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IL PUNTO   n. 951 del 19 aprile 2024

di MARCO ZACCHERA

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Sommario: Quanti hanno compreso le conseguenze della recente decisione europea sugli immobili “Eurogreen”? Forse è utile un approfondimento, mentre IL PUNTO si avvia – con una proposta – al suo millesimo numero. Un ricordo di p. Antonio Bianchi, missionario in Kenya, mentre evaporano le accuse al fu commissario Arcuri (ricordate i tempi del Covid?) responsabile di sprechi assurdi con i suoi amiconi Conte, Speranza ecc.ecc. Alla fine tanti soldi sprecati, nessun responsabile, il “porto delle nebbie” di Roma ha funzionato ancora una volta.

 

PROPOSTA AI LETTORI

“IL PUNTO” si avvia al suo 1000° numero ed abbiamo già superato il 20° compleanno. Avrei pensato di raccogliere in un volumetto alcuni “approfondimenti” di questi anni, soprattutto quelli anticipatori di problematiche politiche e sociali che si sono poi avverate. Non sono e non ero un indovino, ma solo persona con un po’ di esperienza e (forse) di buonsenso cercando di interpretare – pur con il mio punto di vista – i fatti di attualità. Di qui una richiesta ai lettori: sareste interessati a leggere/ricevere un libretto di questo tipo, ceduto al costo e per beneficenza, o invece non ne vale la pena? Farlo per nulla mi dispiace, dal numero dei riscontri – anche se non assolutamente impegnativi – potrei farmi un’idea dei lettori effettivamente interessati o che magari avrebbero poi piacere a trasmetterlo a qualche loro parente od amico. Fatemi sapere, sono curioso

 

ARRIVEDERCI A PADRE ANTONIO BIANCHI

E’ mancato a 101 anni a Nairobi, in Kenya, p. Antonio Bianchi, missionario della Consolata, nato a Pallanza (allora non c’era Verbania) nel 1922 e cittadino onorario della nostra città. Una vita tutta per spesa per gli altri come missionario prima in Portogallo e poi in Kenya dove è rimasto più di 60 anni, dalle missioni del Nord alle sterminate periferie di Nairobi attivo e disponibile con tutti finchè le forze lo hanno sostenuto. Un esempio di cristiano autentico, di fede e di generosità, per me un’amicizia profonda che negli anni l’ha visto collaborare con il nostro VERBANIA CENTER organizzando di tutto e di più per la “sua” gente. Lo piangeranno in molti, ma soprattutto quei moltissimi che aveva raccolto in giro per le strade e accompagnato alla vita. “Kaba Kuguna Andu” è il motto del Verbania Center ed era proprio lui che guidava quel camion scassato per le strade di Nairobi con sul tetto quella scritta che abbiamo fatto nostra. Arrivederci padre Antonio, un altro pezzo di vita che se ne va.

 

MASCHERINE D’ORO

La Procura di Roma ha chiesto una condanna a “solo” 1 anno e 4 mesi, nell’ambito di un processo svolto con il rito abbreviato, per l’ex commissario straordinario per l’emergenza Covid, Domenico Arcuri nell’indagine su una fornitura di mascherine dalla Cina commissionata nella prima fase dell’emergenza Covid. L’accusa è di abuso d’ufficio, reato che è in corso di cancellazione. Chi ha un minimo di buona memoria si ricorderà quante inchieste (insabbiate) sono legate a queste forniture con pagamenti a peso d’oro favorite dall’allora premier Conte, Arcuri, Speranza e tutta la banda di parenti collegati. E’ vergognoso che tutto evapori, si cancelli, finisca più o meno nel nulla e piacerebbe sapere dove siano finiti i milioni di euro buttati via per l’emergenza Covid, dai banchi con le ruote alle mascherine, ai vaccini europei.

 

Approfondimento  CASE EUROGREEN: STANGATA IN ARRIVO

Gli elettori seguono poco cosa succede all’Europarlamento, distratti e poco informati. Credo che molti supporter dei partiti di sinistra non abbiano per esempio capito cosa comporterà la recente decisione di Eurofin (contrari Italia ed Ungheria con 7 altri paesi astenuti) che, accogliendo il voto dei Parlamento europeo voluto e votato dagli europarlamentari della sinistra e di parte del PPE,  ha approvato una nuova normativa sull’efficienza energetica degli edifici.

In pratica entro il 2050 tutti gli edifici europei dovranno essere ad “emissione zero” e gli stati membri hanno ora due anni di tempo per adeguarsi con direttive nazionali.

