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SIGOT – Pronte con il supporto metodologico dell’ISS le Linee Guida sulla Valutazione Multidimensionale dell’anziano. Si riducono i ricoveri, migliorano cure e assistenza per le persone anziane

“La Valutazione Multidimensionale è essenziale per promuovere la continuità di cure tra ospedale e territorio di cui gli anziani hanno bisogno, altrimenti si rischia di vanificare gli sforzi per le cure in acuto” sottolinea il Prof. Alberto Pilotto, Presidente SIGOT

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ARRIVANO LE NUOVE LINEE GUIDA – Le Linee Guida sulla Valutazione Multidimensionale della persona anziana sono state concluse e a giorni verranno consegnate al Sistema Nazionale delle Linea Guida (SNLG) dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS). Questo strumento permette di determinare un percorso condiviso nella presa in carico dei pazienti anziani ricoverati in ospedale con malattie acute o riacutizzazione di malattie corniche, riducendo le ri-ospedalizzazioni e i trasferimenti in casa di riposo (le istituzionalizzazioni). Inoltre, diventerà più agevole la gestione dell’anziano a domicilio, riducendo i ricoveri ospedalieri non appropriati e alla fine migliorando la qualità di cura e assistenza. Si tratta di un cambio di paradigma a livello assistenziale, che per essere implementato necessita di un percorso di adattamento del nostro sistema sociosanitario che richiederà tempo e aggiustamenti organizzativi. Questo è uno dei temi al centro del 37° Congresso Nazionale della Società Italiana Geriatria Ospedale e Territorio, che si svolge dal 4 al 6 ottobre a Catanzaro, con la presidenza del Prof. Alberto Pilotto e del Dott. Giovanni Ruotolo.

LA VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE PER CAPIRE LE ESIGENZE DELL’ANZIANO – Gli anziani rappresentano una popolazione eterogenea in termini di stato di salute ma anche funzionale, cognitivo, psico-sociale ed economico. La Valutazione Multidimensionale studia tutti questi domini (o “dimensioni”) in maniera integrata con strumenti e scale diagnostiche definiti “clinimetrici”, cioè basati su parametri quantificabili numericamente, al fine di sviluppare e attuare un piano di cura il più possibile personalizzato sulle reali necessità della persona anziana. Da questa esigenza è partita l’iniziativa dei geriatri di SIGOT, in collaborazione con i colleghi di Medicina Generale della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG), con il supporto metodologico dell’Istituto Superiore di Sanità, e con il contributo di altre 25 società scientifiche che si occupano dell’assistenza dell’anziano: uno sforzo congiunto che ha portato alla realizzazione di queste Linee Guida, realizzate secondo un approccio rigoroso, con metodo “GRADE” secondo quanto previsto e indicato dal Sistema Nazionale delle Linee Guida (SNLG) dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS). Una volta approvate, le Linee Guida saranno pubblicate sul sito dell’ISS e diventeranno consultabili dal personale socio-sanitario, le ASL, le Regioni, i Ministeri, e naturalmente gli utenti anziani e caregivers. “La collaborazione tra le diverse specialità ha posto la geriatria come elemento cardine nella continuità delle cure e nel passaggio dell’anziano dall’ospedale al territorio – sottolinea il Prof. Alberto PilottoLa Valutazione Multidimensionale (VMD) è essenziale per promuovere la continuità delle cure e dell’assistenza di cui gli anziani hanno bisogno. La carenza sul territorio di strutture dedicate all’assistenza della persona anziana spesso vanifica gli sforzi dell’ospedale: in altri termini, il paziente viene curato nella fase acuta, ma poi non sempre viene assistito al meglio nelle fasi altrettanto importanti di post-acuzie e di recupero funzionale creando i ben noti fenomeni della ri-ospedalizzazione e della istituzionalizzazione. Ciò avviene in un contesto in cui il numero delle persone anziane è in continua crescita. Per questo vi è la necessità di disegnare e attuare percorsi appropriati, efficaci ed efficienti di continuità delle cure dall’ospedale al territorio. Insomma, è richiesto oggi  un cambio organizzativo e gestionale del nostro sistema socio-sanitario pubblico che queste linee guida sulla VMD della persona anziana possono favorire, come dimostrato abbondantemente dalla letteratura scientifica prodotta negli ultimi 40 anni in tutto il mondo”.

