi più diffusi a Napoli, coloro che si chiamano Gennaro rappresentano una sorta di  specie in via d’estinzione. Finiti oltre il decimo posto e mortificati, per numero, dagli Antonio, dai Giuseppe, dai Vincenzo, dai Salvatore, dai Giovanni e dai Ciro che precedono il Santo Patrono del capoluogo partenopeo di gran lunga. Quasi inesistente poi il nome al femminile, dal momento che le neonate, alle quali annualmente viene dato il nome Gennara si possono contare sulle punte delle dita di una mano “.

 

            ” In ambito nazionale – puntualizza Capodanno -, osservando la serie storica dei bambini ai quali è stato dato il nome Gennaro dal 1999 al 2021, sulla scorta dei dati pubblicati dall’ISTAT, si osserva un andamento perlopiù decrescente con un minimo nell’anno 2021, l’ultimo pubblicato, di  appena 279 bambini registrati con il nome Gennaro, corrispondente allo 0,14% sul totale dei maschi nati in quell’anno in Italia, la maggior parte dei quali ovviamente di origine campana. Solo negli anni 2015 e 2016 si registrò una leggera ripresa, rispettivamente con 373 e 379  bambini di nome Gennaro, mentre la punta massima si ebbe nel lontano anno 2000, con 614 bambini ai quali fu dato il nome Gennaro, pari allo 0,22% su scala nazionale “.

 

            “ Napoli rischia così di perdere una delle sue più antiche e belle tradizioni non scritte, che, in passato, voleva che in ogni famiglia vi fosse un figlio, per lo più il primogenito, che tramandasse il nome del Santo Patrono – aggiunge Capodanno -. Tradizione che ha certamente contribuito a far conoscere il capoluogo partenopeo nel mondo. Ancora oggi, in qualunque località della Terra dove vi è un Gennaro, esiste e vive un pezzo di Napoli. Un nome di antiche e nobili origini latine, derivante dal dio bifronte Giano, dal quale prende il nome anche il mese di Gennaio, il primo mese dell’anno “.

 

“ Per risalire la china – afferma Capodanno – rilancio la proposta, già avanzata negli anni scorsi, di offrire un omaggio simbolico, che potrebbe essere rappresentato da un corredo per il neonato o da un buono corrispondente all’equivalente in euro, da spendere in esercizi commerciali per neonati, a quelle coppie che scelgano di chiamare Gennaro o Gennara il nascituro o la nascitura “.

 

Sulle proposte avanzate, Capodanno, rivolge un pressante appello alle istituzioni chiamate in causa, auspicando una loro pronta risposta operativa.

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