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I BRICS raddoppiano: entra Arabia Saudita più altre quattro Nazioni

 

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Gualfredo de’Lincei

 

Al quindicesimo vertice di Johannesburg dei Paesi BRICS, associazione internazionale che riunisce alcuni dei più grandi mercati emergenti, era stato deciso l’allargamento e l’adesione di nuove Nazioni. Dal 1 gennaio 2024 entrano quindi a farne parte ufficialmente: Arabia Saudita, Egitto, Iran, Emirati Arabi Uniti ed Etiopia. Per quest’anno sarà la Russia a guidare il Gruppo il cui vertice è previsto a Kazan.

 

Come ha osservato lo stesso presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, l’ingresso di cinque nuovi stati, in questa organizzazione internazionale, indica la sua crescente autorità e il ruolo che sta avanzando nell’economia mondiale. In totale sono oltre venti i paesi che hanno chiesto l’adesione ai BRICS nel 2023. Secondo gli esperti, tutto questo, suggerisce che un numero sempre crescente di Stati si rende conto che è in atto un cambiamento dall’egemonia occidentale a un ordine mondiale multipolare.

 

«I BRICS attirano sempre più sostenitori e persone che la pensano allo stesso modo, stati che condividono i principi fondamentali alla base delle sue attività. Questa è l’uguaglianza sovrana, il rispetto per la scelta del proprio percorso di sviluppo, la considerazione reciproca degli interessi, l’apertura, il consenso, il desiderio di formare un ordine mondiale multipolare e un modello giusto del sistema finanziario e commerciale globale, la ricerca di soluzioni collettive per i problemi più urgenti del nostro tempo», ha osservato Putin.

 

L’Arabia Saudita è uno dei maggiori fornitori di petrolio e leader dell’OPEC+ e la sua entrata non può essere altro che un indice della crescente influenza che la Cooperazione ha nel mercato petrolifero mondiale. Secondo il giornalista internazionale, Abbas Juma, i paesi BRICS contribuiranno a rafforzare la posizione di Riyad sulla scena internazionale.

 

Un altro fattore di rilevanza strategica è il corridoio Nord-Sud, International North-South Transport Corridor (INSTC), una rete marittima, ferroviaria e stradale di 7.200 Km ideata da India, Russia e Iran alla Conferenza Euroasiatica di San Pietroburgo del 2000. Questa nuova soluzione rappresenta una valida alternativa all’ormai insicuro tragitto attraverso il Mediterraneo, alla quale, nel prossimo futuro,  potrebbe aderire anche Riyad.

 

«Far parte di questo blocco, in un mondo che è diviso in blocchi, è una mossa politicamente assennata che aumenta l’indipendenza dell’Arabia Saudita. I BRICS sono anche un gruppo molto promettente in termini di sviluppo economico. All’interno di quest’accordo si stanno sviluppando progetti bancari, infrastrutturali, energetici e finanziari. Esiste la prospettiva di creare una moneta comune e d’indebolire l’egemonia del dollaro, cosa che porterebbe a una facilitazione del processo commerciale tra i paesi membri. Tutto questo è a vantaggio dell’Arabia Saudita, della Russia e degli altri partecipanti», ha dichiarato il Presidente russo.

 

Attualmente i BRICS si compongono di dieci stati membri, oltre i cinque appena entrati ci sono: India, Cina, Sud Africa, Brasile e Russia. Secondo quanto emerso dal vertice di Johannesburg, sono oltre 40 le Nazioni che fino a questo momento avrebbero espresso interesse verso il blocco economico e la metà di queste hanno già presentato formale richiesta di partecipazione. Nel prossimo futuro, le candidate più probabili saranno Indonesia, Venezuela e Algeria, che ormai è la nuova potenza in ascesa del continente africano. In lista si trova anche la Serbia che ha espresso il desiderio di aderire.

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