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Obbligare a vaccinarsi è palese discriminazione
Gustavo Zagrebelsky, nell’intervista di Federica Fantozzi su Huffingtonpost: “Non è libertà ma arbitrio. La lotta no vax è una forma di prepotenza… Innanzi tutto, mi pare che ci sia un problema di parole usate nel modo sbagliato. Discriminare ha un significato negativo, di persecuzione per motivi inaccettabili. Tra chi è vaccinato e chi no parlerei di distinzione…”.
Non è vero che si tratta di una forma di prepotenza, salvo non si commettano realmente prepotenze, si tratta di legittima difesa.
E non è vero che si tratta di una semplice distinzione. Se costringo un operaio non vaccinato a vaccinarsi se vuole entrare in fabbrica, oppure a farsi continuamente tamponi, pagandoli cari tra l’altro, compio una vera e propria discriminazione.
Ma perché non dire che la discriminazione è palese, ma che si è costretti a discriminare per necessità? Ammesso che sia realmente necessario. Così, non sarebbe stato più giusto che il Capo dello Stato, nel suo discorso a Pavia, avesse riconosciuto che la violazione della libertà personale è palese, ma che si è costretti a violarla per necessità? Sempre ammesso che realmente sia necessario. Non capisco questo voler negare l’evidenza.
Renato Pierri

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