Advertisement

L’errata interpretazione del sacrosanto principio dell’uguaglianza sociale in questi ultimi 20 anni ha distrutto l’idea del merito e del rispetto delle regole nella nostra società ed in particolar modo nella scuola.

Oggi assistiamo a genitori che vogliono più compiti, o ne vogliono meno, a genitori che pretendono come docente per i loro pargoli capre, almeno un professore che equivalga ad Einstein, ma che non metta meno di 6 come voto per non urtare la “sensibilissima” psiche scolastica dei loro amatissimi figli, e nulla importa se nella realtà questi futuri dirigenti in erba di future imprecisate multinazionali, nella realtà hanno una preparazione inferiore anche alle stesse capre di Sgarbiana memoria.

Advertisement

Chi oggi decide di denunciare la distruzione della Scuola rischia sempre di subire aggressioni mediatiche, a causa di quella errata interpretazione del concetto di uguaglianza sociale.

Chi pretende dagli studenti impegno, rispetto delle regole, studio, e anche rispetto della forma e dei ruoli di una istituzione statale come quella scolastica, che è il perno su cui si regge la nostra società, è, nella migliore delle ipotesi, aggredito come “qualunquista” fino all’agghiacciante appellativo di fascista.

Dichiarare che in Italia i ragazzi studiano poco, ed apprendono meno è vietato.

Dire che i ragazzi fanno troppe vacanze intramezzate da scioperi ormai istituzionalizzati come quello che notoriamente, ogni anno scolastico, inizia prima di natale e finisce di solito verso carnevale è ormai vietato per “volontà divina”.

La legge non scritta, imposta e pretesa dal “buonista” di turno, impone per ogni studente, il diritto alla promozione possibilmente con voti alti, ed il diritto di andare all’università; e poco importa se poi riesce a malapena a saper leggere e scrivere, e probabilmente non nemmeno capace di capire il significato del testo.

Ma se questo aspetto qualcuno lo evidenzia allora la risposta è che la colpa è degli insegnati, brutti e cattivi oltre che, loro si, ignoranti, per non essere stati in grado di capire le vere capacità dell’allievo e di non aver saputo dare le “basi” al  ragazzo, futuro Einstein.

Negli anni questa idea, di una imbecillità astronomica, ha distrutto la scuola, con l’aggravante della politica che con le ultime astruse riforme ha completato tale opera eliminando l’ultimo barlume di dignità professionale degli insegnanti.

Oggi assistiamo a genitori che pretendono dai docenti voti altissimi per i propri figli, e che li denunciano se questo non avviene.

Assistiamo a Dirigenti Scolastici, sempre per il mal interpretato concetto di uguaglianza sociale, che impongono ai loro docenti di non dare un voto più basso di 4 anche se l’allievo è palesemente impreparato e strafottente verso l’istituzione scolastica.

Dirigenti Scolastici che impongono ai loro docenti di promuovere comunque tutti perchè se un alunno viene bocciato la colpa non è dello studente capra, ma sempre e senza appello, del Docente.

Questo agire della politica, nel tempo, ha creato l’idea che i genitori sono autorizzati anche a picchiare i docenti che “non sanno valorizzare” i loro figli, capre e maleducati.

I genitori hanno ormai acquisito la pretesa di  denunciare il docente che ha avuto l’ardire di alzare la voce al loro amato figlioletto che magari non voleva sentirne di togliere i piedi da sopra il banco e di rimanere seduto composto.

Fino all’ultima bravata di genitori ormai fuori controllo, che denunciano un Dirigente Scolastico perchè ha “osato” sequestrare il cellulare alla amata figlioletta visto che ci giocherellava mentre c’era lezione in classe.

Questo stato delle cose, di fatto, ha distrutto la scuola che era il “serbatoio” dal quale attingere per la crescita ed il futuro della nostra Nazione.

I genitori, iperprotettivi e indisponibili a guardare in faccia la realtà ammettendo che il loro pargolo è un cafone in erba ed un ignorante senza alcuna voglia di imparare, hanno dato vita ad una classe di docenti, demotivati, amareggiati e disillusi sulla vera importanza del  loro ruolo.

I docenti debbono insegnare, e non debbono accondiscendere ai capricci di allievi e genitori, “hanno tirato i remi in barca” e per quieto vivere si sono adeguati al livellamento culturale e sociale verso il basso dando voti fuori da ogni logica pur di evitare le invettive dei genitori e le imposizioni dei Dirigenti Scolastici.

Il Sinalp Scuola denuncia questo agire ed invita i docenti, che ancora hanno voglia di insegnare, ed i genitori che ancora credono nel merito scolastico e nell’idea che un brutto voto non “uccide” nessuno ma, se ben argomentato e discusso, aiuta a crescere.

La scuola deve inculcare ai nostri ragazzi la certezza che nella vita i meriti si conquistano lavorando e studiando sodo,

La Politica deve ridare il rispetto, ormai perduto, al ruolo ed alla  professione degli insegnanti senza crocifiggerli se bocciano chi semplicemente non studia, e quando è necessario bocciare, i docenti debbono poterlo fare senza poi recarsi in tribunale.

Il Sinalp è in prima linea nella difesa del diritto allo studio e contro la pretesa di trasformare la scuola in un parcheggio sociale in grado di sfornare solo ignoranti e boriosi futuri cercatori di raccomandazioni, per un malcelato ed errato concetto di Uguaglianza Sociale.

Piena solidarietà quindi alla Dirigente Scolastica della scuola media di Carmagnola in Provincia di Torino che ha avuto “l’ardire” di sequestrare il cellulare all’ennesima allieva, probabilmente, senza alcuna voglia di studiare.

L’Ufficio Stampa Sinalp

Dr. Andrea Monteleone

Informazione equidistante ed imparziale, che offre voce a tutte le fonti di informazione

Advertisement
Articolo precedenteAEROPORTO DI CROTONE INCONTRO DEI RAPPRESENTANTI DEL TERRITORIO CON IL PRESIDENTE SACAL DE METRIO
Articolo successivoUn libro delle tante lettere a favore delle persone omosessuali

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui