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Edmund De Waal, Bottles and jars, 1994-2001, garage BENTIVOGLIO | Palazzo Bentivoglio, Bologna, ph. Carlo Favero
Bologna, 29 maggio 2024. L’appuntamento con garage BENTIVOGLIO di mercoledì 29 maggio 2024 continua con i “prestiti” dalla collezione di design del Palazzo e propone una selezione di vasi di Edmund De Waal. Queste opere rappresentano uno dei sottoinsiemi in cui si articola e sviluppa la collezione di Palazzo Bentivoglio e pongono interessanti riflessioni.

 

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«Se il processo di formazione della raccolta Torlonia è stato quello di essere una collezione di collezioni, acquistate già nei loro nuclei costitutivi (Albani, Cavaceppi, Giustiniani), nell’epoca della riproduzione in serie tutti possiamo essere collezionisti di collezioni, acquistando oggetti che trovano nella serialità il termine ultimo in cui si riassume il loro significato emblematico», afferma il curatore Davide Trabucco. Il fatto che anche il lavoro di Edmund De Waal abbia come origine una collezione – la serie di netsuke che egli eredita nel 1994 alla morte del prozio Iggie e che erano entrati nel suo immaginario già nel 1991, durante il suo soggiorno in Giappone, Paese adottivo del prozio – attiva dunque un cortocircuito che ancora una volta trova nel progetto di garage BENTIVOGLIO un’occasione di revisione di senso dei pezzi che seleziona per metterli a disposizione dei passanti di via Borgo di San Pietro 3A. I vasi dell’artista e scrittore britannico mostrano chiaramente il legame con questi netsuke giapponesi piccoli come una scatola di fiammiferi, di cui l’autore adotta la qualità patinata e levigata simile a quella dei sassi di fiume, le tenui sfumature e soprattutto l’inconsistenza tale da incutere soggezione a chiunque pensi di toccarli.

 

L’esplosione del japonisme nella Parigi dell’Ottocento aveva portato Charles, antenato di Iggie, a svuotare i netsuke del loro valore d’uso, cioè semplici fermagli da cintura, e a trasformarli in oggetti da collezione; con uno scarto simile De Waal è riuscito nuovamente a far coincidere la figura dell’artigiano con quella dell’artista, elevando di senso le tecniche ceramiche imparate durante la sua permanenza in Giappone.

 

«E se la collezione di Iggie, nei sui passaggi di mano, ha conservato tutte le peregrinazioni subite e

le vite attraversate, trovando il suo compimento nel lavoro di De Waal, viene da chiedersi quali significati e interrogativi possano suscitare gli oggetti che oggi abitano le sale di Palazzo Bentivoglio, cosa si tramanderà nei prossimi possibili possessori, cosa l’oblio porterà inevitabilmente con sé» conclude Trabucco.

 

ORARI
garage BENTIVOGLIO: da mercoledì a sabato, dalle 19.00 alle 23.00

 

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