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Nei giorni scorsi ha fatto clamore il mancato segno di croce di Bergoglio davanti alle spoglie di Napolitano. Un fatto straordinario, ha detto il compagno Walter Veltroni commentando il Papa entrato e uscito dalla camera ardente di Napolitano senza nemmeno ostentare un gesto cristiano. Un vero uomo di chiesa compie  il Segno della Croce dinanzi a qualsiasi defunto. Anche se il deceduto è ateo. Il Segno della Croce non riguarda il “de cuius”, ma riguarda chi lo compie. Non scalfisce le convinzioni del defunto. Proclama che chi lo compie è un credente che raccomanda a Dio l’anima di colui che giace nella bara, anche se in vita non fu beneficiato dalla fede. La fede, tanto più quella di un Papa, non può essere disattivata a seconda delle circostanze e degli opportunismi.  «Scenderemo nel gorgo muti» scriveva lo sconsolato Cesare Pavese. Sovviene dedurre che la dottrina in cui crede l’uomo venuto dalla fine del mondo, non è quella della Resurrezione di Gesù Cristo, ma quella immanente dell’uomo che diventa polvere dopo la muta discesa nel gorgo senza ritorno.

Gianni Toffali

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