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Parte da Trieste la battaglia per il rispetto delle vittime dell’amianto

 

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Utilizzate i 20 milioni di risorse pubbliche per la ricerca e per la cura del mesotelioma”, questa la richiesta delle associazioni vittime amianto al Presidente Fincantieri Graziano,oggi al presidio di Trieste davanti alla sede della assemblea azionisti Fincantieri

Trieste 23 aprile 2024. “Rispetto delle vittime del lavoro, rispetto per le vittime dell’amianto”! A gran voce lo hanno chiesto oggi a Trieste i rappresentanti di 13 associazioni vittime amianto al presidio che si è tenuto davanti alla sede della assemblea degli azionisti Fincantieri: “solo a loro, alle vittime e alle loro famiglie, devono essere destinate le risorse pubbliche di solidarietà e di indennizzo”!

Una richiesta che ha trovato un primo, importante momento di ascolto, nell’incontro che si è tenuto fra la delegazione delle associazioni e il presidente di Fincantieri Claudio Graziano: “Il presidente Graziano si è dimostrato attento e disponibile anche ad un ulteriore incontro di approfondimento con una delegazione delle Associazioni “, hanno riferito i rappresentanti delle associazioni. La richiesta è infatti quella di investire per la ricerca sul mesotelioma i 20 milioni che il Governo ha assegnato a Fincantieri: come è noto Fincantieri conta 158 vittime di amianto, per le quali è stata condannata a pagare il risarcimento, previsto per legge, e le associazioni hanno ritenuto paradossale che lo Stato possa erogare 20 milioni a Fincantieri per risarcire le vittime, cosa che dovrà invece fare con propri fondi.

Bisogna onorare il contributo di questi lavoratori, vittime dell’amianto- hanno proseguito le Associazioni – investendo nella ricerca e nella cura del mesotelioma, per offrire una speranza ai malati attuali e purtroppo ai malati che ci saranno ancora nei prossimi anni”. L’amianto era presente nei processi produttivi in Fincantieri come in altre realtà industriali, e per quanto ne sia stato vietato l’uso dal 1992, continua a mietere vittime, non solo fra i lavoratori diretti, ma anche fra i familiari, che respiravano amianto attraverso le tute da lavoro dei propri cari e l’Italia è uno dei Paesi a più alta incidenza di mortalità a causa dell’amianto, con circa 4.000 vittime l’anno.

Le associazioni hanno sottolineato inoltre che la storia importante e il successo di Fincantieri non può dimenticare le vittime dell’amianto, di quei lavoratori che hanno sacrificato la vita per l’azienda.

All’iniziativa sono intervenuti anche diversi consiglieri regionali per dare il proprio supporto e conforto. Le associazioni hanno annunciato il proseguimento delle iniziative e chiederanno un sostegno concreto anche ai sindaci, ai consiglieri regionali, al presidente Fedriga, ai vescovi di Trieste e Gorizia, e anche alle organizzazioni sindacali, in modo particolare ai segretari nazionali dei metalmeccanici, che sono interlocutori di Fincantieri, e alle RSU dei vari stabilimenti Fincantieri, Le Associazioni dichiarano un discreto ottimismo, e comunque fiducia per il successo delle loro richieste e per dare una effettiva risposta di riscatto e di onorare la memoria delle vittime dell’amianto a partire da quelle di Fincantieri. Proseguirà inoltre la battaglia affinché gli altri 60 milioni di euro stanziati dal Governo vengano destinati al Fondo le vittime dell’amianto, istituito con la legge 244 del 2008.

Queste e Associzioni che hanno partecipato alla iniziativa di ieri a Monfalcone e di Oggi a Trieste:

Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori LILT, sezione Isontina;Associazione Esposti Amianto AEA, sezione regione FVG; Associazione Esposti Amianto AEA, sezione di Monfalcone; European Asbestos Risks Association EARA, Trieste; Associazione Ubaldo Spanghero, Monfalcone; Associazione Italiana Esposti Amianto AIEA, Roma; Comitato Permanente Amianto Ambiente, Messina; Associazione Vittime Amianto Nazionale Italiana, Broni ( Pavia); Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi del Lavoro ANMIL, Gorizia; Gruppo Aiuto Mesotelioma, Lecco; Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi del Lavoro ANMIL, Ferrara; Radio ANMIL Network; Fondazione Bepi Ferro, Padova.

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