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LAURA CARTAGINESE (CAPOGRUPPO LEGA REGIONE LAZIO):

 

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“REGOLARIZZARE I PICCOLI PROPRIETARI PER RECUPERARE IL PATRIMONIO EDILE DEL LAZIO”

 

“Io sottoscrivo ogni giusta sanatoria fatta della maggioranza regionale. E voglio parlare della legge che ho firmato, che non comporta oneri a carico del bilancio regionale, – spiega la Capogruppo – ma garantisce la salvaguardia della piccola proprietà, permettendo alla gente normale di tranquillizzarsi sui piccoli assilli edilizi. Una legge che va nella direzione della ‘Norma Salva-Casa’ approntata dal ministro Matteo Salvini: che sta preparando un pacchetto di norme per intervenire sulla casa, così come chiesto anche da Amministrazioni territoriali, associazioni ed enti del settore edilizio che il ministro Salvini ha incontrato al Mit. ‘Misure che mirano a regolarizzare piccole difformità o irregolarità strutturali che interessano quasi l’80% del patrimonio immobiliare italiano’, ha precisato il ministro delle Infrastrutture. Spiegando che l’obiettivo è ‘liberare gli uffici tecnici e tutelare soprattutto quei piccoli proprietari immobiliari ostaggi della burocrazia, in attesa da decenni di regolarizzare le loro posizioni e di poter ristrutturare o vendere le abitazioni’. La posizione della Lega è contro gli ‘obblighi green’ e le patrimoniali nascoste: perché la casa è un patrimonio economico, sociale e culturale degli italiani, da difendere a tutti i costi. Ecco che la mia proposta di legge – continua Laura Cartaginese – introduce norme in materia di recupero di vani e locali seminterrati da destinare ad uso abitativo, terziario o commerciale: ma senza ricorrere all’utilizzo di lotti di terreno inedificati, rendendo così funzionali le strutture edilizie sottoutilizzate. Con il recupero di questi spazi, si potranno realizzare abitazioni o locali a diverso uso, rendendo abitabili gli spazi seminterrati realizzati e utilizzati come magazzini, garage o cantine. La legge va nella direzione di contribuire alla ripresa del settore edile, caratterizzato da un lungo periodo di crisi iniziato nel 2008, e soltanto momentaneamente tamponato con gli interventi di ecobonus e sismabonus. La mia proposta è in linea le leggi regionali esistenti, come ad esempio la L.R. n. 16 del 13 aprile 2009: Disposizioni per il recupero a fini abitativi e turistico ricettivi dei sottotetti esistenti. Mi sono anche posta l’obiettivo di limitare il consumo di nuovo territorio attraverso un più efficace riutilizzo – precisa l’esponente regionale della Lega – nel rispetto delle caratteristiche tipologiche e morfologiche degli immobili, dei volumi esistenti, nonché di favorire la messa in opera di interventi tecnologici per il contenimento dei consumi energetici. E finalmente si vanno a definire le condizioni e i requisiti tecnici che devono avere gli immobili oggetto di cambio di destinazione d’uso: perché a Roma c’è gente che da trent’anni cerca di cambiare l’uso di uno studio in civile abitazione e viceversa. Ovviamente per il recupero dei vani sono previste opere di isolamento termico, nonché interventi di risparmio idrico, soprattutto di ricorso a fonti energetiche rinnovabili e di recupero delle tradizioni costruttive biosostenibili, come già stabilito nella legge regionale del maggio 2008. Definite in maniera certa anche le aree a parcheggio, con ferree condizioni per il reperimento delle superfici a parcheggio, specificandone espressamente l’esclusione per gli alloggi ATER. La mia legge va comunque nella direzione della tutela del cittadino, escludendo una serie di immobili che non possono beneficiare delle disposizioni della proposta, come ad esempio gli immobili sottoposti a rischio idrogeologico, gli immobili facente parte di condomini costituiti da più di otto unità immobiliari, gli immobili ricadenti negli insediamenti storici di cui al PTPR, gli immobili per i quali sia stata emessa un’ordinanza di sospensione dei lavori o demolizione di ripristino dello stato dei luoghi. Insomma, il fine delle amministrazioni non è costruire lungaggini burocratiche e problemi giudiziari contro coloro hanno realizzato una verandina, la cuccia per il cane o la piccionaia – chiosa Laura Cartaginese – ma accertarsi che sul territorio non si faccia importante cubatura abusiva e soprattutto che non si costruisca in aree a rischio idrogeologico ed a tutela paesaggistica. Quindi basta con i vigili sguinzagliati per multare proprietari di pollai, cucce e armadi per attrezzi agricoli”.

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