LE MALATTIE CRONICHE SU CUI INTERVENIRE – La transizione dall’ospedale al territorio si rivela molto delicata per le principali malattie croniche che caratterizzano la popolazione anziana. “Superata la fase emergenziale, l’ospedale deve affidare la gestione dei pazienti cronici a percorsi territoriali – evidenzia il Dott. Giovanni RuotoloPer questa transizione è strategica la figura del geriatra, coadiuvato da altri operatori sanitari a supporto, e una valutazione multidimensionale che permetta di identificare il setting esatto per ogni paziente, che può spaziare dal domicilio nei casi più lievi fino agli hospice per le situazioni più a rischio. La transizione ospedale-territorio va declinata sulle malattie più sensibili: patologie cardiovascolari, neurodegenerative, respiratorie, malnutrizione e sarcopenia. Le malattie cardiovascolari sono in Italia la prima causa di morte; alla BPCO, terza causa di morte, sono legati il 55% dei decessi per malattia respiratoria: in Italia ci sono 3,5 milioni di persone con BPCO e ognuna costa 3500€ l’anno, il 3% di tutta la spesa sanitaria. La Valutazione Multidimensionale può migliorare la gestione di questi pazienti e rendere più virtuoso il bilancio della spesa sanitaria”.

A CATANZARO OLTRE 400 SPECIALISTI GERIATRI CON IL 37° CONGRESSO SIGOT – Il 37° Congresso Nazionale della Società Italiana Geriatria Ospedale e Territorio si svolge dal 4 al 6 ottobre presso il Campus Universitario “Salvatore Venuta” Corpo L dell’Università Magna Graecia di Catanzaro. Presidenti del Congresso sono il Prof. Alberto Pilotto, Presidente SIGOT, Direttore del Dipartimento Cure geriatriche, ortogeriatria e riabilitazione dell’Ospedale Galliera di Genova e Professore di Geriatria presso l’Università degli Studi di Bari e il Dott. Giovanni Ruotolo, Vicepresidente SIGOT e Direttore del Dipartimento di Medicina dell’A.O. Pugliese Ciaccio di Catanzaro. Tra i temi affrontati, anche attraverso corsi monografici pre- e post-congressuali, vi sono la prevenzione e il trattamento delle principali patologie dell’anziano (malattie cardiovascolari, respiratorie, demenza e depressione, malattie infettive incluse le vaccinazioni, sarcopenia) e le cosiddette sindromi geriatriche (cadute, sindrome da allettamento, fragilità). L’ateneo calabrese si è molto impegnato a promuovere la Geriatria, avviando un processo che restituisca alla disciplina la centralità necessaria.

 

 

 

Comunicato stampa                                                                     Giovedì 5 ottobre 2023

Si è aperto il 4 ottobre a Catanzaro il 37° Congresso Nazionale della Società Italiana Geriatria Ospedale e Territorio. Tra i temi analizzati l’invecchiamento della popolazione e il ruolo strategico della geriatria. Secondo l’ISTAT, nel 2065 l’età media della popolazione calabrese salirà a 51,9 rispetto ai 45 di oggi

Calabria regione sempre più anziana, ma l’assistenza resta insufficiente. Si è aperto a Catanzaro il 37° Congresso Nazionale SIGOT con 400 specialisti

“In Calabria i presidi residenziali sociosanitari sono circa 1,6 ogni 10mila abitanti, contro una media nazionale di 2,1. I posti letto totali  solo l’1,8% di quelli disponibili in Italia, mentre per gli anziani  sono 95 per 10mila abitanti, rispetto ai 222 di media nazionale” sottolinea Giovanni Ruotolo, Vicepresidente SIGOT

 

L’Italia si conferma uno dei Paesi più anziani del mondo e con ulteriori prospettive di invecchiamento: entro il 2050 la proporzione di anziani tenderà a raddoppiare, passando dall’11% al 22% della popolazione totale. Un mutamento demografico che impone provvedimenti in ogni ambito, a partire dal campo scientifico, dove diventa strategica la geriatria con la sua specificità e la sua importanza in quanto disciplina cardine per il paziente anziano fragile complesso. Questa attenzione è tanto più importante in una regione come la Calabria, i cui numeri in sanità sono meno efficienti rispetto al resto d’Italia e dove il processo di invecchiamento è destinato ad accelerare nei prossimi anni.

