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FARE RETE TRA ESPERIENZE D’ECCELLENZA:
COME AFFRONTARE IN MODO NUOVO LE ATTIVITA’ ABITUALI E COME TROVARE SOLUZIONI INEDITE PER TEMATICHE INNOVATIVE

 

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CONCLUSO IL PRIMO MODULO MASTERPHARM 24.

CATTEL: CENTRATO L’OBIETTIVO DEL CONFRONTO TRA ESPERIENZE REGIONALI. LAVORIAMO SUI QUATTRO POLI DEL QUADRANGOLO: FARMACIA OSPEDALIERA, INNOVAZIONE, SOSTENIBILITA’ E GOVERNANCE

 

 

TORINO, 4 GIUGNO – “Farmacia ospedaliera, tra innovazione, sostenibilità e governance: attorno a questi quattro poli si è sviluppato il dibattito del primo modulo Masterpharm 2024, che ha centrato il suo obiettivo, ottenendo grande partecipazione, approfondendo alcune validissime esperienze regionali, portando ad un ampliamento della platea dei partecipanti rispetto alle passate edizioni, e giungendo a definire e sostenere in modo chiaro il concetto di rete multiprofessionale”: così Francesco Cattel (Coordinatore di Masterpharm e direttore della struttura complessa di farmacia ospedaliera dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino) commenta la chiusura del primo appuntamento di Masterpharm 2024, evento di formazione che da tre anni a Torino si rivolge al mondo dei farmacisti ospedalieri.

La scelta di Cattel e del Comitato Scientifico per il primo modulo del 2024 – che ha visto la presenza di circa 100 professionisti – è stata quella di sviluppare un confronto in tre giornate tra le Farmacie ospedaliere di alcune regioni italiane, per far emergere esperienze ed eccellenze di settore in un panorama ampio di tematiche che vanno dall’organizzazione all’appropriatezza prescrittiva, dalla gestione ospedale-territorio all’automazione nel setting farmaceutico. L’evento torinese – aperto dai contributi di Nello Martini e Giovanna Scroccaro – ha così visto la condivisione di esperienze professionali provenienti da Piemonte, Lazio, Lombardia, Campania, Sicilia, Marche, Abruzzo, e Liguria, in un evento patrocinato da SIFO (che era presente anche con i saluti del presidente Arturo Cavaliere) e SIFACT (con il saluto di Francesca Venturini, past-president) e inaugurato dagli interventi di Lorenzo Angelone e Antonio Scarmozzino (Direzione sanitaria, AOU Città della Salute, Torino), Franco Ripa (Direttore programmazione, Sanità Regione Piemonte) e dei Direttori della Scuola di Medicina, Umberto Ricardi, e della Scuola di Farmacia ospedaliera, Gianluca Miglio, dell’Università di Torino.

Al centro dell’appuntamento sono state alcune esperienze regionali d’eccellenza, attività e progettualità in cui i farmacisti ospedalieri hanno mostrato “un nuovo modo” di gestire contesti abituali, oppure un modo originale di affrontare tematiche innovative. Tra queste ultime – portando l’esperienza sviluppata sul territorio della regione Lazio – Marcello Pani (segretario nazionale SIFO e Direttore Farmacia Policlinico Gemelli, Roma) ha contributo al racconto dell’esperienza regionale con i farmaci sperimentali, sviluppati nella “farmacia degli sperimentali intesa come una vera e propria unità perimetrata e distinta dalla Farmacia Ospedaliera” anche se ovviamente è diretta sempre da quest’ultima. “Nelle strutture che fanno molta ricerca come il Policlinico Universitario Agostino Gemelli”, ha sottolineato Pani, “ci sono centinaia di trials attivi che abbracciano tante discipline differenti. E’ quindi molto importante per noi gestire in modo corretto tutte le attività che si svolgono nella farmacia degli sperimentali, anche per assicurare il rispetto delle normative italiane ed europee, che prevede attività isolate e separate dalle altre azioni ordinarie svolte nella farmacia ospedaliera”. In questo ambito i professionisti del Lazio hanno presentato le scelte di garantire un magazzino specifico, con un sistema di stoccaggio e conservazione dei farmaci “che rispetta tutte le normative previste dalla vigente legislazione nazionale ed anche una struttura di galenica dedicata, che serve ad allestire le terapie che necessitano appunto di un allestimento preliminare prima della sperimentazione clinica sui pazienti”.

