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Dal Trentino in Capitanata: Unifg è il primo Ateneo italiano a condurre esperimenti sul Metodo Analogico

Il Metodo Analogico può rivoluzionare la scuola? Questa la domanda lanciata da un gruppo di pedagogisti e psicologi dell’Università di Foggia, primo team di ricerca educativa in Italia ad avviare una sperimentazione sul metodo di Camillo Bortolato. La metodologia verrà applicata in cinque scuole del territorio foggiano, monitorandone gli effetti sull’apprendimento delle materie

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Il Metodo Analogico di Camillo Bortolato, MAB in breve, da anni riscuote successo ed entusiasmo tra i banchi di scuola. Lo dimostra la miriade di commenti di genitori, insegnanti ed educatori che applicano questo metodo o ne hanno potuto constatare l’effetto, pubblicati sul sito ufficiale del metodo. Scorrendo le testimonianze pubblicate online, ci imbattiamo in una casistica variegata: da insegnanti di sostegno che lo presentano come “facile, intuitivo, inclusivo e adatto a tutti”, a docenti dell’infanzia e della primaria che lo ritengono una “sicurezza” per ottenere risultati di apprendimento con i più piccoli, a genitori che lo mettono in pratica tra le mura domestiche, anche in caso di plusdotazione. Sempre più persone in Italia si interessano al MAB, siano esse genitori curiosi – alcuni dei quali lo impiegano per l’homeschooling – o insegnanti con il desiderio di scoprire il MAB e applicarlo nelle scuole; proprio lo scorso mese, a Roma, si è tenuta una Summer School di portata nazionale sul Metodo Analogico (23, 24 e 25 agosto), alla presenza dello stesso Camillo Bortolato e del suo staff. Ad oggi, sono oltre 2 milioni i bambini e le bambine che lo hanno seguito per l’apprendimento della matematica, dell’italiano o delle scienze, come dichiarato dal Centro Studi Erickson di Trento. In questa sede, il Metodo ha trovato già da tempo ospitalità e accoglienza: la nota Casa Editrice trentina, fondata nel 1984 da Dario Ianes e Fabio Folgheraiter, ha abbracciato le idee del maestro Bortolato e ne ha realizzato applicativi digitali, libri di testo e kit di apprendimento. Dal Magnifico Rettore dell’Università di Foggia, il professor Lorenzo Lo Muzio, arriva un commento fiducioso: “Inserire il Metodo Analogico di Bortolato nell’agenda scientifica dell’Ateneo è una chance per scrivere una nuova pagina della ricerca sociale, qui nel nostro territorio, orientata all’innovazione e alle buone pratiche. Le sperimentazioni su questo metodo, collaudato in tantissime scuole negli anni ma troppo poco sottoposto a vaglio scientifico, possono rappresentare un vero e proprio primato per l’Università di Foggia, prima Università “amica” del MAB in Italia”. Sperimentazioni, quelle progettate dall’Unifg, che hanno intenzione di abbracciare l’intero anno scolastico in apertura, dal 1 ottobre 2023 al 30 maggio 2024.

 

“L’apprendimento è una porta che ha una maniglia solo dall’interno. Ogni bambino decide quando e quanto aprirla. Tanti bambini resistono ad impegnarsi. Non sono distratti, ma aspettano che l’insegnante finisca il suo argomento. Ci penseranno poi loro a rifare il percorso partendo dalla fine. Sono fatti così. E se qualcuno insiste che rispondano passo per passo con la gradualità, sono problemi loro” scrive Bortolato nel suo Diario Aperto, una sorta di zibaldone online che restituisce la logica secondo cui questo metodo innovativo è nato e si è sviluppato, in oltre quarant’anni di carriera svolti dal docente e pedagogista veneto. Il Metodo Analogico viene descritto come il “modo più naturale di apprendere”, per mezzo di metafore e analogie con il mondo reale, che dovrebbero portare studenti e studentesse a sperimentare e conoscere le cose concretamente, e in maniera operativa. Per Giusi Antonia Toto, professoressa ordinaria di Didattica e Pedagogia speciale all’Università di Foggia, la metodologia e gli strumenti promossi dal centro trentino possono rappresentare un’opportunità per le scuole del territorio foggiano. “Da ricercatrice sono portata continuamente ad interrogarmi sulle potenzialità di nuovi metodi e strumenti per la didattica, in maniera rigorosamente oggettiva” dichiara la docente, che da circa un anno coordina il centro di ricerca universitario Learning Science hub. “Abbiamo rilevato il successo del Metodo incontrando direttamente docenti, dirigenti scolastici e genitori che lo hanno utilizzato, nel corso di un evento tematico organizzato in primavera. Oltre a sperimentare scientificamente il MAB nelle scuole, abbiamo in programma la pubblicazione di un libro sulla nostra esperienza con Camillo e con gli esperti del metodo. Il prossimo 12 ottobre, inoltre, organizzeremo un bootcamp (ndr. evento di formazione della durata di ventiquattr’ore) con formatori MAB provenienti da tutta Italia. Obiettivo della ricerca è quello di capire se il metodo è efficace non solo per l’apprendimento nella primissima fase della formazione, ma anche e soprattutto se può essere utile a studenti e studentesse con bisogni educativi speciali”. La professoressa Toto illustrerà nel dettaglio i prossimi step della sua ricerca nel corso di un webinar gratuito, intitolato “Metodo analogico e Università”: all’interno della lezione, ospitata dal Centro Studi Erickson, la docente dialogherà con il maestro Bortolato, il professor Ianes e la formatrice MAB Maria Semeraro, mettendo in risalto il contributo scientifico che l’Università di Foggia intende apportare rispetto alla conoscenza complessiva che possediamo, ad oggi, del Metodo Analogico. “Innovare le pratiche d’insegnamento è una delle sfide più complesse della contemporaneità” dichiara Giorgio Mori, delegato rettorale per la Didattica in Unifg “la comunicazione e il modo di apprendere cambiano velocemente: nuovi strumenti e mezzi didattici sono messi a disposizione degli insegnanti di ogni ordine e grado. La comunità accademica, in qualità di volano per il territorio, ha senza dubbio il compito di guidare l’esplorazione di nuove frontiere, favorendo l’apertura di strade inedite in campo sociale ed formativo”.

