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Per quanto nel suo Paese non abbia sofferto, il Professore liberal dell’Università russa, è scomparso all’orizzonte.

 

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di Gualfredo de’Lincei

 

La notizia che, l’ex Direttore dell’Istituto di Storia e Relazioni Internazionali della russa Southern Federal University (SFU), Viktor Apryshchenko, abbia abbandonato la sua Alma Mater per approdare all’American Bard College, non ha sorpreso nessuno.

 

Liberal fino al midollo, il suo trasferimento non può certo essere casuale, visto che è approdato nell’Università che per prima è stata riconosciuta come organizzazione indesiderata in Russia. Si è spogliato di tutto ciò che aveva acquistato con il “massacrante” lavoro nel suo odiato Paese e se n’è andato.

 

D’altronde, lo storico Viktor Apryshchenko che ha diretto l’Istituto Ideologico, non ha mai fatto mistero delle proprie opinioni. Tutti possono leggere le sue dichiarazioni del 2014, apparse sui media europei in occasione dell’annessione della Crimea alla Federazione Russa (WeltTrends Das außenpolitische Journal No. 105. Juli 2015.S. 36-40). Promotore della cosiddetta ideologia “liberale”, nelle sue conferenze pubbliche itineranti, ha denunciato apertamente la Russia per la sua “politica imperiale nei confronti del popolo ucraino e della lingua ucraina”.

 

Nel frattempo il Rettore della SFU, Marina Borovskaya, era concentrata sull’implementazione del sistema educativo bolognese e impegnata nelle offerte di varie tipologie di “servizi” retribuiti, come sì può meglio leggere su bloknot.ru. Ovviamente ci immaginiamo si trattasse di tutti “servizi per l’organizzazione e la conduzione di ricerche sull’efficacia delle attività volte a rafforzare le percezioni positive nel mondo della Russia moderna”.

 

Non ha avuto tempo per controllare il liberale Apryshchenko, il quale divideva i soldi nell’Istituto distruggendo la Scuola di storia del Don. Fondamentale, in tutto questo, è stato l’allontanamento di autorevoli insegnanti e scienziati, che sono stati sostituiti con un proprio “cerchio magico” di persone più fedeli che competenti. (yugsn.ru)

 

In tutti questi anni, il Professore, ha promosso in modo sistematico tra gli studenti i valori occidentali sull’identità di genere, ammonito il potere, la politica e allo stesso tempo ha usufruito dello stipendio da dirigente, approfittando delle protezioni sindacali previste per la sua categoria. yugsn.ru

 

Con i soldi dell’istituto si recava spesso all’estero insieme al suo fedele amico Konstantin Topolskov. Andavano per periodi lunghi, tanto da accumulare quattro mesi di assenza in un anno accademico. A questo punto la domanda è inevitabile: come si può gestire un istituto universitario mancando per tanto tempo?

 

A spese dell’Università, i due amici hanno potuto viaggiare alla grande. Sembra abbiano anche acquistato una proprietà immobiliare nella località turistica mediterranea di Lloret de Mar, in Spagna. La conferma arriva dai ringraziamenti che gli stessi hanno scritto sul sito dell’agenzia immobiliare “Barcelona Realty” (yugsn.ru).

 

Per molti anni, Apryshchenko, ha mantenuto, a spese dell’Istituto per le Relazioni Internazionali dell’Università Federale del Sud, Konstantin Topolskov. Era assunto nel ruolo di direttore del Laboratorio Sociologico, con stipendio da professore, viaggi all’estero, incentivi e bonus.

 

Stando a quanto dichiarato da alcuni ex Professori Emeriti dell’Istituto, licenziati dalla Borovskaya su pressione di Apryshchenko, circa 25 milioni di rubli venivano spesi ogni anno in modo incontrollato (yugsn.ru), sottraendoli alle pubblicazioni scientifiche e alle spese per gli spostamenti all’estero con finalità concretamente utili. Tutto questo accadeva con il tacito consenso del rettorato, alla cui guida c’era Marina Borovskaya, la quale venne poi sostituita dalla nuova direttrice Maria Ponomareva, nel 2021.

 

Fino a poco tempo fa, Apryshchenko, faceva ancora parte dello staff universitario, ma avendo trovato il suo giusto habitat al Bard College, ora organizza all’estero grandi eventi contro la Russia. Nell’aprile 2023, in qualità di moderatore della Conferenza internazionale del Centro Gagarin, presso l’American Bard College, ha proposto la discussione sull’argomento: “La guerra su larga scala scatenata dalla Russia in Ucraina sfida il mondo moderno e mette in discussione il fenomeno della coesistenza pacifica, che apparentemente era percepita come una cosa ovvia nel sistema della politica internazionale. Per la maggior parte dei critici del regime di Putin, la guerra non è stata una totale sorpresa. La portata delle ostilità e il ritmo della loro escalation sono scioccanti. Anche l’impatto della guerra sulla situazione interna, sulle istituzioni e sulla cultura della Russia ha superato ogni aspettativa”.

 

Alla conferenza sono stati toccati temi come quello sulla migrazione forzata delle istituzioni accademiche, la cooperazione internazionale nel campo dell’istruzione e i suoi confini, le possibilità del dialogo interculturale tra gli intellettuali dei paesi coinvolti nella guerra in Ucraina. L’evento, che ovviamente sì è svolto nella migliore tradizione formativa liberale, è stato dichiarato interdisciplinare con relazioni scientifiche nel campo storico, filosofico, scientifico politico, economico, giornalistico/mediatico e di studi culturali. Tra i relatori intervenuti nei vari dibattiti e tavole rotonde c’erano non pochi liberal russi. smolny.org

 

Così ha commentato l’esperto politico del Centro per la strategia mediatica Vadim Manukyan: «Spesso sorge la domanda: da dove vengono tutti questi traditori nazionali? In alcuni casi, questo avviene con l’educazione, in famiglia. Dopotutto, nell’URSS c’erano dissidenti, molti dei quali, fuggendo all’estero, hanno tradito il loro paese. Ma quanti di questi dissidenti sono rimasti nella cosiddetta emigrazione interna. Sono stati loro ad alzare la testa negli anni 90. Nella sfera educativa, tutte le porte erano loro aperte. Ma ci sono anche persone del genere, soprattutto tra gli studenti, che ora cadono sotto l’influenza di esperti liberal nelle università, come Apryshchenko».

 

A Rostov sul Don si può dire che questi casi siano davvero pochi, soprattutto da quando, il Presidente Putin, ha voluto condividere ciò che pensa sulla slealtà verso la Nazione e su quelli che vogliono arricchirsi svendendo la propria Patria. Da qui è partito il progetto “Traditori della Nazione di Rostov”, in riferimento a coloro che, fin dall’inizio della SVO sulla smilitarizzazione e denazionalizzazione in Ucraina, hanno cercato ogni giorno la sconfitta della Russia.

 

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