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IL PUNTO    n. 944  del 1 marzo  2024

di MARCO ZACCHERA 

 

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Per scrivermi o contattarmi:  marco.zacchera@libero.it

Numeri arretrati sul mio sito www.marcozacchera.it

 

 

Il PUNTO di questa settimana (scritto dall’altra parte del mondo) a parte qualche pezzetto di colore è ancora una volta dedicato all’Europa visto che la Von der Leyen vuole ricandidarsi alla presidenza con il beneplacito del PPE. Io spero vivamente invece che dalle urne di giugno esca un’altra Europa, meno piegata alle lobby, all’iper-green, alle multinazionali e alle banche e più vicina alle persone. Soprattutto la vorrei meno burocrate e più trasparente. Credo infatti che sia ora di rompere un tabù: la corruzione che sta crescendo a Bruxelles e coinvolge anche i vertici.  

Leggete l’approfondimento sull’acquisto dei vaccini e poi ditemi cosa ne pensate.

 

AUTOSTRADA, PERCHE’ PAGARE ?

Credo che molte tratte autostradali segnalino il progressivo degrado del nostro sistema autostradale spesso vecchio ed insufficiente. Rinnovarlo era secondo me una priorità del PNRR invece si viaggerà ancora a due corsie perfino sull’autostrada del Sole: semplicemente assurdo.

Non si può far pagare così cara un’autostrada quando non è efficiente e nella nostra zona gli utenti della A26 da Voltri a Gravellona Toce credo avrebbero diritto ad uno sconto sul pedaggio visto che un’autostrada terminata neppure 30 anni fa (e dove si pagano circa 20 centesimi al chilometro) già cade  a pezzi tra viadotti cadenti, gallerie perennemente in riparazione, interruzioni e salti di carreggiata continui.

Quante volte è stata rifatta l’illuminazione delle gallerie sul Lago Maggiore, con quali costi e quali responsabilità? Quanti cantieri sono segnalati ma restano deserti e quando finirà la storia infinita di quella piccola nuova rampa all’uscita di Baveno (che si poteva concludere in poche settimane già nel 1995) promessa da sempre, in costruzione ormai da due anni ma che sembra ancora all’inizio? Nel frattempo in India o a Pechino avrebbero costruito un’autostrada nuova, e non scherzo.

Sono le domande che si pone la gente comune constatando lo spreco quotidiano di risorse che si traduce in costanti aumenti dei pedaggi senza avere il diritto di usare un’opera pubblica normalmente funzionante. Da tempo la provincia del VCO chiede sconti e provvedimenti, ma nulla di concreto appare all’orizzonte con Autostrade che se ne frega e fa quello che vuole, nel disinteresse generale.

 

L’ “AFFAIRE” VACCINI:  PUZZA DI MARCIO A BRUXELLES

Ursula Von der Leyen annuncia che vuol fare il bis a capo dell’Europa, ma forse gli europei vorrebbero da lei anche qualche maggiore chiarezza.

Quando si parla di corruzione raramente si pensa a Bruxelles, eppure certi episodi ci dovrebbero insegnare che è ora di controllare meglio cosa succede ai vertici dell’Unione Europea. Tre gli aspetti fondamentali: la scelta politica di privilegiare i grandi colossi della finanza, dell’agricoltura, dell’industria, dell’energia rispetto alla platea delle piccole e medie imprese, l’altra scelta strategica di follie “green” che anche qui vanno a vantaggio solo di alcuni specifici gruppi e ai danni degli interessi dei cittadini (il tutto pur ammantato da vantaggi ambientali a volte discutibili o nulli se non intrapresi a livello globale) e infine la gestione delle emergenze, come quella della pandemia e relativo acquisto dei vaccini.

Questa settimana concentriamoci proprio sui vaccini perché la maledizione del COVIT sembra continuare ad aleggiare sui cieli europei.

Mentre il parlamento italiano ha finalmente votato nelle scorse settimane – suscitando le ire di Conte e Speranza – l’avvio di una commissione di inchiesta sulla gestione della pandemia, anche a seguito delle indagini della Procura di Bergamo, si riapre la questione vaccini.

Non solo sulle polemiche sull’opportunità delle vaccinazioni di richiamo, ma sui costi di acquisto dei vaccini e soprattutto sugli enormi sprechi che sembrano siano connessi a decisioni europee assurde, sempre coperte da un estremo riserbo che rasenta l’omertà.

In poche parole, centinaia di milioni di dosi devono essere ore distrutte perché in scadenza, dosi inutilizzate ma che erano costate somme imponenti e di cui si è continuato l’acquisto anche quando era evidente che non sarebbero mai servite, tra l’altro poiché non più in grado di combattere i nuovi ceppi di virus man mano scoperti.

Alla luce dei sospetti sulle conseguenze a lungo termine delle vaccinazioni, in molti ora non vogliono oltretutto più vaccinarsi temendo che il vaccino Pfitzer possa essere stato almeno concausa di molte neo-patologie, eppure l’Europa ha continuato a comprarne milioni di dosi sempre più inutili.

Così i magazzini – come ha documentato in TV una recente inchiesta di Report – sono straboccanti di dosi ormai in via di scadenza.

