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ELEZIONI, G. ROTONDI (DC): “HO VISTO CARISMA NELLA MELONI E HO SCOMMESSO SU DI LEI. QUESTA NUOVA DC DÀ FASTIDIO A CHI PREFERISCE CHE LE COSE RESTINO SEMPRE UGUALI”

“Il partito di Fratelli d’Italia, dove ci sono dentro pure i voti dei democristiani nelle politiche, ha preso quasi il 30% dei voti, la Lega meno, Forza Italia molto meno. Dico agli alleati: non lasciate a Fratelli d’Italia lo sgradevole compito di ricordare queste cose, assumete voi un’iniziativa di riequilibrio. Prendete il Veneto, oggi Fratelli d’Italia in Veneto ha avuto il 36%, la Lega non è arrivata al 10%, ma in Veneto dicono ‘Zaia è bravissimo’, per carità tutti bravi, però i voti sono andati da un’altra parte”.

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Così ha dichiarato l’On. Gianfranco Rotondi, presidente della “Democrazia Cristiana con Rotondi” oggi iscritto al gruppo di Fratelli d’Italia, nel corso della trasmissione di Radio Cusano “L’Italia s’è desta”.

“Quando Berlusconi usciva di scena ho visto nel carisma della Meloni la possibilità di costruire una continuità e ho scommesso su di lei, anche suscitando arrabbiature nei democristiani. Oggi tutti dicono ‘ma che brava la Meloni’, un anno fa la vedevano come quella della fiamma. Non è democristiana per carità, ma è accettabile per i democristiani e allora dà fastidio questa Democrazia Cristiana che sta sulle cose di oggi, che vuole incidere, che vuole contaminare, trasformare. Ecco questo non va giù a chi preferisce che le cose restino sempre come stanno”, ha continuato Rotondi.

Non sono andato a fare il cespuglio nel gruppo misto, ho portato la Democrazia Cristiana nel gruppo parlamentare di Fratelli d’Italia e qui ci sto benissimo. Diversamente da come parte della stampa descrive questa destra di Governo, siamo un gruppo parlamentare che sta caricando sulle spalle di persone, in gran parte giovani e alle prime esperienze, la terribile responsabilità di guidare un paese nella intemperie internazionale più difficile del dopoguerra”.

E sul nuovo simbolo per la Democrazia Cristiana, Rotondi ha detto: “La balena bianca fu una definizione di Giampaolo Pansa e piacque molto ai democristiani, tantoché Arnaldo Forlani replicò, eletto segretario della DC, citando la balena bianca. Dedichiamo questo simbolo a loro due”.

E riguardo alla disfida con Totò Cuffaro, Rotondi ha poi aggiunto: “Al di là della querelle con Cuffaro, non capisco perché nel tempo vi sia stato un accanimento nei miei confronti. Peraltro, da attori sempre diversi e con una serie di episodi forti e inquietanti. Non mi riferisco al povero Cuffaro – ha precisato Rotondi – un attore in buonafede, sopraggiunto dopo quarantanove cause e ci  mancherebbe che me la pigliassi con l’ultimo arrivato. C’è stata una strategia lucida per fermare un tentativo che, con molta onestà e autoironia, non ha mosso né le masse elettorali, né le lancette della storia. Forse non dà fastidio la memoria, ma l’idea che questa Democrazia Cristiana potesse lievitare e piantare un seme”, ha ribadito Rotondi.

Infine due parole sulla vicenda saluti romani. “Quando c’era Prodi non ci arrabbiavamo o lo accusavamo  del fatto che alcuni ragazzi dipingevano la stella delle BR in giro per l’Italia. Ci stanno questi estremisti, ma che colpa hanno i politici?”, ha concluso Gianfranco Rotondi.

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