Dal canto loro le esperienze di Sicilia (con il coordinamento di Maurizio Pastorello), Marche (con Mauro Mancini) e Abruzzo (coordinatore Andrea Marinozzi) hanno approfondito le esperienze regionali sviluppate nell’ambito della robotica, dei molecolar tumor board e della ricerca clinica, sempre nella logica di una condivisione di esperienze capaci di portare a tangibili “upgrade” professionali. I farmacisti ospedalieri della Campania hanno portato esperienze coordinate da Simona Serao Creazzola, Adriano Vercellone e Ugo Trama (presidente del prossimo Congresso SIFO). “Le esperienze che abbiamo presentato a Masterpharm partono primariamente dal Prontuario terapeutico regionale”, ha detto Simona Serao Creazzola (Direttore Dipartimento Farmaceutico, ASL1, Napoli), “Si tratta di un’importante architettura creata per agevolare l’accesso alle terapie innovative da parte dei pazienti della Campania”. A questo si è aggiunta poi la presentazione del percorso di centralizzazione dei magazzini regionali campani, che potranno garantire una distribuzione per conto centralizzata. Ha commentato Serao Creazzola: “Su questo tema non siamo degli apripista, pertanto risulta sicuramente utile vedere come si stanno muovendo le altre regioni sullo stesso tema: per questo è importante avere un luogo come Masterpharm che permette di realizzare un confronto tra realtà diverse che si confrontano su problematiche simili in funzione di un cambiamento che avrà ricadute utili sia per i cittadini che per i professionisti”. Cambiamento che per la Lombardia, per voce di Emanuela Omodeo Salè (componente del Direttivo SIFO e Direttore Farmacia, IEO, Milano) coordinatrice di sessione insieme a Roberto Langella, passa anche attraverso le modifiche organizzative “di sistema”: “In Lombardia siamo agli inizi di un nuovo paradigma regionale”, ha detto Omodeo Salé, “che porterà il paziente a decidere come spostarsi dall’ospedale sul territorio. Ovviamente sarà importante definire bene quali sono i perimetri e gli ambiti di competenza dei farmacisti ospedalieri e dei farmacisti territoriali. Quindi possiamo dire che la necessità di creare una rete chiara di riferimento sarà fondamentale per la sanità lombarda: per questo riteniamo utilissimo il contributo che la nostra professione può offrire alla riflessione organizzativa regionale”.

La considerazione è centrale: il farmacista ospedaliero può portare un contributo sostanziale proprio laddove sui territori regionali c’è bisogno di progettare e creare nuova organizzazione e (quindi) rete. E’ un tema sottolineato anche da Barbara Rebesco (Direttore Politiche del Farmaco, Dispositivi Medici e protesica, ALISA, Genova), che ha portato l’esperienza ligure relativa alla gestione delle malattie infettive nel periodo COVID19 e nell’antimicrobial stewardship. “A partire dal periodo pandemico abbiamo creato una squadra coesa basata su un modello di rete ben definito, che ci ha portato a gestire con tempestività le terapie innovative”, ha dichiarato Rebesco, che ha anche sottolineato come “la nascita in Liguria dei Dipartimenti interaziendali regionali-DIAR, sia proprio una scelta di governance basata sull’implementazione dei vantaggi di una rete attiva ed efficiente”. Una considerazione poi condivisa anche da Matteo Bassetti (Direttore Clinica Malattie Infettive, IRCCS San Martino, Genova), che ha sottolineato che “oggi è molto importante la collaborazione tra il farmacista ed il clinico. Proprio il COVID19 ha dato nuovo impulso all’approccio multidisciplinare diffuso: in Liguria abbiamo sperimentato in modo particolarmente efficace il modello del dialogo tra farmacia territoriale, farmacia ospedaliera, medici del territorio ed ospedale. Portare avanti un modello simile, rispettando giustamente le peculiarità di ogni singola regione, credo sia fondamentale”.

Le parole introduttive di Franco Ripa – “i risultati più efficaci negli eventi si ottengono quando si raggiunge il mix equilibrato tra cultura manageriale e cultura tecnico-professionale. In questo modo si assicurano i migliori risultati per la salute del cittadino: e Masterpharm ha tutte le caratteristiche per appartenere a questa categoria” – sono state così confermate nell’andamento della tre giorni, che ha visto circa sessanta relatori condividere contenuti e riflessioni in un contesto di nove sessioni, a cui hanno portato il loro contributo anche farmaco-economisti, oncologi, esperti di malattie rare (tra cui Dario Roccatello, coordinatore Rete del Piemonte), esperti di logistica sanitaria e di digital therapeutics. Il prossimo appuntamento di Masterpharm24 è previsto per il prossimo novembre, quando – sempre a Torino – si terrà il secondo modulo, che vedrà un confronto tra esperienze italiane e internazionali sui “quattro poli” già indicati da Francesco Cattel, e che metterà – aggiunge il responsabile del Corso – “a confronto esperienze europee e nordamericane sui temi della farmacia ospedaliera, dell’innovazione, della sostenibilità e della governance del farmaco, ampliando anche lo sguardo e spingendosi verso un’analisi puntuale dei servizi sanitari nell’epoca delle innovazioni terapeutiche ed organizzative”.

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