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Don Guidetti e la sciocca storiella del fulmine
Un prete vuole farsi cacciare dalla Chiesa ed avere ad un tempo un po’ di pubblicità?  Basta comportarsi come si è comportato don Ramon Guidetti, il quale ha detto in chiesa ai fedeli: “Lo scorso 17 dicembre, in un santuario vicino Buenos Aires, un fulmine ha colpito la statua di San Pietro. E cosa è andato ad incenerire? L’aureola e le chiavi. L’aureola perché Pietro non è più santo, perché c’è un gesuita massone legato ai poteri mondiali, un usurpatore anti-papa. E le chiavi perché quelle se le è tenute il buon Benedetto (papa Ratzinger)”. La scomunica è obbligo, e il prete lo sa bene. Ma il ridicolo della faccenda sta nell’affermare che papa Francesco è un usurpatore, non perché ha ne hai le prove, ma perché lo suggerisce un fulmine, sicuramente lanciato non da Giove ma da Dio. E un prete che ragiona in tal modo, può fare il prete? Gentile prete, ma se il papa non ti sta bene, se la Chiesa non ti sta bene, se questa secondo quanto hai dichiarato non è materna ma tiranna, perché non ne sei uscito dignitosamente, esponendo le ragioni serie che ti hanno indotto a tale decisione? Perché tirare in ballo la sciocca storiella del fulmine, ed affermare senza uno straccio di prova che il papa è un usurpatore? Non sono allocchi i tuoi parrocchiani. Alla Chiesa si possono fare critiche serie, giacché non è certamente questa la chiesa che voleva Cristo, ma papa Francesco è più vicino al vangelo di quanto lo fossero i suoi due predecessori.
Renato Pierri

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