Qui sta un punto centrale: L’UE aveva obbligato ad acquistare i vaccini Pfizer con contratti rimasti segreti per anni nonostante le pressioni, le proteste e le denunce di diversi parlamentari europei.

Acquisti, appunto, a costo “segreto” e decisi (sembra un film, ma è realtà) direttamente dalla presidente Ursula Von der Leyen tramite SMS ed intese dirette con la Pfizer.

Adesso si pone addirittura il problema di pagare per lo smaltimento delle dosi inutilizzate visto che – per esempio –  in Italia su una platea di 18 milioni di cittadini potenzialmente “fragili” solo 2,1 milioni hanno accettato di vaccinarsi per i richiami

Risultato: 21 milioni di dosi comprate (pagate in media circa 15,5 euro l’una) ma rimaste inutilizzate, da man mano eliminare per scadenza.

Ma anche solo conservare i vaccini costa e – sempre secondo Report – si parla di 370.000 euro al mese solo per lo stoccaggio e la conservazione, ovvero più di 4 milioni di spese all’anno sostanzialmente per nulla.

Lo stesso sta avvenendo in tutti i paesi dell’Unione in una vicenda che ha tutte le caratteristiche dell’imbroglio visto che l’UE avrebbe acquistato senza gara 4,2 miliardi di dosi che a circa 15 euro l’uno sono 60 MILIARDI, il doppio di una legge finanziaria italiana.

Dal 2021, secondo la testata online Politico.eu, sarebbero già state distrutte circa 215 milioni di dosi, 0,7 per ogni cittadino europeo, anche se alcuni paesi come la Francia non hanno fornito i propri dati e quindi probabilmente le fiale scartate sono state anche di più.

Visto che gli acquisti sono stati una decisione “politica” e non sono mai stati forniti i prezzi effettivi delle fiale per la presunta necessità di segretezza, il parlamento europeo e la corte dei conti europea – dopo molti dibattiti poco pubblicizzati dai media – hanno comunque iniziato le indagini per verificare la regolarità del rapporto UE-Pfizer.

Una vicenda che assume tutti i connotati del giallo se si considera che la scelta di fondo di eliminare i concorrenti di Pfizer ha un risvolto politicamente piccante visti i passati rapporti personali del marito di Ursula von der Leyen con la multinazionale americana che dall’operazione-vaccini ha guadagnato una montagna di miliardi con contratti e prezzi, sembra, fissati via SMS tra la stessa presidente e la Pfizer, messaggi ora ufficialmente introvabili.

Va ricordato come sia stata proprio la Von der Leyen ad accentrare su di sé le decisioni imponendo la segretezza e sostenendo che pubblicizzare informazioni commerciali avrebbe potuto danneggiare l’azienda americana. Le indagini hanno fatto emergere molte zone d’ombra arrivando alle denunce pubbliche del New York Times all’ Unione Europea accusata di nascondere i fatti.

Chi ha buona memoria ricorderà che la concorrenza a Pfizer fu di fatto azzerata anche per le forsennate campagne di stampa che sottolineavano i potenziali effetti collaterali dei vaccini prodotti dai suoi concorrenti (come AstraZeneca), che peraltro proponevano costi infinitamente inferiore a Pfizer (con rapporti anche di 1/20, ovvero 20 vaccini AstraZeneca costavano come un solo vaccino Pfizer), vaccini usati in tutto il mondo ma non in Europa, diventata monopolio Pfizer.

Mentre ora emergono progressivamente – non più negabili – anche effetti collaterali degli stessi vaccini Pfizer perché si era arrivati a quelle scelte e perché troppe forniture  decise quando l’epidemia stava già nettamente calando e portando così alla beffa finale di milioni di dose pagate ed ora da buttare? Fatti sconcertanti e senza risposta per un tema che, in vista delle elezioni europee, tornerà sicuramente di attualità anche perché – – se la Von der Leyen vuole ricandidarsi alla guida europea non dovrebbe prima chiarire queste vicende ?

 

PILLOLE DI STORIA LOCALE

E’ tornata anche quest’anno  su VCO AZZURRA TV la mia rubrica settimanale “PILLOLE DI STORIA LOCALE” che va in onda il sabato alle 13.30 e in replica la domenica alle ore 18. (canali 17 e 617).

E’ possibile  visionarle anche sul sito web dell’emittente cercando  “VCO AZZURRATV”,  passando poi dall’ home page  su  “rubriche” e quindi a  “Pillole di storia locale”. Sono visibili on line tutte le puntate dell’anno scorso e quelle diffuse da questo mese. Buona visione e – se avete quesiti o temi da proporre – contattatemi via mail. Preavviso che VENERDI’ 15 MARZO A STRESA (c/o salone di Villa Ducale – ore 20.45) con il dr. Alessandro Lupi e l’ittiologo dr. Pietro Volta presenterò il volume GENTE DI LAGO 3.

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N.B. sono in viaggio all’estero, questo numero de IL PUNTO è stato scritto il 21 febbraio 2024.

 

ATTENZIONE, il prossimo numero de IL PUNTO uscirà sabato 9 marzo (e non venerdì 8 come di consueto).

 

UN SALUTO  A TUTTI                                                                    MARCO ZACCHERA

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