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Forum Ambrosetti. Paolo Capone, Leader UGL: “Necessaria riforma del welfare fondata sulle politiche attive per colmare divario occupazionale”

“Fra le analisi emerse in apertura del Forum Ambrosetti, rileva una crescita preoccupante del divario occupazionale fra il nostro Paese e le maggiori economie europee. Un gap di competitività acuito peraltro dalla crisi economica e sociale causata dalle restrizioni imposte per combattere i contagi, che hanno colpito duramente il tessuto produttivo in difficoltà già prima della pandemia. Il nodo principale resta il mancato incrocio fra domanda e offerta di lavoro. In tal senso, è emblematico il raffronto fra il livello degli inattivi in Italia, 25,9% nel 2020, e la Germania, 13,5%. Si tratta di un dato allarmante che deve indurre a invertire la rotta fallimentare del passato fondata sui sussidi a pioggia frutto di politiche meramente assistenziali, oppure sui tagli lineari in nome dell’austerità e del rigore. Occorre, pertanto, intervenire attraverso una riforma complessiva del welfare che punti sulle politiche attive, rivedendo gli attuali centri per l’impiego e destinando ingenti risorse alla formazione e alla riqualificazione professionale. E’ essenziale, al contempo, incentivare il collegamento fra scuola, università e imprese per riattivare il mercato del lavoro e favorire l’occupazione.” Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in occasione del Forum Ambrosetti.

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