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Ci sono state più di 30 esecuzioni in Iran nell’ultimo mese e contemporaneamente il regime ha intensificato le sue attività terroristiche, in particolare attraverso i suoi gruppi per procura in Iran, sparando razzi contro l’ambasciata degli Stati Uniti.
Per quale motivo il regime intraprende queste azioni, pur sapendo che aumentano sia l’inquietudine della società che l’isolamento internazionale dei mullah?
Il regime iraniano si trova di fronte a una società inquieta, in quanto gli iraniani sono alle prese con la povertà e vedono nel regime l’unica causa delle loro difficoltà economiche e sociali.
Le numerose proteste in tutto il Paese da parte di ogni ceto sociale e in modo particolare le recenti proteste nazionali dei pensionati, sono la prova di ciò.
Inoltre, dopo anni di oppressione e l’uccisione degli indigenti della provincia di Sistan e Baluchistan, le proteste sono scoppiate lunedì e sono continuate fino a mercoledì, dopo che le forze di sicurezza del regime hanno ucciso diversi trasportatori di carburante.
Tali uccisioni insieme al fatto che i mullah non hanno risolto la grave crisi economica dell’ Iran, dimostrano che il regime clericale non è in grado di gestire le preoccupazioni della gente.
Pertanto, il regime clericale ha aumentato le misure oppressive all’interno dell’ Iran e le attività terroristiche all’estero per esportare la crisi.
I media statali del regime hanno riconosciuto l’esplosivitá della società negli ultimi giorni.
Sottolineando che” la soglia di povertà alimentare è di 6.700.000 rial a persona”, il quotidiano statale Mardom Salari il 14 febbraio ha messo in guardia i funzionari del regime dalle turbolenze sociali.
” Se le condizioni economiche non cambiano e la tendenza all’aumento dei problemi sociali continua, vedremo disordini nella società. Gradualmente questo disordine e caos( rivolta) pervaderà tutte le classi sociali”, ha scritto Mardom Salari.
“Gli effetti dell’inflazione in ogni aspetto e prospettiva distruggono la vita delle classi a basso e medio reddito della società”, ha scritto il quotidiano statale Iran il 15 febbraio, aggiungendo che” questa tendenza porta fortemente la società verso la polarizzazione, le cui conseguenze di vasta portata, come l’ aumento dell’insicurezza e dei disordini, colpiranno tutti i membri della società”.
In una tale situazione, il regime trova che l’aumento delle violazioni dei diritti umani e l’esportazione del terrorismo siano il suo salvagente e l’unico modo per sopravvivere.
Così, le esecuzioni in Iran e le recenti attività terroristiche del regime o la campagna di estorsione nucleare sono il rovescio della medaglia delle violazioni dei diritti umani in Iran.
Il regime ha perseguito una politica di estorsioni attraverso attività terroristiche nella regione, e dall’altro lato, violando i suoi obblighi previsti dall’accordo nucleare del 2015 con le potenze mondiali. L’obiettivo di tale politica è costringere gli Stati Uniti e i paesi occidentali a fare concessioni al regime e a togliere le sanzioni.
Il modo per contrastare la politica di estorsione del regime è che la comunità internazionale adotti una ferma politica regionale e condanni la repressione interna.
I leader mondiali dovrebbero sapere che i dittatori capiscono solo il linguaggio della fermezza e le concessioni non faranno altro che incoraggiare il fascismo religioso che governa l’Iran.

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