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PETROLIO

Una storia a colori

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Di Beatrice Gattai

Con Beatrice Gattai, Alessio Di Clemente e Andrea Lintozzi

Costumi Irene Trovato

 

Regia di Alessio Di Clemente

 

Dal 25 al 27 febbraio

Altrove Teatro Studio – Via Giorgio Scalia, 53 Roma

 

L’attualità e la sensibilità approdano all’Altrove Teatro Studio, dal 25 al 27 febbraio, con PETROLIO. Una storia a colori, spettacolo scritto da Beatrice Gattai e diretto da Alessio Di Clemente.

I disabili hanno diritto a una figura per l’assistenza sessuale? L’utero in affitto è una scelta eticamente corretta? La prostituzione va legalizzata? Petrolio non prende posizioni, racconta tre storie. Petrolio è una storia d’amore, ma non è una storia romantica: parla di evoluzione. È un intenso frammento di vita che suggerisce cosa può accadere ad un essere umano quando oltrepassa la “linea del fuoco”, ovvero quando si trova a dover attraversare quei passaggi stretti dell’esistenza che possono distruggerlo in un attimo o portarlo ad evolversi.

Beatrice Gattai, Alessio Di Clemente e Andrea Lintozzi danno vita a tre personaggi: un uomo e una donna con storie difficili alle spalle, eppure così diversamente affrontate, e infine un ragazzo portatore di handicap e di bellezza. Bellezza, sì. Perché alla fine, dietro la collina dell’integrità umana, splende sempre il sole.

“In “Petrolio. Una storia a colori” la lettura di una storia d’amore non romantica mi ha consentito di lavorare sui tre interpreti obbligandoli a procedere per archetipi_ annota il regista e anche interprete Alessio Di Clemente. “ La provocazione continua dell’altro all’interno del ring, o meglio della gabbia, in cui si svolge l’azione, è il propellente di ognuno dei tre nella ricerca del compiersi del proprio obiettivo. Ma mentre la giovane donna ha già scavalcato la “linea del fuoco” e vede con chiarezza, responsabilità e consapevolezza tutto il proprio campo d’azione, l’uomo è impantanato nella sua mediocrità e insegue solo il fantasma del proprio ego, il ragazzo invece cerca puramente di soddisfare le proprie necessità naturali.”

Una partita tesa un duello a colpi di provocazioni, inserito in un contesto che altro non è che un falso fondale, un luogo a perdere nella vita dei tre esseri umani. Nessuno vince, a parte l’integrità della persona. Integrità̀ che protegge, ma che è senz’altro consolatoria.

 

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