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IL POZZO E IL PENDOLO

da I RACCONTI DEL TERRORE di Edgar Allan Poe 

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legge Manfredi Gelmetti

e con Paolo Monaldi alle percussioni ed effetti sonori

 

Teatro di Villa Lazzaroni

venerdì 10 maggio ore 21

 

Sarà in scena venerdì 10 maggio al Teatro di Villa Lazzaroni il reading teatrale IL POZZO E IL PENDOLO da I RACCONTI DEL TERRORE di Edgar Allan Poe, legge Manfredi Gelmetti  con Paolo Monaldi alle percussioni ed effetti sonori.

 

I racconti del terrore di Edgar Allan Poe, appartenenti alla categoria dei classici, sono brevi racconti inquietanti e fantastici che hanno fatto la storia del genere horror. Questa serie di brevi storie tratta di argomenti mistici narrati con un fascino gotico, incontrano vicende di vario genere che hanno appassionato e appassionano ancora oggi moltissimi lettori.

 

Mistero, Incubo, Fantasia e Terrore, omicidi che si si susseguono, storie di morti e di fantasmi, di significati celati dietro terrificanti incubi. I racconti del terrore di Poe, sono intriganti, inquietanti e amplificati da un’indagine psicologica che l’autore conduce sugli individui del suo tempo. Proprio questo scavare a fondo che lo scrittore pratica è l’aspetto che mette più paura della sua opera perché ci porta a scoprire la trama di intrecci fitti nella mente di ciascun individuo, quella che più terrorizza qualsiasi essere umano.

 

Edgar Allan Poe, oltre ad essere uno scrittore straordinario, si mostra con questa sua opera un maestro del terrore, ispirato anche dall’epoca di evoluzione e allo stesso tempo di cupo cambiamento a lui contemporanea. Perché conoscere l’uomo e la sua identità nascosta è un’impresa che Poe cerca di portare a conclusione nei suoi Racconti del terrore, ma la strada verso l’intimo inconscio e, tante volte, anche conscio umano è oscura e spaventosa.

 

In questa messa in scena voce, gesti, suoni evocheranno stati d’animo e suggestioni per trasmettere al pubblico l’inquietudine profonda che i personaggi provano di fronte alla rivelazione dell’ignoto.

 

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TeatroOltreProduzioni

presenta

 

PIU’ DELLA MIA VITA

di Elisa Mascia

con Lucia Ciardo, Elisa Mascia

e con Gigi Palla

 

 regia di Gabriella Praticò

scene e costumi di Linuccia Zirpoli e Giovanni Valgimigli

musiche originali di Giuseppe Armezzani

 

 Teatro di Villa Lazzaroni

11|12 maggio ore 21

sabato ore 21 – domenica ore 17.30

 

Sabato 11 e domenica 12 maggio il palcoscenico del Teatro di Villa Lazzaroni aprirà il sipario su Più della mia vita un interessante lavoro drammaturgico firmato da Elisa Mascia che, in un momento storico sociale in cui si incappa quotidianamente su notizie riguardanti accadimenti delittuosi di violenza di genere,  offre all’attenzione del pubblico una chiave inaspettata degli ospedali psichiatrici –i cosiddetti manicomi- all’interno dei quali venivano relegate donne molto spesso non malate ma divenute scomode al coniuge o alla loro stessa famiglia.

 

Diretta dalla regista Gabriella Praticò ed interpretata dalla stessa autrice con Lucia Ciardo e Gigi Palla, la vicenda narrata in “Più della mia vita” si svolge nel quartiere popolare romano di Testaccio attorno agli anni ‘50 e narra la storia di Anna e Maria, del loro quotidiano nonché del difficile e violento rapporto con gli uomini della loro vita. Accomunate da un destino simile, le loro vite si sfiorano per poi congiungersi al seguito di un tragico evento in un luogo di reclusione dove mai avrebbero pensato d’incontrarsi.

 

Un incontro fatto di diffidenza, di intimità, di lacrime ma anche di tante risate, di ironia e di riflessioni ingenue ma profonde tra due donne e di due donne con se stesse: una lotta interiore le accomuna per raggiungere quella libertà che nessuno potrà loro ridare se non loro stesse. È la storia delle prigioni che spesso ci si costruisce dentro per poi ritrovarle al di fuori di noi, pietrificate come una tragica profezia che si autodetermina.

 

Liberamente ispirato alla vita di donne che sono state rinchiuse ed abbandonate in quelle dolorose stanze per anni, spesso fino alla morte, senza la possibilità di esistere veramente, il testo è frutto di una meticolosa ricerca tematica intrapresa dall’autrice nonché dei ricordi raccolti soprattutto della viva voce dell’ ex infermiera Maria Morena che le ha narrato di chi ha vissuto e lavorato nel Manicomio di Santa Maria della Pietà a Roma dagli anni ’50 fino alla legge emessa nel 1978 dal Ministro Basaglia, che permise ai malati di mente di uscire dai luoghi di reclusione in cui erano stati internati talvolta senza esserlo veramente.

 

Prodotto da TeatroOltreProduzioni e meritorio nel 2020 del Premio Anima Mundi, il progetto ”Più della mia vita” affronta e scandaglia il mondo dell’universo femminile, della sua vulnerabilità e fragilità e al contempo della sua forza psichica e delle grandi potenzialità e risorse nell’affrontare le difficoltà della vita, che se non canalizzate nel giusto modo possono diventare autodistruttive. Per la delicatezza e l’importanza delle tematiche trattate lo spettacolo “Più della mia vita” è patrocinato da Donne in Genere, da Domina Onlus, dalla Associazione di Solidarietà della Camera dei Deputati, dalla Associazione “Una stanza per un sorriso”, dalla Associazione “Sconfiniamo”, dalla Movi Lazio e da Differenza Donna.

 

 

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