Entro il 2030 le emissioni complessive vanno comunque ridotte già del 16% e del 22% entro 10 anni. Sono norme più leggere rispetto a quelle iniziali anche per la forte opposizione italiana, ma che ha spaccato molti gruppi politici e soprattutto il PPE.

C’è stata battaglia perché quella che è considerata una “conquista” ambientale per gli eurogreen concretamente si tradurrà in un obiettivo disastro per milioni di proprietari di immobili chiamati negli anni prossimi a ristrutturare (per ora senza aiuti pubblici) le proprie abitazioni, uffici, strutture agricole, stabilimenti o capannoni industriali.

“Ottima cosa, ma adesso chi paga?” si chiedeva giustamente il ministro Giorgetti perché ora per ridurre le emissioni bisognerà dotare tutti gli immobili esistenti – soprattutto quelli di categoria F e G, ovvero buona parte di quelli italiani – con cappotto termico, nuovi infissi, nuove caldaie a condensazione e non più a metano e soprattutto pannelli solari che dovranno di fatto coprire gran parte dei tetti, indipendentemente dalla localizzazione degli edifici.

Vi immaginate cosa sarà dal puto di vista ambientale coprire con pannelli i centri storici dei paesi e delle cittadine italiane? Eppure questa è la volontà europea.

In ogni caso sono lavori che costeranno moltissimo e secondo Confedilizia si graverà in media dai 20 ai 55.000 euro per proprietà immobiliare, pena la loro esclusione – di fatto già da oggi – dalle possibilità di compravendita. In altre parole tutti gli edifici non modernissimi vengono di fatto già da ora decurtati nel loro valore, perché gli acquirenti dovranno di fatto impegnarsi ad effettuare le ristrutturazioni secondo tempi definiti ed assumendosene responsabilità e costi: ovvio che varrà di meno un edificio da ristrutturare.

Quella che viene presentata così come conquista ambientale (perché è sicuramente positivo ridurre gli sprechi energetici e le emissioni) diventa però un onere molto pesante, soprattutto per i proprietari di case unifamiliari o non recenti che sono la gran parte, ad esempio, di quelle esistenti nei paesi di antica formazione, in collina, nei centri storici, nelle periferie urbane e in generale negli immobili popolari o quelli costruiti fino a pochi anni fa.

In Italia circa 6 milioni di edifici dovranno essere ristrutturati in pochi anni considerando solo le classi F e G, con una spesa stimata in 270 miliardi di euro, ovvero dieci anni di “finanziarie”.

Se questo porterà sicuramente lavoro alle imprese edili e ricchezza per i produttori di pannelli solari (quasi tutti cinesi) è ovvio un prevedibile aumento dei prezzi dei lavori di ristrutturazione, come è avvenuto per il superbonus edilizio.

Sarà la pubblica amministrazione a subire comunque e per prima il salasso: entro il 2028 (dopodomani!) tutti gli edifici pubblici italiani dovranno essere ad emissione zero, ovvero ci saranno circa 500.000 immobili da ristrutturare a spese soprattutto delle amministrazioni locali. Ciascuno può commentare che enorme affare si delinea dietro le quinte e molti cominciano a chiedersi se la norma europea non nasconda anche un’altra speculazione.

Molte famiglie, nell’impossibilità di ristrutturare, potrebbero infatti essere indotte a vendere a fondi immobiliari che comprerebbero le loro case lasciandole in affitto a lungo termine agli attuali proprietari che – specialmente se anziani – potrebbero essere attirati dal “business”.

Si potrebbe aprire quindi la strada ad una concentrazione di proprietà immobiliari da parte di gruppi finanziari più o meno esotici o anonimi, un rischio che andrà ben monitorato.

Anche perché c’è poco da discutere: dalle norme sono escluse solo gli edifici storici, le “case vacanze”, le chiese e gli edifici di culto, le caserme e le abitazioni temporanee.

In molti notano già che fondamentale l’interpretazione più o meno estensiva proprio della definizione di “edificio storico”. Se infatti è indubbiamente storico un edificio del ‘500, come considerare una casa costruita ai primi del ‘900?

Sicuramente l’Europa ha assunto una decisione di grande rilevanza, ma forse la gran parte dei cittadini non l’ha assolutamente capita, certamente non gli è stata – per ora – neppure ben spiegata nelle sue pratiche conseguenze.

 

BUONA SETTIMANA A TUTTI                                      MARCO ZACCHERA

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