BERLUSCONI IN ODORE DI REDENZIONE ? MA LA SOCIETA’ CIVILE E’ D’ACCORDO ?
Si dice, anche se il principio morale raramente si materializza socialmente, che il carcere ha il compito di punire e di riportare chi ha sbagliato alla redenzione per il successivo rientro nel contesto sociale, lavorativo, civile. Anche se di questi casi ne ho letti pochi sulla stampa, a questo proposito mi viene in mente quanto ebbe a dirmi Giulio Andreotti , a Cortina d’Ampezzo, specificatamente presso l’Istituto delle Suore Orsoline negli anni 94-95 (?). Egli mi disse, con riferimento all’elezione a primo ministro di Silvio Berlusconi: “ Se uno vince democraticamente le elezioni e poi, come fece Nerone, brucia Roma, il popolo deve accettare perché Caio, Sempronio o chi altro, è stato eletto democraticamente ?
Tutti si misero a ridere anche per l’humour andreottiano, io un po’ meno, in quanto avevo le mie buone ragioni, forse più fondate di…Travaglio. Come ho anche scritto più volte in sintonia con Indro Montanelli (sono del 1935).
Antefatto questo per una riflessione che è la seguente.
Da qualche mese Berlusconi appare in tutte le scene politiche come il…prezzemolo che si mette quasi dappertutto, per cui mi vien da pensare che, molto verosimilmente, al contrario di quanto ho detto prima, si sia realizzato, per Berlusconi, il miracolo della redenzione dopo i tanti, troppi malanni politici commessi e scontati penalmente ai domiciliari, in strutture per servizi sociali di “lusso” che ogni mortale forse accetterebbe come albergo a 5 stelle… (si fa per dire)
Ora c’è stato un pourparler di oltre un’ora con Mario Draghi (non so cosa si siano detti dandosi del tu), realtà che mi fa pensare non alla suddetta redenzione e sconto della pena (secondo la giustizia italiana), ma ad una realtà secondo la quale, una volta rovinato il paese sotto l’aspetto economico e morale, si può ridiventare santi ed immacolati.
Io non la penso certamente così dando ragione in toto a Giulio Andreotti
Arnaldo De Porti
Belluno Feltre