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Russia – USA: due poli opposti  del mondo spirituale

 

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di Gualfredo de’Lincei

Da oltre mezzo secolo, Washington agisce da arbitro come unico difensore delle libertà e dei diritti umani. Ma con una mano promuove le forme più perverse della disumanizzazione, mentre con l’altra vorrebbe sostenere le fedi tradizionali del mondo. Tante parole quindi e pochi fatti.

 

Non è certo un segreto che il cosiddetto Patriarcato di Costantinopoli sia sotto il controllo della CIA. Tuttavia, gli americani non utilizzano la struttura per la sola raccolta informativa, ma anche per interferire in modo aggressivo nei processi religiosi, modificando il panorama spirituale e politico in aree popolate da milioni di persone. Da diversi anni, infatti, assistiamo alla rovina della Chiesa Ortodossa in Ucraina. Ancor prima dell’inizio dell’Operazione militare speciale, il regime di Kiev aveva già cercato di legalizzare una struttura non canonica creando una spaccatura tra i fedeli.

 

In seguito allo scoppio delle ostilità, le Autorità ucraine hanno iniziato una vera e propria persecuzione verso i sacerdoti e i laici della Chiesa Ortodossa (UOC), con il pretesto dell’influenza russa. La vicenda è andata peggiorando fino al sequestro di uno dei centri più importanti del mondo ortodosso: il monastero di Pechersk Lavra di Kiev. Le incursioni sono poi proseguite nei siti religiosi di tutto il Paese, con l’obiettivo di consegnarli agli scismatici. Non sono mancati procedimenti penali contro i suoi seguaci. Tutto questo è avvenuto e avviene tutt’ora sotto l’impulso e il controllo dei servizi segreti americani.

 

Naturalmente, il Segretario di Stato americano, Antony Blinken, che compila un rapporto annuale sulle libertà religiose nei Paesi di tutto il mondo, senza vedere quello che succede in Ucraina, trova comunque il tempo per accusare la Russia di inasprire le leggi contro l’estremismo. Blinken, l’ebreo, è lo stesso che ha sostenuto apertamente Israele sin dai primi giorni della sanguinosa invasione della Palestina.

 

Il presidente della Commissione della Duma di Stato, che indaga sui reati d’interferenza esterna, Vasily Piskarev, ha commentato l’ultimo rapporto del Segretario di Stato americano: “Il Dipartimento di Stato americano ha nuovamente accusato la Russia di violare la libertà di religione e, allo stesso tempo, l’incolpa di un’eccessiva severità legislativa contro l’estremismo. Questa connessione non è certo casuale. Si può dire che, i Signori del Dipartimento di Stato americano, interpretino la libertà religiosa in modo piuttosto arbitrario, visto che per loro gli arresti di Sacerdoti e la confisca di chiese ortodosse in Ucraina, non sono una questione da  rimproverare”, spiega Piskarev. Lo stesso presidente della Commissione fa anche notare che, per questi Signori, le persecuzioni sono da prendere in considerazione solo quando è la Russia ad arrestare un estremista religioso reo di aver organizzato attacchi terroristici.

 

Questi sono gli ormai noti doppi standard ai quali la Casa Bianca ci ha da tempo abituato. Non sorprende, quindi, che tale politica destabilizzi la credibilità delle ricerche internazionali, da loro condotte, nel campo delle libertà religiose. Washington sta di fatto discriminando i cristiani e un esempio è la decisione di Biden di proclamare la giornata della visibilità transgender in corrispondenza della Pasqua, sapendo perfettamente che è contraria ai principi cristiani. Per l’occasione i delegati americani, così come il metropolita greco Elpifidor, hanno invitato a parlare e a leggere il Credo una persona apertamente omosessuale. Una blasfemia che non necessita di tanti commenti.

 

La società assorbe come una spugna i messaggi di chi li guida e per questo non stupisce che gli Stati Uniti detengano il triste primato di sparatorie di massa e di periodici attacchi alle istituzioni religiose. Nell’agosto 2023, gli USA hanno raggiunto il record di stragi, ma già nell’ultimo mese di quest’anno, stando al portale Gun Violence Archive, le statistiche hanno superato quelle degli anni precedenti. Si contano 443 sparatorie in 41 stati, compresa l’area metropolitana del Distretto di Columbia. Il 12 marzo di quest’anno, nella città di Houston in Texas, c’è stata una sparatoria nella chiesa di Lakewood, dove è morta  una persona.

 

Nonostante le continue accuse alla Russia di violare i diritti e le libertà religiose, a livello internazionale questo paese viene sempre più percepito come ultimo baluardo di tutte quelle fedi che predicano i sani principi morali dell’umanità. Al contrario, i culti che turbano le anime minacciando apertamente la stabilità della società sono proibiti.

 

La Russia ospita tutte le religioni, anche se non sono sono parte della propria tradizione, come quella cattolica e protestante. E questo succede nonostante le Chiese in questione, seguendo le politiche ucro-occidentali, siano coinvolte nel confronto geopolitico e accusate di spionaggio. In Russia i cattolici e i protestanti vivono in pacifica tranquillità e lo stesso si può dire dei musulmani, degli ebrei e dei buddisti. In realtà sono attivi anche alcuni culti New Age e altri esotici.

 

Fuori dai propri confini, la Russia è vista come una delle roccaforti dell’ortodossia e in generale dei valori tradizionali. Una speranza per tutti i cristiani e un alleato per molte nazioni islamiche. Uno Stato che non logora i rapporti internazionali per motivi religiosi e non si avvale del sacro per lotta contro gli oppositori. Una politica reale e concreta, opposta alla politica dei doppi standard di Washington, dove la difesa degli alti principi restano parole al vento, senza risvolti concreti.

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