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SERGIO PADOVANI da Modena a Parigi
Numerosi visitatori al Complesso di San Paolo per “Pandemonio”, prima mostra pubblica di Sergio Padovani nella sua città natale.
Aperta a Parigi la personale “Étrange Humanitè”, promossa dalla Galerie Schwab Beouburg con la collaborazione della Fondazione THE BANK ETS.

Oltre cento visite giornaliere, per un totale di circa 4.000 presenze, per la mostra personale di Sergio Padovani, Pandemonio, aperta gratuitamente al pubblico fino al 5 maggio 2024 presso il Complesso di San Paolo a Modena.

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Organizzata dalla Fondazione THE BANK ETS – Istituto per gli Studi sulla Pittura Contemporanea con il patrocinio del Comune di Modena, l’esposizione è curata da Cesare Biasini Selvaggi con Francesca Baboni e Stefano Taddei.

«Pandemonio a Modena è stata ed è tuttora una grandissima emozione», dichiara Sergio Padovani. «La grande affluenza che ha raccolto, piena di interesse, di domande, di attenzione alle opere, ha concretamente rafforzato il rapporto con la mia città, con le mie radici. Una condicio sine qua non irrinunciabile per un artista che voglia evolvere oltre i propri confini, non solo territoriali. Assistere ad una grande ed inaspettata presenza di giovani, a volte di giovanissimi (ed è stato in questi casi che la mia percezione artistica ha sicuramente imparato molto…), desiderosi di confrontare le loro intuizioni con le mie, ha innalzato sicuramente il livello dell’esposizione, portandola ad uno stadio successivo: una sorta di ragionamento esistenziale che, partendo dalla visione di un quadro, ha permesso di raggiungere l’analisi del circostante e di se stessi. Essere informato delle tante visite ripetute, di persone che tornano anche più di una volta a settimana per… riprendere un dialogo interrotto, ha come stabilito un patto, un’alleanza tra le pitture e le persone. Queste sono emozioni potenti, che spingono a migliorarsi, a non ripetersi, a rischiare, ad aprirsi con maggiore forza e con maggiore responsabilità».

Il titolo dell’esposizione – Pandemonio – nasce come minimo comun denominatore di un universo di immagini che uniscono il momento reale e il sentire dell’artista. Una pittura figurativa visionaria che si fonda su composizioni fantastiche quanto allucinate, scene inquietanti, paesaggi incendiati da venature crudeli e qualche pennellata di mélo, tra onirico e mostruoso, delizia e oscenità.

La mostra, realizzata con il sostegno di Integra Consulting Srl, è aperta gratuitamente al pubblico con orario 16.00-19.00, sabato e domenica ore 10.00-13.00 e 16.00-19.00.

A seguire, il progetto espositivo sarà trasferito a Bassano del Grappa (VI), presso la sede della Fondazione THE BANK ETS, dove sarà presentato anche il catalogo pubblicato da Il Cigno GG Edizioni. Per informazioni: T. +39 335 7180804, info@fondazionethebank.org, www.fondazionethebank.org.

La mostra di Modena passa idealmente il testimone alla personale Étrange Humanitè, inaugurata lo scorso 25 aprile e visitabile fino all’8 giugno 2024 presso la Galerie Schwab Beouburg di Parigi (www.galerieschwabbeaubourg.com), promotrice del progetto in collaborazione con la Fondazione THE BANK ETS.

Si legge nel testo di presentazione: «Con una sensibilità medievale e una visione contemporanea, Sergio Padovani sfida le attuali convenzioni artistiche traendo ispirazione dai maestri del passato. I dipinti ci proiettano immediatamente nel cuore dei tormenti attuali, mostrando un’umanità segnata dalla disperazione ma anche dalla bellezza e dall’armonia. Le sue composizioni sono storie complesse in cui si mescolano le sofferenze dell’animo umano e i misteri dell’universo».

Sergio Padovani nasce nel 1972 a Modena, dove vive e lavora. Per diversi anni è musicista nella sperimentazione e nella ricerca, senza confinamenti e limitazioni. Dal 2006 la musica subisce un inarrestabile processo, il cui verdetto finale è la trasmutazione totale e definitiva nella Pittura. Assolutamente e necessariamente autodidatta, affronta questo nuovo iter, più simile ad un inestinguibile, insaziabile rogo interiore, come la risalita di una voragine profonda, improvvisamente riempitasi di luce. Una manifestazione salvifica, dunque, divina o del corpo non ha davvero importanza, se non come traslucida, incontrollabile rivoluzione attraverso la quale ritrarre la personificazione del bisogno più ancestrale dell’uomo: la salvezza, appunto. Nel solco della grande pittura del Quattrocento, la visionarietà del suo dipingere (privo di bozzetti preparatori o altre “pianificazioni” dell’opera) trova, nel confronto con le istanze del contemporaneo, attraverso la simbologia e l’importanza dei dettagli, la sua più completa narrazione. Negli anni è finalista di numerosi premi, tra cui il Premio Arte Mondadori, il Premio Celeste, il Premio Combat, il Premio Vasto e il World Wide Kitsch International Competition. Nel 2009 vince il premio Arte Laguna, nel 2011 è alla Biennale di Venezia, Padiglione Italia, sezione regionale Torino; nel 2016 è protagonista alla Biennale del disegno di Rimini. Nel 2017 il Museo Diocesano di Arte Sacra di Imola ospita la sua personale Sanctimonia, l’anno dopo espone al Palazzo Ducale di Castelnovo né Monti (RE) e alla Rocca Sforzesca di Riolo Terme (RA). Nel 2019 la sua mostra L’invasione inaugura The Bank Contemporary Art Collection a Bassano del Grappa (VI), ora Fondazione THE BANK ETS – Istituto per gli Studi sulla Pittura Contemporanea.  Nel 2021 la Fondazione Stelline di Milano ospita la sua personale I folli abitano il sacro; alla fine dello stesso anno è l’artista scelto per rappresentare con il suo quadro Stelle Aperte il complesso “rapporto artistico” tra Dante e Giotto nella grande collettiva dei Musei Civici Eremitani di Padova, dal titolo A riveder le stelle. Nel 2022 espone nella Chiesa Monumentale di San Francesco a Gualdo Tadino (PG), l’anno seguente al Reial Cercle Artistic de Barcellona, in Spagna. Nel 2024 la mostra itinerante Pandemonio, promossa dalla Fondazione THE BANK ETS e curata da Cesare Biasini Selvaggi con Francesca Baboni e Stefano Taddei, viene presentata ai Musei di San Salvatore in Lauro a Roma, con successive tappe a Modena e Bassano del Grappa (VI). Nel 2024 tiene, inoltre, una personale presso la Galerie Schwab Beaubourg di Parigi, in collaborazione con Fondazione THE BANK ETS. Dal 2023 la sua ricerca musicale, precedentemente interrotta, torna prepotentemente a fare da contraltare alla pittura, accompagnando e ampliando il “corpus” artistico di Padovani, nel suo costante e continuo divenire. Le sue opere sono presenti nelle più importanti collezioni sia in Italia che in Europa ed in permanenza al Museo Diocesano d’Arte Sacra di Imola, al MACS di Catania, al Museo Michetti (CH), al MCA di Camo (CN), al Museo Ruggi d’Aragona (CS), alla Fondazione THE BANK ETS di Bassano del Grappa (VI).

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Si allegano il comunicato stampa, alcune opere, le installation views delle due mostre e le fotografie dei visitatori. Ulteriori testi di approfondimento e immagini ad alta risoluzione sono scaricabili dal PRESS KIT COMPLETO.

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