Le tensioni tra Ucraina e Russia, oltre che ha migliaia di morti innocenti, hanno prodotto un altro grave fatto. La cultura russa, viene cancellata, i monumenti dei grandi russi con Caterina la Grande, il Generale Souvorv, Puskin distrutti o spostati. L Italia e la Russia sono unite da un antico legame di amicizia . Come dimenticare l’aiuto dei marinai russi durante il terremoto di Messina, oppure l’opera di Quarenghi Non possiamo permettere che un conflitto si tramuti nella distruzione, rimozione ed oblio di una grande cultura europea .
Le donne e gli uomini di cultura devono dire no alla russofobia culturale, impedire, che in alcune zone di conflitto di mandino al macero opere in lingua russa. La cultura non è al servizio della politica o della guerra è al servizio del dialogo, se continuiamo a scavare fossati tra noi e la cultura russa, lo stesso spirito europeo verrà meno. La Russia è parte integrante della cultura europea ed è ponte con l’oriente estremo. La cultura non è strumento di odio è strumento di conciliazione .
Non possiamo permettere che I libri di Tolstoj, Dostoevskij, Turgenev e tutti gli altri vengano distrutti. Capolavori della letteratura russa furono distrutti in Ucraina per contrastare l’invasione di Putin. Questo sembra inaccettabile, anche se è successo nell’Ucraina dilaniata dalla guerra Chiunque si sia innamorato di Anna Karenina o del conte Vronsky in giovane età, chiunque Creda nella libertà di pensiero (così come nella libertà di stampa e delle arti) ha bisogno ingoiare un rospo morale e intellettuale
I fautori della distruzione sostengono che si tratta di un atto simbolico volto a liberarsi dal dominio russo e ad affermare l’identità nazionale dell’Ucraina. Sostengono che la rimozione dei libri russi dalle biblioteche pubbliche e dalle istituzioni educative sia un passo necessario verso la promozione della letteratura e della lingua ucraina. Tuttavia, i critici sostengono che questo approccio mina i principi della diversità culturale, della libertà di espressione e dell’integrità accademica.
La distruzione dei libri, indipendentemente dalla loro origine, solleva preoccupazioni per l’erosione del patrimonio culturale e la perdita di preziose conoscenze e prospettive. I libri sono parte integrante dell’eredità intellettuale di una nazione e la loro distruzione può avere conseguenze durature per le generazioni future. Inoltre, tali azioni possono portare a un restringimento delle prospettive e limitare l’accesso a punti di vista alternativi, ostacolando la crescita intellettuale e culturale.
Se vi sono conflitti non è con la distruzione della memoria , anzi la cultura lega i popoli e le nazionalità per questo chiediamo a tutti gli operatori di cultura di bloccare la distruzione dei libri russi in Ucraina e la rimozione dei monumenti legati non solo al popolo russo ma anche alla maggioranza ungherese della Trascapatia
Marco Baratto