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Anni addietro si parlò di una campagna di sterilizzazione

 

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            ” Ai tanti problemi che devono affrontare gli abitanti della municipalità collinare partenopea, che comprende i quartieri del Vomero e dell’Arenella, con circa 120mila residenti, in questo periodo se ne aggiunge un altro che crea non poche difficoltà: la presenza di una massiccia colonia di piccioni che invadono i balconi, lasciando i loro escrementi un poco dappertutto, con conseguenze immaginabili, anche sotto l’aspetto igienico-sanitario. Molti si stanno attrezzando con i classici dissuasori in attesa che il problema trovi una soluzione da parte degli uffici a tanto preposti “. A evidenziare il problema, a seguito delle segnalazioni ricevute al riguardo, in particolare dai residenti di una vasta area che va da piazza Muzii a piazza Medaglie d’Oro, è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della circoscrizione Vomero.

 

            ” Un problema che già si presentò anni addietro – ricorda Capodanno -. All’epoca la soluzione proposta fu quella di una sterilizzazione farmacologia per fermare l’eccessivo proliferare di piccioni a Napoli e, segnatamente, nell’area collinare della città. Una modalità quantomeno parziale di affrontare il problema che, come era facile prevedere, si è poi ripresentato “.

 

            ” Bisognerebbe innanzitutto risalire a monte per capire le cause che generano questa situazione – puntualizza Capodanno -, partendo dal presupposto che la proliferazione eccessiva dei piccioni nelle realtà urbane non è certamente colpa degli animali. Da diversi studi scientifici si evince che il fenomeno è legato al degrado delle città e alla conseguente alterazione dell’ecosistema urbano “.

 

            “ Cosa altro ci si poteva aspettare in un’area dove l’inquinamento ambientale, causato dai gas di scarico principalmente degli autoveicoli, ma anche dai riscaldamenti delle civili abitazioni, ha provocato un innalzamento della temperatura di alcuni gradi rispetto all’ambiente circostante, sapendo che questi animali tendono a migrare verso luoghi più caldi? – sottolinea Capodanno -. E quale incidenza può avere avuto sul problema la presenza lungo le strade di residui solidi, molti dei quali organici, e quindi in grado di costituire un alimento, seppure improprio, e quindi pericoloso anche per la loro salute, per questi, come per altri animali? “.

 

            “ Bisognerebbe  – aggiunge Capodanno -, appurare le responsabilità di quanti, non intervenendo con misure adeguate,  hanno consentito l’alterazione della qualità dell’ambiente, modificando così il rapporto ottimale che in un ecosistema deve esistere tra le diverse specie che in esse convivono “.

 

            Sul problema evidenziato, Capodanno auspica che, effettuate le verifiche del caso, vengano messi in campo, in tempi rapidi, tutti gli interventi necessari da parte degli uffici competenti.

 

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