 

Al fine di condurre le sperimentazioni nelle scuole, il Dipartimento di Studi Umanistici di Foggia ha ratificato la partnership con il team di Camillo Bortolato e con il Centro Studi Erickson, che hanno deciso di patrocinare il “Bootcamp Mab.lab” di Ottobre: come ospiti del Dipartimento, oltre al maestro Bortolato, vi saranno Dario Ianes, co-fondatore del Centro Erickson e professore ordinario di Pedagogia dell’inclusione alla Libera Università di Bolzano-Bozen; Giuseppe Degara, editor della Erickson e coordinatore di progetti editoriali sul Metodo Analogico; Benedetta Zagni, psicologa e formatrice Erickson; professionisti e professioniste più volte coinvolti nelle formazioni sul MAB, come Laura Bordignon e Mariarosa Fornasier.

 

Grande fermento anche tra i docenti di sostegno in formazione presso l’Università di Foggia: in centinaia sono accorsi a iscriversi al “Bootcamp Mab.lab”. Ce lo conferma Luigi Traetta, Presidente del Corso di specializzazione sul Sostegno (TFA) in Unifg: “Non ci aspettavamo un’affluenza così prorompente. A poche ore dall’apertura delle iscrizioni, abbiamo raggiunto oltre 700 iscrizioni, gran parte delle quali provenienti proprio dai nostri corsisti del TFA. A monte delle sperimentazioni sul Metodo che verranno condotte nelle scuole della Provincia, stiamo preparando il terreno per far conoscere gli strumenti MAB ai futuri docenti di sostegno. I primi dati qualitativi raccolti a marzo promettono bene: per verificare se effettivamente Metodo possa essere d’aiuto anche per gli alunni con disabilità e difficoltà di apprendimento, tuttavia, bisognerà attendere i risultati della sperimentazione in fase d’avvio”. Per avviare la ricerca, dal 4 al 14 settembre, presso il Dipartimento, le formatrici Maria Semeraro, Lucia Melchiorre e Rosanna Di Francesco stanno preparando un team di docenti e tirocinanti del TFA che applicherà il Metodo Analogico in classe, consentendo la raccolta di dati. Cinque le scuole coinvolte: la “Da Feltre-Zingarelli” di Foggia, diretta dalla professoressa Lucia Gaeta; l’Istituto Comprensivo “Santa Chiara-Pascoli-Altamura” di Foggia, diretta dalla professoressa Mariolina Goduto; l’”Aldo Moro” di Stornarella-Ordona (FG), diretta dalla professoressa Anna Maria Valvano; la “Nicholas Green” di Ascoli Satriano (FG), diretta dalla professoressa Anna Chiara Chiauzzi e l’Istituto Comprensivo “Giovanni Paolo I” diretto dalla professoressa Matilde Iaccarino. I primi risultati delle sperimentazioni sul MAB saranno oggetto di divulgazione in occasione di un “festival dell’inclusione” (Inclusion Fest), previsto per le giornate del 21, 22 e 23 novembre 2023. Maggiori dettagli sull’evento saranno divulgati sui canali ufficiali dell’Università di Foggia e del Learning Science hub.

 

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