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Gli studenti e le studentesse italiani, insieme ai loro coetanei provenienti

 da Bulgaria, Croazia e Slovenia,

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avranno l’occasione di collaborare ai progetti di alcune organizzazioni internazionali su: fake news, migranti, diritti degli animali, sostenibilità aziendale e la nuova dipendenza dal digitale.

 

Un’opportunità per essere sempre più al centro della società civile come

cittadini attivi ed informati

 

Si terrà il 14 e 15 maggio prossimi, on line, l’International Student Camp, un meeting che coinvolgerà le quattro squadre, di studenti e studentesse italiani, vincitrici del primo civic hackathon sulle tematiche della Media and Information Literacy e le squadre vincitrici di Bulgaria, Croazia e Slovenia, paesi europei partner dell’Italia nel progetto internazionale IN EDU INclusive communities through Media literacy & Critical Thinking EDUcation”, coordinato da FORMA.Azione, centro di riferimento in Umbria del No Hate Speech Movement Italia, in partenariato con ITET Aldo Capitini di Perugia.

Lo Student Camp sarà un appuntamento internazionale di grande importanza che darà l’opportunità, ai ragazzi e alle ragazze delle quattro squadre vincitrici dell’hackathon italiano, che si sono cimentati nella progettazione e realizzazione di campagne di sensibilizzazione sulle tematiche dell’odio on line, del body shaming, della violenza di genere e sulle fake news; di elaborare ulteriormente le tematiche già trattate e soprattutto di confrontarsi con esperti ed organizzazioni internazionali che proporranno ai giovanissimi partecipanti di collaborare alle loro cause civiche e sociali.

 

I giovanissimi/e infatti, incontreranno Diego Ciulli, Public Policy & Governments Affairs Manager di Google, esperto della gestione dei contenuti pericolosi online; si confronteranno con i giornalisti del gruppo Slow News, che contrastano la scarsa qualità del giornalismo cosiddetto mainstream, pubblicando redazionali ben verificati, con attenzione particolare alla veridicità dei contenuti ed al racconto accurato delle notizie, con cui affronteranno la tematica delle fake news e di come fare giornalismo correttamente; con gli esperti di Open Migration, un progetto di informazione sul tema delle migrazioni, con cui affronteranno la tematica dell’uso dei dati sui migranti per contrastare la disinformazione e la discriminazione dei migranti; con Udruga Pobjede-Animal shelter, un progetto educativo sulla protezione e i diritti degli animali; con i creatori di Plan A, la start-up che si occupa di sostenibilità aziendale attraverso piani d’azioni volti a ridurre l’impronta di carbonio delle aziende, che affronteranno la tematica del greeenwashing e di come assicurarsi che un’azienda sia veramente rispettosa dell’ambiente; con l’organizzazione LOGOUT, un centro di assistenza specializzato per vari comportamenti online rischiosi, in particolare la dipendenza digitale che li coinvolgerà nell’affrontare il tema della “Fear Of Missing Out”, l’ansia sociale dovuta alla paura di perdere eventi sociali piacevoli e soddisfacenti.

 

Una grande opportunità di crescere e formarsi quindi per i ragazzi e le ragazze, che formeranno dei gruppi di lavoro a supporto dei progetti proposti dalle cinque ONG coinvolte, rafforzando la loro capacità di essere cittadini attivi, informati e che possono mettersi in gioco per i diritti della società civile.

 

Questi gli esperti italiani che interverranno nella due giorni:

 

Diego Ciulli, senior public policy manager presso Google. La sua principale area di interesse è l’economia di internet, le politiche per la crescita digitale, la qualità dell’informazione. Ha insegnato economia digitale presso le università Roma Tre e LUISS di Roma. Recentemente è stato coautore del libro G Factor – Storie di PMI italiane in crescita con Google, su come il web ha cambiato l’economia italiana negli ultimi 20 anni. Le sue aree di lavoro includono anche politiche per la gestione di contenuti dannosi online (disinformazione, incitamento all’odio, terrorismo), comunicazione politica, tassazione digitale, regolamentazione delle piattaforme. È un giovane leader del Consiglio per l’Italia e gli Stati Uniti nel 2014, consigliere del dipartimento di management dell’Università di Venezia, membro dell’International Advisory Board dello STOA al Parlamento Europeo.

 

Alberto Puliafito, caporedattore e co-fondatore di Slow News, il primo progetto giornalistico slow italiano.

Ha lavorato con contenuti di qualsiasi formato dall’inizio della sua carriera. Lavora anche come docente (formazione obbligatoria per giornalisti italiani; tutor del laboratorio digitale al master in giornalismo dell’Università Cattolica di Milano) e come consulente di strategia digitale e monetizzazione per diverse realtà editoriali e non. È autore di libri investigativi, saggi e manuali di giornalismo. Ha una società di produzione indipendente per la quale lavora come regista. Il suo ultimo documentario si chiama Slow News, il suo scopo è raccontare e generare cambiamenti positivi nell’ecosistema giornalistico per un giornalismo più sostenibile, etico, equo e trasparente.

 

Andrea Menapace, Fondatore e attuale direttore di CILD, la Coalizione Italiana per i Diritti e le Libertà Civili nata nel 2014. È inoltre presidente di Diritto Di Sapere, la prima organizzazione italiana per il diritto di accesso alle informazioni governative, che è stata fra i promotori della campagna FOIA 4 Italy. Membro del board di Civil Liberties Union for Europe, precedentemente ha lavorato per Transparency & Accountability Initiative a Londra ed è stato ricercatore per l’Italia per Open Government Partnership OGP.

 

Cosa è il Progetto IN EDU

 

IN-EDUComunità inclusive attraverso l’alfabetizzazione dei media e l’educazione al pensiero critico – è il nuovo progetto ERASMUS PLUS promosso da 5 partner europei provenienti da Italia, Bulgaria, Francia, Croazia e Slovenia, nato per potenziare buone pratiche di alfabetizzazione mediatica ed educazione al pensiero critico. Un programma di apprendimento inclusivo che coniuga attività formative non formali e azioni con un approccio di comunità.  Attraverso le sue attività, il progetto punta ad accrescere la consapevolezza e le capacità di genitori, insegnanti e studenti/studentesse di muoversi tra i contenuti di internet e i social network, giocando un ruolo attivo nella prevenzione dell’emarginazione sociale e nella lotta alla disuguaglianza, creando comunità inclusive che utilizzano consapevolmente le risorse on line. Il Progetto IN EDU è coordinato da FORMA.Azione, che da anni si occupa di Media Literacy, Formazione, Educazione inclusiva, in partenariato, in Italia, con l’ITET Capitini di Perugia, scuola polo per l’inclusione della provincia di Perugia.

 

Per maggiori informazioni

https://in-eduproject.eu/index.php

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