CATANZARO CENTRO DELLA GERIATRIA CON L’ARRIVO DI 400 SPECIALISTI – Questi spunti saranno al centro del 37° Congresso Nazionale della Società Italiana Geriatria Ospedale e Territorio, in corso sino al 6 ottobre presso il Campus Universitario “Salvatore Venuta” Corpo L dell’Università Magna Graecia di Catanzaro. Presidenti del Congresso sono il Prof. Alberto Pilotto, Presidente SIGOT, Direttore del Dipartimento Cure geriatriche, ortogeriatria e riabilitazione dell’Ospedale Galliera di Genova, professore di Geriatria presso l’Università degli Studi di Bari e il Dott. Giovanni Ruotolo, Vicepresidente SIGOT e Direttore del Dipartimento di Medicina dell’A.O. Pugliese Ciaccio di Catanzaro. Tra i temi affrontati vi sono la continuità assistenziale tra ospedale e territorio, la qualità dell’assistenza per gli anziani, la prevenzione e il trattamento delle malattie geriatriche, la formazione e l’aggiornamento professionale. Sarà un’importante occasione per l’ateneo calabrese, impegnato a restituire alla Geriatria una centralità necessaria.

L’INVECCHIAMENTO DELLA CALABRIA: NEL 2050 GLI OVER 65 SARANNO IL 36,3% – Il Censimento della popolazione in Calabria del 2021, pubblicato il 19 settembre 2023, rileva come l’età media si sia innalzata rispetto al 2020 da 45,2 a 45,5 anni. Gli effetti più rilevanti saranno nel medio periodo: come si evince dai dati ISTAT 2018 sulle previsioni demografiche, nel 2065 l’età media della popolazione calabrese salirà a 51,9, superiore a una media nazionale di 50,1 anni. La percentuale di over65, attualmente il 20,9%, salirà fino al 36,3%, valore più alto di quello previsto per l’Italia nel suo complesso. Parallelamente, diminuirà la popolazione giovane (0-14 anni), determinando uno squilibrio tra queste due componenti della popolazione.

L’INSUFFICIENZA DELLE ATTUALI RISORSE SOCIOSANITARIE IN CALABRIA – Nonostante queste prospettive, le risorse messe a disposizione della Regione restano insufficienti. “In Calabria i presidi residenziali socio-assistenziali e sociosanitari sono circa 300, ossia 1,6 presidi ogni 10mila abitanti, contro una media nazionale di 2,1 per 10mila abitanti – sottolinea il Dott. Giovanni RuotoloLa regione offre in totale 7260 posti letto, che rappresentano solo l’1,8% di quelli disponibili in Italia. Per quanto riguarda i posti letto per anziani, in Calabria sono 95 per 10mila abitanti, rispetto ai 222 di media nazionale. Se la Calabria è agli ultimi posti per l’assistenza ospedaliera, il risultato non è dissimile per l’assistenza domiciliare integrata: nella regione ne usufruisce l’1,01% tra gli over65 e l’1,7% tra gli over75, ponendo la Calabria al quart’ultimo posto, prima solo di Valle d’Aosta, Provincia Autonoma di Bolzano e Sardegna”.

Gli anziani con multimorbilità e i malati fragili, ossia chi ha perso la propria autonomia funzionale, sono in costante aumento – spiega la Prof.ssa Angela Sciacqua, Professore di Geriatria e Direttore della Scuola di Geriatria presso l’Università Magna Grecia di Catanzaro e Direttore della Geriatria Universitaria AOU Renato Dulbecco – In Calabria vi sono oltre 400mila pazienti cronici e di questi circa il 40% hanno tra i 75 e gli 84 anni, mentre il 50% ne ha più di 85, con solo la percentuale rimanente che sta tra i 65 e i 74: una mole importante di pazienti cronici è dunque composta da anziani che spesso sono anche fragili. Per far fronte a questo fenomeno in crescita serve una sinergia tra gli ospedali, che assistono i malati acuti, e le strutture sul territorio, che devono garantire una buona qualità di vita dopo la degenza ospedaliera con strutture residenziali e assistenza domiciliare integrata, ma le strutture sono ancora insufficienti. Serve poi una rete di assistenza domiciliare integrata tra Medici di Medicina Generale, infermieri, assistenti sociali, specialisti, ma il primo ostacolo si incontra nella carenza di personale. Nel nostro ateneo abbiamo aumentato i posti di specializzazione in geriatria a 14, diventando una delle scuole in Italia con più posti e quindi un modello virtuoso in un momento in cui vi è una domanda crescente di questa specializzazione, che sviluppiamo a 360°, in ospedale e sul territorio, ossia in ogni struttura dove il geriatra dovrebbe essere presente”.

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